v2.0, 19 Settembre 2001
Linux è forse l'unico sistema operativo che offre un supporto nativo standard per il protocollo AX.25, utilizzato in tutto il mondo dai radioamatori per il packet radio. Questo documento ha lo scopo di spiegare come installare e configurare questo supporto. Traduzione a cura di Nico Alberti (nico@TOGLIMI.langhirano.it) e revisione a cura di Michele Ferritto (m.ferritto@TOGLIMI.virgilio.it).
Quella radioamatoriale è un'attività non commerciale e senza scopo di lucro che viene praticata da hobbisti in tutto il mondo. I radioamatori sono titolari di una licenza, rilasciata dalle autorità governative, che dà loro diritto di utilizzare porzioni dello spettro radio per attività non commerciali e senza scopo di lucro, come radiocomunicazioni personali, sperimentazione tecnica e fornitura di servizi di pubblica utilità. Il Packet Radio è un particolare modo di trasmissione digitale che utilizza i protocolli di rete per fornire comunicazioni tra computer.
Questo documento era originariamente un'appendice dell'HAM-HOWTO, ma è diventato troppo grande per essere gestito in quel modo. Questo documento descrive come installare e configurare il supporto nativo di AX.25, NET/ROM e Rose per Linux. Vengono descritte alcune tipiche configurazioni che possono essere usate come modelli di partenza.
L'implementazione in Linux dei protocolli di rete per radioamatori è molto flessibile, ma per coloro che non hanno particolare familiarità con questo sistema operativo il processo di configurazione può apparire complesso e laborioso; infatti occorre un po' di tempo per capire tutto l'insieme. Configurare il proprio sistema può apparire un'operazione molto difficile se non ci si è prima documentati sul funzionamento di Linux in generale, del resto non si può pretendere di passare a Linux da un altro sistema operativo senza prima documentarsi su Linux stesso.
Questo documento ha un nuovo curatore.
Il documento è stato convertito nel formato DocBook SGML. La maggior parte delle informazioni tabellari sono state convertite in tabelle.
Il documento è stato rilasciato sotto licenza GNU FDL.
Sono state aggiunte nuove informazioni sui driver per Baycom, YAM, 6PACK e soundmodem, in user mode.
È stata aggiunta una sezione sull'APRS
Sono stati effettuati diversi altri aggiornamenti poiché l'ultima versione di questo documento risaliva al 1997. Probabilmente ci sono ancora molti errori e diverse informazioni non più valide.
La fonte migliore è da un archivio del Linux Documentation Project. In particolare il Linux Documentation Project gestisce un server Web nel quale questo documento vi appare come the AX25-HOWTO. Questo documento è inoltre disponibile in vari formati presso il Linux Documentation Project.
[NdT: la traduzione italiana è disponibile presso il sito dell'Italian Linux Documentation Project, reperibile all'indirizzo http://it.tldp.org (oppure http://ildp.pluto.it)]
È sempre possibile contattarmi, ma dato che passo le nuove versioni del documento direttamente al coordinatore del LDP, è probabile che io non sia in grado di darvi versioni complete più aggiornate di quella presente nell'archivio
C'è parecchia documentazione che tratta del networking in Linux in generale e che raccomando calorosamente di leggere poiché sarà di grande aiuto nello sforzo di capire più a fondo l'argomento.
È possibile che incontriate riferimenti a un documento chiamato HAM HOWTO. Questo documento è obsoleto ed è stato sostituito dall'Hamsoft Linux Ham Radio Applications and Utilities Database. Ulteriori informazioni di carattere generale si possono trovare all'interno di altri Linux HOWTO.
Il protocollo AX.25 offre la possibilità di lavorare o meno in modo connesso, ed è usato sia da solo in collegamenti punto-punto, che come trasporto per altri protocolli come il TCP/IP e NET/ROM
La sua struttura è simile all'AX.25 livello 2, con alcune estensioni che lo rendono più adatto all'ambito radioamatoriale.
Il protocollo NET/ROM rappresenta un tentativo di realizzare un protocollo di rete completo e usa AX.25 al livello più basso come protocollo dati. Presenta uno strato di rete che è una forma adattata di AX.25 e offre il routing dinamico e l'alias dei nodi.
Il protocollo Rose fu concepito ed implementato da Tom Moulton W2VY come un'implementazione del livello di pacchetto X.25 ed è stato progettato per operare col protocollo AX.25 come protocollo a livello dati. Esso fornisce anche un layer di rete. L'indirizzamento in Rose è costituito da un numero a 10 cifre. Le prime quattro rappresentano il Codice Identificativo dei Dati di rete (Data Network Identification Code) (DNIC) come indicato dalla Raccomandazione CCIT X.121 Appendice B. Maggiori informazioni sul protocollo Rose si possono trovare sul Web server RATS.
Alan Cox è stato lo sviluppatore del primo supporto AX.25 nel kernel di Linux, successivamente preso in carico da Jonathon Naylor che ha aggiunto anche il supporto per NET/ROM e Rose. Il supporto per il protocollo DAMA è stato sviluppato da Joerg, DL1BKE, mentre il supporto per il Baycom e il SoundModem è stato aggiunto da Thomas Sailer. Il software specifico per AX.25 è ora sviluppato e mantenuto da un piccolo gruppo di sviluppatori su SourceForge.
Il codice sviluppato per Linux supporta i TNC (Terminal Node Controllers) in modo KISS o basati su 6PACK, l'Ottawa PI card, la Gracilis PacketTwin card e le altre schede SCC basate su Z8530 attraverso il driver generico SCC, diversi modem Baycom seriali e paralleli e i modem YAM con interfaccia seriale. Il driver soundmodem di Thomas Sailer permette l'utilizzo delle SoundBlaster e delle schede sonore basate sul chipset Crystal; inoltre il suo più recente soundmodem, che funziona in user-mode, utilizza i driver standard del kernel, per cui dovrebbe funzionare con ogni scheda audio supportata da Linux.
I programmi utente sono costituiti da un semplice PMS (Personal Message System), un beacon, un programma a linea di comando per effettuare connessioni, listen (un esempio su come catturare tutti i frame AX.25 a livello di interfaccia) e programmi per configurare il protocollo NET/ROM. È incluso anche un programma tipo server AX.25 per gestire ed instradare connessioni AX.25 e un demone NET/ROM che svolge la maggior parte del lavoro di supporto per questo protocollo.
Ci sono anche programmi di utilità che supportano l'APRS, fornendo funzionalità quali il digipeating e il gateway verso Internet.
Quella in Linux è un'implementazione dell AX.25 del tutto nuova. Sebbene assomigli in molti modi a quella di NOS, BPQ o altre implementazioni AX.25, non è uguale a nessuna di queste. L'AX.25 di Linux è in grado di essere configurato in modo tale da poter comportarsi praticamente come le altre implementazioni, ma il processo di configurazione è del tutto diverso.
Per aiutarvi a capire a cosa occorra pensare mentre si effettua la configurazione, questa sezione descrive alcune delle caratteristiche strutturali dell'implementazione AX.25 e come questa si inserisce nel contesto dell'intera struttura di Linux.
Diagramma semplificato dei livelli dei protocolli di rete
_____________________________________________ | | | | | | AF_AX25 |AF_NET/ROM | AF_INET | AF_ROSE | |=========|===========|=============|=========| | | | | | | | | TCP/IP | | | | |________ | | | | NET/ROM | | ROSE | | |____________________|____|_________| | AX.25 | |_____________________________________________| |
Questo schema illustra con chiarezza come NET/ROM, Rose e TCP/IP lavorino sopra l'AX.25, ma anche che, ognuno di questi, sia considerato come un diverso protocollo a livello applicazione. I nomi che iniziano con '_' sono quelli dati alla 'Address Family' di ognuno dei seguenti protocolli nei programmi che ne fanno uso. La cosa importante che va messa in luce in questo caso, è l'implicita dipendenza dalla configurazione dei dispositivi AX.25, che si riflette in quella dei dispositivi NET/ROM, ROSE o TCP/IP.
Diagramma dei moduli software dell'implementazione di rete in Linux
___________________________________________________________________________ | | | || | | | User | Programmi | call node || Daemons | ax25d mheardd | | | | pms mheard || | inetd NET/ROMd | |_________|___________|_______________________||__________|_________________| | | Sockets |open(), close(), listen(), read(), write(), connect()| | | |_____________________________________________________| | | | AF_AX25 | AF_NET/ROM | AF_ROSE | AF_INET | | |___________|_____________|_____________|_____________|___________| |Kernel | Protocolli| AX.25 | NET/ROM | ROSE | IP/TCP/UDP| | |___________|_____________|_____________|_____________|___________| | | Devices | ax0,ax1 | nr0,nr1 | rose0,rose1 | eth0,ppp0 | | |___________|_____________|_____________|_____________|___________| | | Drivers | Kiss PI2 PacketTwin SCC BPQ | slip ppp | | | | Soundmodem Baycom | ethernet | |_________|___________|_________________________________________|___________| |Hardware | PI2 Card, PacketTwin Card, SCC card, Serial port, Ethernet Card | |_________|_________________________________________________________________| |
Questo diagramma è un po' più generale di quello precedente e vuole mostrare la relazione che intercorre tra le applicazioni utente, il kernel e l'hardware. In particolare si nota il rapporto esistente tra le interfacce di programmazione delle applicazioni (API) a livello di Socket, i moduli effettivamente relativi ai vari protocolli, i dispositivi di rete del kernel e i driver. Ogni cosa in questo diagramma dipende da ciò che è presente sotto di lui, quindi in generale le configurazioni devono essere fatte dal basso verso l'alto. Se, per esempio, si vuole far funzionare il programma call, occorre anche configurare l'hardware, poi assicurarsi che il kernel abbia l'opportuno driver, che sia stato creato l'opportuno dispositivo di rete, che il kernel includa il protocollo desiderato e che a sua volta, esponga un interfaccia di programmazione che possa essere utilizzata dal programma call. La stesura di questo documento ricalca a grandi linee quest'ordine.
Il software per AX.25 è costituito da tre componenti: il kernel, gli strumenti di configurazione di rete e i programmi di utilità.
Il supporto del protocollo AX.25 è divenuto piuttosto stabile a partire dai kernel della serie 2.2. In questo documento si suppone che si stia usando il kernel più recente che, alla data di stesura, è il 2.4.9
Le versioni dei software indicate in questo documento sono le più recenti alla data di stesura, ma sono soggette ad aggiornamenti, per cui si prega di controllare la presenza di nuove versioni al momento di scaricarseli. |
I sorgenti del kernel si possono trovare su www.kernel.org e ftp.kernel.org. Il kernel 2.4.9 può essere scaricato da ftp://ftp.kernel.org/pub/linux/kernel/v2.4/linux-2.4.9.tar.gz.
L'ultima versione standard degli strumenti di rete di Linux supporta l'AX.25 e NET/ROM e si può trovare su http://www.tazenda.demon.co.uk/phil/net-tools.
La versione più recente del pacchetto ipchains si trova su http://netfilter.filewatcher.org/ipchains.
Di solito, comunque, non è necessario scaricarsi ed installare questi programmi poiché ogni distribuzione recente dovrebbe includerli. |
Le vecchie ax25-utils, che funzionavano con i kernel della serie 2.0 e 2.1 sono ormai obsolete e sono state sostituite da un nuovo pacchetto che si trova su SourceForge all'indirizzo http://sourceforge.net/projects/hams.
Il software è diviso in tre pacchetti: le librerie, gli trumenti e le applicazioni. Alla data di stesura di questo documento le versioni più recenti sono le seguanti:
Se si vuole utilizzare l'APRS, si può scaricare aprsd e aprsdigi:
Per installare correttamente il supporto per AX.25 sulla vostra macchina Linux, occorre configurare ed installare un kernel appropriato e poi installare le utilità AX.25
Invece che compilare ed installare il software direttamente dai sorgenti, può essere preferibile installarsi i pacchetti binari già pronti. Sono infatti presenti pacchetti in formato deb e RPM in diversi siti tra cui http://www.debian.org e http://rpmfind.net nei quali una ricerca con la stringa 'ax25' può restituire il pacchetto richiesto. Incidentalmente la distribuzione Debian è considerata da molti la più "Amateur Radio friendly", e fornisce molte applicazioni già preparate sotto forma di pacchetto Debian (.deb) (uno dei fondatori del progetto, è un radioamatore) |
Se avete già familiarità col processo di compilazione del Kernel potete saltare questa sezione; state ben attenti comunque, a selezionare le opzioni appropriate, al momento della compilazione. Se non siete ancora pratici continuate a leggere. Può essere consigliabile anche una lettura del Linux Kernel HOWTO.
La posizione dove comunemente si decomprimono i sorgenti del kernel è la directory /usr/src, nella quale viene creata una sottodirectory chiamata linux. Per eseguire questa operazione, occorre essere loggati come root ed eseguire una sequenza di comandi simile alla seguente:
# cd /usr/src # mv linux linux.old # tar xzvf linux-2.4.9.tar.gz # cd linux |
Dopo aver decompresso il sorgente del kernel ed applicato l'aggiornamento, occorre eseguire lo script di configurazione e scegliere le opzioni che permettono al kernel di adattarsi al vostro hardware, e le funzionalità che volete che siano implementate nel kernel stesso. Per fare ciò usate il comando:
# make menuconfig |
Se siete sotto X, è possibile avere un'interfaccia grafica usando:
# make xconfig |
È possibile anche usare:
# make config |
Verrà descritto il metodo di configurazione a menu (menuconfig) perché è più comodo e semplice nella scelta delle opzioni, ma potete usare anche l'altro, se vi trovate più a vostro agio.
In entrambi i casi vi verranno proposte una serie di opzioni alle quali dovete rispondere 'Y' (sì) o 'N' (no) (potreste anche voler rispondere 'M' se siete intenzionati ad usare i moduli del kernel, ma per semplicità supponiamo che non lo siate, modificate le scelte in modo appropriato nel caso sceglieste di usare un kernel di tipo modulare).
Le opzioni più importanti per la parte di configurazione relativa all'AX.25 sono:
Code maturity level options ---> [*] Prompt for development and/or incomplete code/drivers ... General setup ---> ... [*] Networking support ... Networking options ---> <*> UNIX domain sockets ... [*] TCP/IP networking ... [?] IP: tunneling ... Amateur Radio Support ---> --- Packet Radio protocols [*] Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol [?] AX.25 DAMA Slave support [?] Amateur Radio NET/ROM protocol [?] Amateur Radio X.25 PLP (Rose) AX.25 network device drivers ---> [?] Serial port KISS driver [?] Serial port 6PACK driver [?] BPQ Ethernet driver [?] High-speed (DMA) SCC driver for AX.25 [?] Z8530 SCC driver [?] BAYCOM ser12 fullduplex driver for AX.25 [?] BAYCOM ser12 halfduplex driver for AX.25 [?] BAYCOM picpar and par96 driver for AX.25 [?] BAYCOM epp driver for AX.25 [?] Soundcard modem driver [?] soundmodem support for Soundblaster and compatible cards [?] soundmodem support for WSS and Crystal cards [?] soundmodem support for 1200 baud AFSK modulation [?] soundmodem support for 2400 baud AFSK modulation (7.3728MHz crystal) [?] soundmodem support for 2400 baud AFSK modulation (8MHz crystal) [?] soundmodem support for 2666 baud AFSK modulation [?] soundmodem support for 4800 baud HAPN-1 modulation [?] soundmodem support for 4800 baud PSK modulation [?] soundmodem support for 9600 baud FSK G3RUH modulation <?> YAM driver for AX.25 |
Le opzioni che ho indicato con '* sono quelle alle quali si deve rispondere 'Y'. Il resto dipende da che hardware avete e quali altre opzioni volete includere. Alcune di queste saranno descritte più avanti in dettaglio, per cui se non sapete ancora che funzionalità implementare, andate avanti nella lettura e ritornate su questo argomento più tardi.
Dopo aver completato la configurazione del kernel dovreste essere in grado di compilarlo senza problemi con i seguenti comandi:
# make dep # make clean # make zImage |
Assicuratevi di spostare il file del kernel arch/i386/boot/zImage nel posto in cui lo ritenete più opportuno, di editare il vostro file /etc/lilo.conf e rieseguire lilo per essere sicuri che il nuovo boot di Linux avvenga con nuovo kernel appena compilato
Compilare i driver come moduli del kernel può essere una soluzione utile se si ha intenzione di utilizzare l'AX.25 soltanto occasionalmente e si vuole essere in grado di caricarlo o scaricarlo a richiesta in modo da risparmiare risorse di sistema. Qualcuno, però, ha riscontrato problemi a far funzionare i driver modularizzati in quanto più complicati da configurare. In caso si voglia compilare uno o più driver come modulo, occorre anche dare i seguenti comandi:
# make modules # make modules_install |
per installare i moduli nella posizione appropriata.
Occorrerà anche aggiungere alcune voci nel file /etc/modules.conf in modo da assicurarsi che il programma kerneld sappia dove localizzare i moduli del kernel. Occorrerebbe aggiungere/modificare:
alias net-pf-3 ax25 alias net-pf-6 NET/ROM alias net-pf-11 rose alias tty-ldisc-1 slip alias tty-ldisc-3 ppp alias tty-ldisc-5 mkiss alias bc0 baycom alias nr0 NET/ROM alias pi0a pi2 alias pt0a pt alias scc0 optoscc (o uno degli altri driver scc) alias sm0 soundmodem alias tunl0 newtunnel alias char-major-4 serial alias char-major-5 serial alias char-major-6 lp |
Nei sistemi Linux basati su Debian queste voci dovrebbero andare nel file /etc/modutils/aliases e poi andrebbe lanciato il comando /sbin/update-modules. |
Una volta compilato il nuovo kernel e fatto il reboot con questo, occorre compilare ed installare i programmi, le librerie e gli strumenti per gestire il protocollo AX.25.
Per compilare ed installare libax25 occorre dare una serie di comandi simili a questi:
# cd /usr/src # tar xzvf libax25-0.0.7.tar.gz # cd libax25-0.0.7 # ./configure --exec_prefix=/usr --sysconfdir=/etc --localstatedir=/var # make # make install |
Gli argomenti del comando configure fanno sì che i file vengano installati nelle posizioni "standard" sotto la directory /usr nelle sottodirectory bin, sbin, etc e man. Infatti, dando il comando configure senza opzioni, tutti i file verranno messi sotto /usr/local. Questo può portare al fatto di avere i file di configurazione sia sotto /usr che /usr/local. Se si vuole essere sicuri che ciò non succeda si può creare il link simbolico /usr/local/etc/ax25 che punta a /etc/ax25 nella primissima fase dell processo d'installazione, in modo da non doversene preoccupare. |
Se questa è la prima installazione sulla vostra macchina, si può dare anche il comando:
# make installconf |
per installare anche alcuni file di esempio dentro la directory /etc/ax25/ dai quali partire per creare la propria configurazione.
A questo punto si può effettuare l'installazione degli strumenti AX.25 in questo modo:
# cd /usr/src # tar xzvf ax25-tools-0.0.6.tar.gz # cd ax25-tools-0.0.6 # ./configure --prefix=/usr --sysconfdir=/etc --localstatedir=/var # make # make install # make installconf (se si vogliono installare i file di configurazione) |
E finalmente installare le applicazioni AX.25:
# cd /usr/src # tar xzvf ax25-apps-0.0.4.tar.gz # cd ax25-apps-0.0.4 # ./configure --prefix=/usr --sysconfdir=/etc --localstatedir=/var # make # make install # make installconf (se si vogliono installare i file di configurazione) |
Se si ricevono messaggi d'errore del tipo:
gcc -Wall -Wstrict-prototypes -O2 -I../lib -c call.c call.c: In function `statline': call.c:268: warning: implicit declaration of function `attron' call.c:268: `A_REVERSE' undeclared (first use this function) call.c:268: (Each undeclared identifier is reported only once call.c:268: for each function it appears in.) |
allora bisogna assicurarsi di avere il pacchetto ncurses correttamente installato nel proprio sistema. Lo script di configurazione tenta di localizzare il pacchetto nelle posizioni più comuni, ma alcune distribuzioni la installano in modo errato, e per questa ragione lo script non riesce a trovarlo.
Ogni porta AX.25 e NET/ROM sul vostro sistema deve avere un nominativo/ssid associato ad essa. Questi sono inseriti nei file di configurazione che saranno descritti in dettaglio tra poco.
Alcune implementazioni AX.25 come NOS e BPQ permettono di configurare lo stesso nominativo/ssid sulla stessa porta AX.25 e NET/ROM. Per ragioni tecniche un po' complesse, Linux non lo consente; questo, alla fine, non è un grosso problema, come potrebbe sembrare a prima vista.
Occorre dunque tenere a mente le seguenti cose, mentre si configura il proprio sistema:
Ogni porta AX.25 e NET/ROM deve essere configurata con un singolo nominativo/ssid.
Il TCP/IP usa il nominativo/ssid della porta usata per ricevere o trasmettere dati, cioè quella configurata per l'interfaccia AX.25 al punto 1.
Il NET/ROM usa il nominativo/ssid specificato nel proprio file di configurazione, ma esso viene usato solo quando si parla con un altra stazione NET/ROM; questo non è il nominativo/ssid che useranno gli utenti AX.25 che intendono usare il vostro 'nodo' NET/ROM. Ne parleremo più diffusamente tra un po'.
Il Rose usa di default il nominativo/ssid delle porte AX.25, eccetto quando il nominativo per Rose sia stato espressamente settato col comando rsparms. In questo caso il Rose utilizzerà il nominativo/ssid scelto per tutte le porte
Altri programmi, come 'ax25d' possono usare ogni nominativo/ssid per ascoltare, e ciò può essere duplicato su diverse porte
Se si effettua un attenta operazione di routing, si può usare, se si vuole, lo stesso indirizzo IP su tutte le porte
Non tutte le implementazioni AX.25 sono quelle di un TNC2. Linux usa una nomenclatura che si differenzia in alcune parti da quella usata da chi ha fatto packet solamente con un TNC. La tabella che segue dovrebbe essere d'aiuto per interpretare ognuna delle variabili di configurazione, in modo da poterne capire il significato quando se ne parlerà di nuovo più avanti.
Linux | TAPR TNC | Descrizione |
---|---|---|
T1 | FRACK | Tempo di attesa prima di ritrasmettere un frame non confermato (senza acknowledge). |
T2 | RESPTIME | Tempo minimo di attesa di ricezione di un altro frame prima dell'invio della conferma. |
T3 | CHECK | Periodo di attesa prima di inviare un segnale che controlli se il collegamento è ancora attivo. |
N2 | RETRY | Quante volte ritrasmettere un frame prima di considerare interrotta la connessione. |
Idle | Periodo in cui la connessione può essere inattiva prima di interromperla | |
Window | MAXFRAME | Numero massimo di frame trasmessi senza attendere la conferma di ricezione. |
Il kernel consente di modificare diversi parametri "al volo". Se si controlla con attenzione la directory /proc/sys/net/ si possono notare diversi file con nomi che descrivono diversi parametri della configurazione della rete. Ognuno dei file nella directory /proc/sys/net/ax25/ rappresenta una porta AX.25 configurata. Il nome del file si riferisce al nome della porta.
La struttura dei file in /proc/sys/net/ax25/portname/ è la seguente:
Nome file | Significato | Valore | Default |
---|---|---|---|
ip_default_mode | Modalità IP di default | 0=DG 1=VC | 0 |
ax25_default_mode | Modalità AX.25 di default | 0=Normale 1=Esteso | 0 |
backoff_type | Backoff | 0=Lineare 1=Esponenziale | 1 |
connect_mode | Modalità connessa | 0=No 1=Yes | 1 |
standard_window_size | Dimensione della finestra standard | 1 .. 7 | 2 |
extended_window_size | Dimensione della finestra estesa | 1 .. 63 | 32 |
t1_timeout | T1 Timeout | 1s .. 30s | 10s |
t2_timeout | T2 Timeout | 1s .. 20s | 3s |
t3_timeout | T3 Timeout | 0s .. 3600s | 300s |
idle_timeout | Idle Timeout | 0m or greater | 20m |
maximum_retry_count | N2 | 1 .. 31 | 10 |
maximum_packet_length | Lunghezza del frame AX.25 | 1 .. 512 | 256 |
Nella tabella T1, T2 e T3 sono dati in secondi, mentre quello di Idle è in minuti. Si noti, però, che i valori usati nell'interfaccia sysctl sono dati in unità interne, dove il tempo in secondi è moltiplicato per 10 in modo da avere una risoluzione di 1/10 di secondo. Ponendo pari a zero i valori che lo permettono (come T3 e Idle) li si disabilita.
La struttura dei file in /proc/sys/net/NET/ROM/ è la seguente:
Nome File | Significato | Values | Default |
---|---|---|---|
default_path_quality | 10 | ||
link_fails_count | 2 | ||
network_ttl_initialiser | 16 | ||
obsolescence_count_initialiser | 6 | ||
routing_control | 1 | ||
transport_acknowledge_delay | 50 | ||
transport_busy_delay | 1800 | ||
transport_maximum_tries | 3 | ||
transport_requested_window_size | 4 | ||
transport_timeout | 1200 |
La struttura dei file in /proc/sys/net/rose/ è la seguente:
Nome file | Significato | Valori | Default |
---|---|---|---|
acknowledge_hold_back_timeout | 50 | ||
call_request_timeout | 2000 | ||
clear_request_timeout | 1800 | ||
link_fail_timeout | 1200 | ||
maximum_virtual_circuits | 50 | ||
reset_request_timeout | 1800 | ||
restart_request_timeout | 1800 | ||
routing_control | 1 | ||
window_size | 3 |
Per modificare un parametro, tutto ciò che occorre è scrivere il valore desiderato nel file stesso; ad esempio per controllare e modificare la grandezza della finestra ROSE, si può usare ad esempio:
# cat /proc/sys/net/rose/window_size 3 # echo 4 >/proc/sys/net/rose/window_size # cat /proc/sys/net/rose/window_size 4 |
Ogni applicazione che fa uso del protocollo AX.25 legge un file di configurazione per sapere i parametri delle varie porte AX.25 attivate sulla macchina Linux. Il file in questione è /etc/ax25/axports e occorre che vi sia una voce per ognuna delle porte attive.
Il dispositivo di rete è ciò che viene manipolato quando si usa il comando 'ifconfig'. È l'oggetto attraverso il quale il kernel di Linux spedisce e riceve i dati. Quasi sempre un dispositivo di rete ha una porta fisica ad esso associata, ma vi sono casi in cui ciò non è necessario. Il dispositivo di rete fa riferimento direttamente a un driver di dispositivo.
Nel codice AX.25 di Linux ci sono diversi driver. Il più comune è probabilmente il driver KISS, ma ci sono anche i driver SCC, Baycom e SoundModem.
Ogni driver, quando viene lanciato, crea un dispositivo di rete
Opzioni di compilazione del Kernel:
Amateur Radio support ---> [*] Amateur Radio support --- Packet Radio protocols <*> Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol ... AX.25 network device drivers ---> --- AX.25 network device drivers <*> Serial port KISS driver ... |
Probabilmente la configurazione più comune è quella con un TNC KISS collegato al pc tramite una porta seriale. Visto che occorre partire col TNC in modo KISS, dopo averlo connesso alla porta seriale, lo si può configurare con programmi di comunicazione come minicom o seyon.
Per creare un dispositivo KISS si usa il programma kissattach. Nella sua forma più semplice si può usare questo programma come segue:
# /usr/sbin/kissattach /dev/ttyS0 radio 44.135.96.242 # kissparms -p radio -t 100 -s 100 -r 25 |
Il comando kissattach crea un dispositivo di rete di tipo KISS. I dispositivi di questo sono indicati dal nome 'ax[0-9]'. La prima volta che si usa kissattach viene creato 'ax0', la seconda 'ax1' e così via. Ogni dispositivo KISS ha associata una porta seriale.
Il comando kissparms permette di modificare i parametri di un dispositivo KISS.
In particolare nell'esempio presentato, viene creato un dispositivo di rete KISS usando il dispositivo della porta seriale '/dev/ttyS0' e la voce nel file /etc/ax25/axports con una porta chiamata 'radio' che viene configurata inoltre con un txdelay e uno slottime di 100 millisecondi, nonché con un valore di ppersist pari a 25.
Per maggiori informazioni potete far riferimento alle pagine man
L'utilità mkiss inclusa nel pacchetto ax25-utils permette di usare entrambi i modem di un TNC dual port. La configurazione è piuttosto semplice e consiste nel prendere un singolo dispositivo seriale connesso ad un singolo TNC multiporta e facendolo apparire come diversi dispositivi connessi ognuno ad un TNC single port. Questa operazione va fatta prima di ogni configurazione della parte AX.25. I dispositivi sui quali si effettua la configurazione AX.25 sono interfacce pseudo-TTY, (/dev/ttyq*), e non gli effettivi dispositivi seriali. Questi pseudo-dispositivi TTY creano una specie di tunnel detto pipe attraverso il quale possono parlarsi i programmi che devono colloquiare con i dispositivi TTY. Ogni pipe è composta da una parte master e da una parte slave. La parte master è in genere chiamata '/dev/ptyq*', mentre quella slave è chiamata '/dev/ttyq*'. C'è una relazione uno a uno tra master e slave, quindi, ad esempio, /dev/ptyq0 è la parte master di una pipe che ha /dev/ttyq0 come slave. Occorre aprire per prima la parte master di una pipe. mkiss sfrutta questo meccanismo per dividere una singola porta seriale in diversi dispositivi.
Esempio: nel caso di un TNC dual port connesso alla porta seriale /dev/ttyS0 a 9600 bps, i comandi:
# /usr/sbin/mkiss -s 9600 /dev/ttyS0 /dev/ptyq0 /dev/ptyq1 # /usr/sbin/kissattach /dev/ttyq0 port1 44.135.96.242 # /usr/sbin/kissattach /dev/ttyq1 port2 44.135.96.242 |
creeranno due pseudo-dispositivi tty ognuno delle quali si comporta come un TNC single port. A questo punto si può usare /dev/ttyq0 e /dev/ttyq1 come se fossero dei normali dispositivi seriali con un TNC connesso. Questo significa che si dovrà usare kissattach per ognuna di essi, come descritto nell'esempio sopra per le porte AX.25 chiamate port1 e port2. Non si deve usare kissattach sulla effettiva porta seriale vera poiché viene usata dal programma mkiss.
Il programma mkiss ha diversi argomenti opzionali che possono essere usati e che sono:
permette l'aggiunta di un byte di checksum per ogni frame KISS; la maggior parte delle implementazioni non supporta questa opzione, che è invece presente in quella di G8BPG.
modifica la velocità della porta.
abilita l'handshaking hardware sulla porta seriale; è disabilitata di default poiché quest'opzione non è; supportata dalla maggior parte delle implementazioni KISS.
abilita il logging delle informazioni nel file log di syslog.
Opzioni di compilazione del kernel:
Amateur Radio support ---> [*] Amateur Radio support --- Packet Radio protocols <*> Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol ... AX.25 network device drivers ---> --- AX.25 network device drivers ... <*> Serial port 6PACK driver ... |
6PACK è un protocollo supportato da alcuni TNC come alternativa al KISS. Viene utilizzato in modo simile al driver KISS, usando il comando slattach al posto di kissattach.
Un mini HOWTO sul driver 6PACK è incluso nei sorgenti del kernel nel file /usr/src/linux/Documentation/networking/6pack.txt.
Opzioni di compilazione del Kernel:
Amateur Radio support ---> [*] Amateur Radio support --- Packet Radio protocols <*> Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol ... AX.25 network device drivers ---> --- AX.25 network device drivers ... <?> BAYCOM ser12 fullduplex driver for AX.25 <?> BAYCOM ser12 halfduplex driver for AX.25 <?> BAYCOM picpar and par96 driver for AX.25 <?> BAYCOM epp driver for AX.25 ... |
Thomas Sailer, nonostante si ritenesse che non avrebbe funzionato bene, ha sviluppato il supporto Linux per i modem Baycom. Il suo driver supporta il modem seriale Ser12 e i modem paralleli Par96 e PicPar. Maggiori informazioni sui modem possono essere reperite presso il Sito web dedicato al Baycom.
Il primo passo da compiere è quello di determinare gli indirizzi di I/O della porta seriale o parallela alla quale è connesso il Baycom. Una volta fatto, si possono usare queste informazioni per configurare il driver.
Il driver Baycom crea, quando viene configurato, dei dispositivi di rete chiamati: bc0, bc1, bc2 ecc.
L'utilità sethdlc permette di configurare il driver con questi parametri; nel caso si abbia un solo modem Baycom installato, si possono specificare anche nella linea di comando di insmod al caricamento del modulo di controllo del Baycom
Seguono delle semplici dimostrazioni di esempio. Viene disabilitato il driver seriale per COM1 (per evitare conflitti, visto che accede alla stessa porta fisica del Baycom) e configura il driver Ser12 per un Baycom connesso a COM1 con il rilevamento software di portante (DCD) attivato:
# setserial /dev/ttyS0 uart none # insmod hdlcdrv # insmod baycom mode="ser12*" iobase=0x3f8 irq=4 |
Installa un Baycom Parallelo Par96 su LPT1 usando il rilevamento DCD hardware:
# insmod hdlcdrv # insmod baycom mode="par96" iobase=0x378 irq=7 options=0 |
Questo modo di configurare il driver per Baycom in realtà non è il preferibile, visto che l'utilità sethdlc funziona con la stessa facilità con uno o con più dispositivi connessi.
Le pagine man di sethdlc contengono tutti i dettagli relativi a questo comando, tuttavia si forniscono un paio di esempi per illustrare gli aspetti più importanti di questo tipo di configurazione. Gli esempi presuppongono che sia già stato caricato il modulo per il supporto del Baycom coi comandi:
# insmod hdlcdrv # insmod baycom |
o che il kernel sia stato compilato col supporto Baycom al suo interno.
Configurazione del driver bc0 come modem Baycom parallelo su LPT1 con DCD software:
# sethdlc -p -i bc0 mode par96 io 0x378 irq 7 |
Configurazione del driver bc1 come modem Baycom seriale su COM1 :
# sethdlc -p -i bc1 mode "ser12*" io 0x3f8 irq 4 |
I parametri di accesso al canale AX.25 sono equivalenti ai parametri KISS ppersist, txdelay e slottime. La loro modifica si effettua ancora una volta col comando sethdlc.
Ancora una volta, le pagine man di sethdlc sono la fonte più completa di informazioni, ma un altro paio di esempi non fanno certo male:
Configurazione del dispositivo bc0 con TxDelay di 200 mS, SlotTime di 100 mS, PPersist di 40 in half duplex:
# sethdlc -i bc0 -a txd 200 slot 100 ppersist 40 half |
Si noti che i valori di temporizzazione sono in millisecondi.
Il driver Baycom crea dei dispositivi di rete standard che il codice del Kernel AX.25 è in grado di sfruttare. La configurazione è sostanzialmente la stessa di quella per una scheda PI o PacketTwin.
Il primo passo è quello di configurare il dispositivo con un nominativo AX.25. L'utilità ifconfig può essere utile allo scopo.
# /sbin/ifconfig bc0 hw ax25 VK2KTJ-15 up |
assegna al dispositivo Baycom bc0 il nominativo VK2KTJ-15. In alternativa è possibile usare il comando axparms, ma occorre pure ifconfig per attivarlo.
# ifconfig bc0 up # axparms -setcall bc0 vk2ktj-15 |
Il passo successivo è quello di creare una voce nel file /etc/ax25/axports come si farebbe per ogni altro dispositivo. La voce nel file axports è associata col dispositivo di rete configurato per il nominativo ad esso legato. La voce nel file axports che ha il nominativo con il quale si è configurato il dispositivo BayCom è quella che verrà usata per riferircisi.
A questo punto si userà il nuovo dispositivo AX.25 come ogni altro; lo si potrà configurare per l'uso col TCP/IP, aggiungerlo ad ax25d e veicolarci sopra NET/ROM e Rose a proprio piacimento.
Opzioni di compilazione del Kernel:
Amateur Radio support ---> [*] Amateur Radio support --- Packet Radio protocols <*> Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol ... AX.25 network device drivers ---> --- AX.25 network device drivers ... <*> Soundcard modem driver [?] soundmodem support for Soundblaster and compatible cards [?] soundmodem support for WSS and Crystal cards [?] soundmodem support for 1200 baud AFSK modulation [?] soundmodem support for 2400 baud AFSK modulation (7.3728MHz crystal) [?] soundmodem support for 2400 baud AFSK modulation (8MHz crystal) [?] soundmodem support for 2666 baud AFSK modulation [?] soundmodem support for 4800 baud HAPN-1 modulation [?] soundmodem support for 4800 baud PSK modulation [?] soundmodem support for 9600 baud FSK G3RUH modulation ... |
Thomas Sailer ha sviluppato un driver per il kernel che permette l'uso come modem della scheda audio la quale, una volta connessa direttamente alla radio, può essere usata per fare packet. L'autore raccomanda di usare per lo meno un 486DX2/66 con questo sistema, poiché tutta la parte di elaborazione del segnale digitale egrave; compiuta dalla CPU del calcolatore.
Attualmente il driver emula i modem 1200 bps AFSK, 4800 HAPN e 9600 FSK (compatibile G3RUH). Le uniche schede audio attualmente supportate sono quelle compatibili SoundBlaster e WindowsSoundSystem. Se si possiede una scheda audio di tipo diverso, si può provare ad usare il soundmodem in modalità utente (user-mode) descritta più avanti in questo documento.
L'uso delle schede audio richiede della circuiteria addizionale in grado di pilotare il Push-To-Talk; le informazioni per realizzare tale dispositivo sono disponibili nell' apposita pagina sul sito web di Thomas Salier. Ci sono alcune opzioni possibili: rilevare l'uscita dalla scheda audio, o usare l'uscita da una porta parallela, seriale, o MIDI. Sul sito di Thomas sono presenti esempi di realizzazione di circuiti per ognuno di questi metodi.
Quando viene configurato, il driver SoundModem crea dei dispositivi di rete chiamati: sm0, sm1, sm2 eccetera.
Il driver SoundModem usa le stesse risorse del driver sonoro di Linux, per cui se si vuole usare il modem, occorre accertarsi che il driver sonoro non sia installato. Si possono naturalmente compilare entrambi i driver come moduli, in modo da inserirli e rimuoverli a piacimento. |
Il driver SoundModem non inizializza la scheda audio. A questo scopo, il pacchetto ax25-utils include un'utilità chiamata 'setcrystal' che può essere usata per le schede audio basate sul chipset Crystal. Se si possiede una scheda basata su un'altro chipset occorre usare qualche altro programma per inizializzarla. La sintassi dell'utilità è piuttosto semplice:
setcrystal [-w wssio] [-s sbio] [-f synthio] [-i irq] [-d dma] [-c dma2] |
Quindi, per esempio, volendo configurare una SoundBlaster all'indirizzo base di i/o 0x388, irq 10 e dma 1 si userà :
# setcrystal -s 0x388 -i 10 -d 1 |
Per configurare una scheda Window Sound System all'indirizzo base di i/o 0x534, irq 5 e dma 3 si userà:
# setcrystal -w 0x534 -i 5 -d 3 |
Il parametro [-f synthio] serve per impostare l'indirizzo del sintetizzatore, mentre il parametro [-c dma2] serve per impostare il secondo canale DMA in modo da avere la possibilità di operare il full duplex.
Una volta configurata la scheda audio, occorre configurare il driver, fornendogli informazioni sulla posizione della scheda audio e su che tipo di modem si intende emulare.
L'utilità sethdlc permette di configurare il driver con questi parametri. Se si ha solo una scheda audio installata, i parametri si possono specificare anche dal comando insmod al momento del caricamento del modulo soundmodem.
Ad esempio, una semplice configurazione con una scheda SoundBlaster configurata come negli esempi precedenti che emula un modem a 1200 bps:
# insmod hdlcdrv # insmod soundmodem mode="sbc:afsk1200" iobase=0x220 irq=5 dma=1 |
Questo non è in realtà il modo più indicato per fare questa operazione. L'utilità sethdlc si usa con la stessa facilità con un dispositivo così come con diversi.
Le pagine man di sethdlc contengono tutte le informazioni richieste, però un paio di esempi possono illustrare gli aspetti più importanti della configurazione di questa utilità. Negli esempi seguenti si suppone che i moduli Soundmodem siano già stati caricati usando:
# insmod hdlcdrv # insmod soundmodem |
o che il kernel sia già stato compilato con questo tipo di supporto.
Configurazione del driver per il supporto della scheda Windows SoundSystem configurata come negli esempi precedenti e impostata in modo da emulare un modem G3RUH 9600 compatibile come dispositivo sm0 usando una porta parallela all'indirizzo 0x378 per pilotare il Push-To-Talk:
# sethdlc -p -i sm0 mode wss:fsk9600 io 0x534 irq 5 dma 3 pario 0x378 |
Configurazione del driver per supportare la scheda Soundblaster configurata come negli esempi precedenti per emulare un modem HAPN a 4800 bps come dispositivo sm1 usando la porta seriale all'indirizzo 0x2f8 per pilotare il Push-To-Talk:
# sethdlc -p -i sm1 mode sbc:hapn4800 io 0x388 irq 10 dma 1 serio 0x2f8 |
Configurazione del driver per supportare la scheda SoundBlaster configurata come negli esempi precedenti e impostata in modo da emulare un modem 1200 bps AFSK come dispositivo sm1usando la porta seriale all'indirizzo 0x2f8 per pilotare il Push-To-Talk della radio:
# sethdlc -p -i sm1 mode sbc:afsk1200 io 0x388 irq 10 dma 1 serio 0x2f8 |
I parametri di accesso al canale AX.25 sono equivalenti ai parametri KISS ppersist, txdelay e slottime. La loro modifica si effettua ancora una volta col comando sethdlc.
Ancora una volta le pagine man di sethdlc sono la fonte di informazioni più completa, tuttavia un paio di esempi in più non fanno male:
Configurazione del dispositivo sm0 con TxDelay di 100 mS, SlotTime di 50mS, PPersist di 128 e full duplex:
# sethdlc -i sm0 -a txd 100 slot 50 ppersist 128 full |
Si noti che le temporizzazioni sono espresse in millisecondi.
Per ogni modem radio è molto importante che i livelli audio siano impostati correttamente e il SoundModem non fa eccezione. Thomas Sailer ha per questo scritto alcune utilità che facilitano questo compito, chiamate smdiag e smmixer.
fornisce due tipi di visualizzazione del segnale in ingresso: come oscilloscopio e con un diagramma ad occhio.
permette di effettuare la modifica del livello audio in ricezione ed in trasmissione.
# smdiag -i sm0 -e |
Per lanciare l'utilità smmixer per il dispositivo SoundModem sm0 si usa il comando:
# smmixer -i sm0 |
Il driver Soundmodem crea dei dispositivi di rete standard che il codice del Kernel AX.25 è in grado di sfruttare. La configurazione è sostanzialmente la stessa di quella per una scheda PI o PacketTwin.
Il primo passo è quello di configurare il dispositivo con un nominativo AX.25. l'utilità ifconfig può essere utile allo scopo.
# /sbin/ifconfig sm0 hw ax25 VK2KTJ-15 up |
assegna al dispositivo SoundModem sm0 il nominativo AX.25 VK2KTJ-15. In alternativa sarebbe possibile usare il comando axparms, ma occorre pure ifconfig per attivarlo.
# ifconfig sm0 up # axparms -setcall sm0 vk2ktj-15 |
Il passo successivo è quello di creare una voce nel file /etc/ax25/axports come si farebbe per ogni altro dispositivo. La voce nel file axports è associata col dispositivo di rete configurato per il nominativo ad esso legato; verrè usata quella col nominativo assegnato al dispositivo SoundModem.
A questo punto si userè il nuovo dispositivo AX.25 come ogni altro; lo si potrà; configurare per l'uso col TCP/IP, aggiungerlo a ax25d e usarci sopra NET/ROM o ROSE a proprio piacimento.
Opzioni di compilazione del kernel: non applicabile
Thomas Sailer ha scritto un driver Soundmodem che funziona in modo utente usando i driver audio del kernel, per cui dovrebbe funzionare con ogni scheda audio che Linux supporta.
Il driver è composto dal programma soundmodem. Il programma grafico soundmodemconfig consente di configurare e testare il driver soundmodem. Così come per il supporto del suono , occorre il driver AX.25 mkiss del kernel.
Il software e la relativa documentazione possono essere scaricati da http://www.baycom.org/~tom/ham/soundmodem.
Opzioni di compilazione del Kernel:
Amateur Radio support ---> [*] Amateur Radio support --- Packet Radio protocols <*> Amateur Radio AX.25 Level 2 protocol ... AX.25 network device drivers ---> --- AX.25 network device drivers ... <?> YAM driver for AX.25 ... |
YAM (Yet Another Modem) è un modem a 9600 baud progettato da Nico Palermo. Le informazioni per il suo driver Linux si possono trovare su http://www.teaser.fr/~frible/yam.html mentre informazioni generali sul modem si possono trovare su http://www.microlet.com/yam/
Opzioni di compilazione del Kernel:
General setup ---> [*] Networking support Network device support ---> [*] Network device support ... [*] Radio network interfaces [*] Ottawa PI and PI/2 support for AX.25 |
Il driver per schede PI crea dei dispositivi chiamati 'pi[0-9][ab]'. La prima scheda PI sarà indicata come 'pi0', la seconda 'pi1', eccetera. Le lettere 'a' e 'b' si riferiscono rispettivamente alla prima e alla seconda interfaccia fisica delle schede PI. Se si è compilato il Kernel in modo da includere il driver per la scheda e questa è stata riconosciuta dal sistema in modo esatto, si può; usare il seguente comando per configurare il dispositivo di rete:
# /sbin/ifconfig pi0a hw ax25 VK2KTJ-15 up |
Questo comando configura ed attiva la prima porta della prima scheda PI assegnandole il nominativo VK2KTJ-15. Per usare il dispositivo, tutto ciò che serve a questo punto è inserire una voce nel file /etc/ax25/axports col medesimo nominativo/ssid.
Il driver per la scheda PI è stato scritto da David Perry.
Opzioni di compilazione del Kernel:
General setup ---> [*] Networking support Network device support ---> [*] Network device support ... [*] Radio network interfaces [*] Gracilis PackeTwin support for AX.25 |
Il driver per la scheda PacketTwin crea i dispositivi 'pt[0-9][ab]'; la prima scheda PacketTwin localizzata nel calcolatore sarà indicata come 'pt0', la seconda 'pt1' e così via, mentre 'a' e 'b' fanno riferimento alla prima e alla seconda interfaccia fisica della scheda PacketTwin. Una volta compilato il kernel con incluso il driver per la scheda PacketTwin, se quest'ultima è stata correttamente riconosciuta, si può usare il seguente comando per configurare il dispositivo di rete:
# /sbin/ifconfig pt0a hw ax25 VK2KTJ-15 up |
Questo comando configura e attiva la prima porta della prima scheda PacketTwin col nominativo VK2KTJ-15. Per usare il dispositivo, tutto ciò che occorre fare è configurare una voce nel proprio file /etc/ax25/axports con il medesimo nominativo/ssid.
Il driver per schede PacketTwin è stato scritto da Craig Small, VK2XLZ.
Opzioni di compilazione del Kernel:
General setup ---> [*] Networking support Network device support ---> [*] Network device support ... [*] Radio network interfaces [*] Z8530 SCC KISS emulation driver for AX.25 |
Joerg Reuter, DL1BKE, ha sviluppato il supporto generico per le schede basate sullo SCC Z8530 . Il suo driver permette il supporto di diversi tipi di queste schede e offre una modalità di utilizzo simile a quella di un TNC KISS.
Sebbene il driver sia incluso nella distribuzione standard del Kernel, Joerg Reuter distribuisce versioni più recenti del suo driver assieme ad una collezione di programmi che ne aiutano la configurazione.
I programmi di configurazione possono essere scaricati da pagina web di Joerg, ftp://db0bm.automation.fh-aachen.de/incoming/dl1bke, ftp://insl1.etec.uni-karlsruhe.de/pub/hamradio/linux/z8530, ftp://ftp.ucsd.edu/hamradio/packet/tcpip/linux, o ftp://ftp.ucsd.edu/hamradio/packet/tcpip/incoming.
Troverete diverse versioni; va scelta quella che maggiormente si adatta alla versione di Kernel che si intende usare. z8530drv-2.4a.dl1bke.tar.gz per i kernel 2.0.* e z8530drv-utils-3.0.tar.gz per i kernel 2.1.6 o successivi.
I seguenti comandi sono quelli che ho usato per compilare ed installare il pacchetto per la versione 2.0.30 del kernel:
# cd /usr/src # gzip -dc z8530drv-2.4a.dl1bke.tar.gz | tar xvpofz - # cd z8530drv # make clean # make dep # make module # Se volete avere il driver compilato come modulo # make for_kernel # Se volete avere il driver incluso staticamente nel kernel # make install |
Dopo aver completato quest'operazione dovreste avere tre nuovi programmi installati nella vostra directory /sbin: gencfg, sccinit e sccstat. Saranno questi a permettervi di configurare il driver per la scheda.
Ci si troverà anche ad avere un un gruppo di dispositivi speciali nella directory /dev chiamati scc0-scc7; questi saranno usati più avanti e saranno i dispositivi 'KISS' da utilizzare.
Se scegliete l'opzione 'make for_kernel' occorre ricompilare il kernel. Per far sì che venga incluso il supporto per il driver z8530 bisogna rispondere 'Y' alla domanda 'Z8530 SCC kiss emulation driver for AX.25' che viene fatta dalla procedura di configurazione del kernel, durante il 'make config'.
Se invece avete fatto 'make module', occorre che il nuovo file scc.o sia messo nella directory /lib/modules, ma non occorre ricompilare il kernel. Si ricordi di usare il comando insmod per caricare il modulo prima di provare a configurarlo.
Il driver per scheda SCC z8530 è stato concepito per garantire la massima flessibilità e per supportare il maggior numero di schede. Questa flessibilità porta però come conseguenza una configurazione piuttosto impegnativa.
Nel pacchetto c'è una esauriente documentazione che va letta in caso di difficoltà. In particolare, maggiori informazioni si possono trovare in doc/scc_eng.doc o doc/scc_ger.doc. In questo documento vengono ripresi i concetti fondamentali, ma si invita a consultare i file indicati nel caso si richieda un livello di dettaglio maggiore.
Il file di configurazione principale è chiamato /etc/z8530drv.conf e viene letto dal programma sccinit, Questo file è diviso in due parti: configurazione dei parametri hardware e configurazione del canale. Una volta adattato opportunamente questo file alle vostre esigenze, basta aggiungere:
# sccinit |
nel file rc che configura la rete, e il driver sarè inizializzato nel modo indicato dal file di configurazione. Questa operazione va fatta prima di provare ad usare il driver.
La prima sezione è divisa in due sottoparti, ognuna delle quali rappresenta la configurazione per un chip 8530 ed è costituita da una lista di parole chiave e valori associati. In questo file si possono specificare fino a quattro chip SCC di default. Il valore #define MAXSCC 4 nel file scc.c può essere aumentato se si desidera il supporto per un numero maggiore di chip.
Le parole chiave possibili e i relativi argomenti sono:
la parola chiave chip serve per separare le sottosezioni. Non usa argomenti.
questa keyword specifica l'indirizzo della porta dati per il canale 'A' dello z8530. L'argomento è un numero esadecimale, ad esempio 0x300
specifica l'indirizzo della porta di controllo per il canale 'A' dello z8530. L'argomento è un numero esadecimale, ad esempio 0x304
specifica l'indirizzo della porta dati per il canale 'B' dello z8530. L'argomento è un numero esadecimale, ad esempio 0x301
specifica l'indirizzo della porta di controllo per il canale 'B' dello z8530. L'argomento è un numero esadecimale, ad esempio 0x305
specifica l'IRQ (l'interrupt) usato dalla scheda SCC 8530 descritta in questa sottosezione. L'argomento è un intero, ad esempio 5
specifica la frequenza del clock al pin PCLK dell'8530. L'argomento è un intero che indica la frequenza in Hz, ed è fissato di default a 4915200 se si omette questa parola chiave.
specifica il tipo particolare di scheda SCC 8530. L'argomento è una stringa alfanumerica che può assumere i seguenti valori:
scheda SCC PA0HZP
Scheda Eagle
scheda DRSI PC100 SCC
scheda PRIMUS-PC (DG9BL)
scheda BayCom (U)SCC
questa parola chiave è opzionale; viene usata per abilitare il supporto per i chip Extended SCC (ESCC) come l'8580, 85180 o 85280. L'argomento è una stringa di caratteri i cui valori ammessi sono 'yes' oppure 'no', che è il valore didefault.
questa parola chiave è opzionale; specifica l'indirizzo del 'vector latch' (conosciuto pure come "intack port") per le schede PA0HZP. Ci può essere solo un vector latch per tutti i chip e il valore di default è 0
questa parola chiave è opzionale; specifica l'indirizzo del registro per funzioni speciali presente su diverse schede SCC. Il valore di default è 0
questa parola chiave è opzionale e il suo valore di default è 0
Seguono alcuni configurazioni d'esempio per le schede più comuni:
chip 1 data_a 0x300 ctrl_a 0x304 data_b 0x301 ctrl_b 0x305 irq 5 board BAYCOM # # SCC chip 2 # chip 2 data_a 0x302 ctrl_a 0x306 data_b 0x303 ctrl_b 0x307 board BAYCOM |
chip 1 data_a 0x153 data_b 0x151 ctrl_a 0x152 ctrl_b 0x150 irq 9 pclock 4915200 board PA0HZP vector 0x168 escc no # # # chip 2 data_a 0x157 data_b 0x155 ctrl_a 0x156 ctrl_b 0x154 irq 9 pclock 4915200 board PA0HZP vector 0x168 escc no |
chip 1 data_a 0x303 data_b 0x301 ctrl_a 0x302 ctrl_b 0x300 irq 7 pclock 4915200 board DRSI escc no |
Se con NOS si ha già una configurazione funzionante per la vostra scheda, si può usare il comando gencfg per convertire i comandi del driver NOS di PE1CHL in una formato adatto al file di configurazione del driver z8530.
Per usare gencfg basta invocare il comando con gli stessi parametri usati per il driver di PE1CHL in NET/NOS. Per esempio il comando:
# gencfg 2 0x150 4 2 0 1 0x168 9 4915200 |
genererà un abbozzo di configurazione per la scheda OptoSCC.
La sezione di configurazione del canale è quella nella quale si specificano tutti gli altri parametri associati con la porta che si sta configurando. Anche questa è divisa in due sottosezioni che rappresentano ciascuna una porta logica, quindi, visto che ogni scheda SCC 8530 ne supporta due, saranno presenti due sottosezioni per ogni sottosezione nella parte dei parametri hardware.
Queste parole chiave sono scritte anche nel file /etc/z8530drv.conf e devono apparire dopo la sezione dei parametri hardware.
L'ordine in cui queste appaiono è molto importante, ma quello in cui sono presentate qui dovrebbe andare bene. Le parole chiave e i relativi argomenti sono:
questa parola chiave deve apparire all'inizio della definizione della porta e specifica il nome del dispositivo file speciale al quale si applica il resto dei parametri di configurazione; ad esempio /dev/scc0
questa parola chiave specifica la velocità dell'interfaccia in bit al secondo: ad esempio 1200
questa parola chiave specifica da dove recuperare il clock per i dati. I valori consentiti sono:
normali operazioni in half duplex
il modem fornisce il proprio clock per le operazioni di RX/TX
usa il divider full duplex se installato.
>questa parola chiave specifica il tipo di codifica da adottare per la rappresentazione dei dati. I valori consentiti sono: nrzi oppure nrz
specifica il numero di buffer di ricezione per cui allocare memoria. L'argomento è un intero, ad esempio 8.
specifica il numero di buffer di trasmissione per cui allocare memoria. L'argomento è un intero, ad esempio 8.
specifica la dimensione dei buffer di ricezione e trasmissione. L'argomento è in byte e rappresenta la lunghezza totale del frame, compreso l'header AX.25 (non solo la parte dati). Questa parola chiave è opzionale e il suo valore di default è 384
rappresenta il parametro KISS di ritardo nella trasmissione; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.
rappresenta il parametro KISS di persist e il suo argomento è un intero.
rappresenta il parametro KISS di tempo di slot (slot time); l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.
rappresenta il parametro KISS di tail; il suo argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.
rappresenta il flag KISS che indica se la trasmissione è in full duplex; l'argomento è un intero e i valori ammessi sono: 1==Full Duplex, 0==Half Duplex.
rappresenta il parametro KISS di tempo di wait; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.
rappresenta il parametro KISS 'min'; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in secondi.
rappresenta il parametro KISS indicante il tempo massimo di keyup; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in secondi.
rappresenta il parametro KISS di tempo di idle; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in secondi.
rappresenta il parametro KISS 'maxdef'; l'argomento è un intero.
rappresenta il parametro KISS di valore di gruppo; l'argomento è un intero.
rappresenta il parametro KISS di tempo di 'txoff'; l'argomento è un intero ed esprime una grandezza in millisecondi.
rappresenta il parametro KISS 'softdcd'; l'argomento è un intero.
rappresenta il flag KISS 'slip'; l'argomento è un intero.
Per usare il driver basta semplicemente utilizzare i dispositivi /dev/scc* come se si avesse un dispositivo seriale tty con un TNC KISS connesso ad esso. Per esempio, per configurare la parte di networking del kernel di Linux per l'uso di una scheda SCC, si può fare in questo modo:
# kissattach -s 4800 /dev/scc0 VK2KTJ |
Si può anche usare NOS per effettuare la configurazione nello stesso modo. Da JNOS, per esempio, si può fare:
attach asy scc0 0 ax25 scc0 256 256 4800 |
Per la diagnosi di eventuali problemi, si può usare il programma sccstat per mostrare la configurazione corrente di un dispositivo SCC. Per usarlo si può dare il comando:
# sccstat /dev/scc0 |
in questo modo verranno mostrati un sacco di informazioni sulla configurazione e sul comportamento della porta SCC /dev/scc0.
Il comando sccparam permette di cambiare o modificare la configurazione dopo il boot del sistema. La sua sintassi è molto simile al comando NOS param, quindi, ad esempio, per settare a 100 ms il valore di txtail si puo fare:
# sccparam /dev/scc0 txtail 0x8 |
Opzioni di compilazione del Kernel:
General setup ---> [*] Networking support Network device support ---> [*] Network device support ... [*] Radio network interfaces [*] BPQ Ethernet driver for AX.25 |
Linux supporta la compatibilità Ethernet BPQ. Questo permette di trasportare il protocollo AX.25 su una LAN Ethernet e di connettere sulla rete locale la macchina Linux con altre macchine BPQ.
I dispositivi di rete BPQ hanno nome 'bpq[0-9]'. Il dispositivo 'bpq0' è associato con 'eth0', 'bpq1' con 'eth1' e così via.
La configurazione è abbastanza immediata. Prima di tutto occorre che il kernel sia stato compilato per supportare una scheda Ethernet standard e che si sia già verificato il corretto funzionamento di quest'ultima con Linux. Per maggiori informazioni su queste operazioni si può fare riferimento all'Ethernet-HOWTO
Per configurare il supporto BPQ occorre dotare di un nominativo AX.25 il dispositivo Ethernet col seguente comando:
# /sbin/ifconfig bpq0 hw ax25 vk2ktj-14 up |
Ancora una volta si ricordi che il nominativo specificato deve essere uguale a quello presente nel file /etc/ax25/axports che si intende usare per questa porta.
A differenza dell'implementazione standard di BPQ Ethernet che usa normalmente un indirizzamento multicast, in Linux si adotta il normale indirizzamento broadcast; il file NET.CFG per il driver BPQ ODI dovrebbe perciò essere modificato per assomigliare a questo:
LINK SUPPORT MAX STACKS 1 MAX BOARDS 1 LINK DRIVER E2000 ; o altre MLID che si adattino ; alla vostra scheda INT 10 ; PORT 300 ; per adattarsi alla vostra scheda FRAME ETHERNET_II PROTOCOL BPQ 8FF ETHERNET_II ; richiesto per BPQ - può cambiare PID BPQPARAMS ; opzionale - richiesto solo se ; non si vuole usare l'indirizzo ; di default ETH_ADDR FF:FF:FF:FF:FF:FF ; indirizzo di default della scheda |
/etc/ax25/axports è un semplice file di testo, da creare con un editor. Il suo formato è il seguente:
portname callsign baudrate paclen window description |
dove:
è il nome che viene dato alla porta.
è il nominativo AX.25 che si vuole assegnare alla porta.
è la velocità con la quale si vuol far comunicare la porta col proprio TNC.
è la grandezza massima del pacchetto che si vuole che la porta usi per le trasmissioni AX.25.
è il parametro di finestra AX.25 (K), cioè il valore di MAXFRAME di molti TNC.
è la descrizione testuale della porta.
La mia è la seguente:
radio VK2KTJ-15 4800 256 2 4800bps 144.800 MHz ether VK2KTJ-14 10000000 256 2 BPQ/ethernet device |
Si ricordi di usare un nominativo/ssid univoco per ogni porta AX.25 che si crea. Occorre creare, dunque, una voce per ogni dispositivo AX.25 che si vuole utilizzare (KISS, SCC, PI, PT, Baycom o SoundModem che sia). Ogni voce descrive un singolo dispositivo di rete AX.25 che sono associati alle porte attraverso il nominativo/ssid, per questo esso deve essere univoco.
È possibile configurare l'elenco dei digipeater da utilizzare per raggiungere un host specifico, operazione che risulta utile sia per le operazioni AX.25 che basate su IP. Il comando axparms permette di effettuare questa operazione; le pagine man sono sempre la fonte migliore di informazioni su questo comando, ma un semplice esempio può essere:
# /usr/sbin/axparms -route add radio VK2XLZ VK2SUT |
Questo comando indica che il percorso per VK2XLZ deve avvenire tramite il digipeater VK2SUT sulla porta AX.25 chiamata radio.
È molto semplice configurare una porta AX.25 per il trasporto del TCP/IP. Se si ha un'interfaccia KISS ci sono due metodi per configurare un indirizzo IP. Il comando kissattach possiede un opzione che permette di configurare l'indirizzo IP; ma il metodo più convenzionale che usa il comando ifconfig funzionerà per tutti i tipi d'interfaccia.
Quindi, modificando l'esempio fatto per il KISS:
# /usr/sbin/kissattach -i 44.136.8.5 -m 512 /dev/ttyS0 radio # /sbin/route add -net 44.136.8.0 netmask 255.255.255.0 ax0 # /sbin/route add default ax0 |
si crea un'interfaccia AX.25 con un indirizzo IP 44.136.8.5 e una MTU di 512 byte. Comunque occorrerà sempre usare ifconfig per configurare, se necessario, gli altri parametri.
Se si hanno altri tipi di interfaccia occorre usare sempre ifconfig per configurare l'indirizzo IP, i dettagli di netmask per la porta e aggiungere un percorso (route) attraverso la porta stessa, così come si fa per ogni altra interfaccia TCP/IP. L'esempio che segue è riferito ad un dispositivo per una scheda PI, ma funziona altrettanto bene per ogni altro dispositivo di rete AX.25:
# /sbin/ifconfig pi0a 44.136.8.5 netmask 255.255.255.0 up # /sbin/ifconfig pi0a broadcast 44.136.8.255 mtu 512 # /sbin/route add -net 44.136.8.0 netmask 255.255.255.0 pi0a # /sbin/route add default pi0a |
I comandi visti sopra sono tipici delle configurazioni a cui sono abituati gli utenti di NOS o dei suoi derivati, o di ogni altro software TCP/IP. Si noti che il percorso tipico (default route) può non essere richiesto nella propria configurazione, se ci sono altri dispositivi configurati.
Per testare il tutto, si provi un ping o un telnet verso un host locale.
# ping -i 5 44.136.8.58 |
Si noti l'uso dell'argomento '-i 5' per ping per mandare gli impulsi ogni 5 secondi, invece che ogni secondo come scelta predefinita.
Il protocollo NET/ROM usa e si appoggia alle porte AX.25 create in precedenza; per configurarlo su un'interfaccia AX.25 occorre modificare due file: uno descrive l'interfaccia NET/ROM, e l'altro quali porte AX.25 verranno usate per trasportare questo protocollo. Si possono configurare più porte NET/ROM, ognuna col proprio nominativo e alias, usando la stessa procedura.
Il primo file è /etc/ax25/nrports. Questo file descrive le porte NET/ROM pressapoco nello stesso modo in cui /etc/ax25/axports descrive le porte AX.25. Ogni dispositivo NET/ROM che si vuole creare deve avere una voce di descrizione all'interno del file /etc/ax25/nrports. Normalmente una macchina Linux avrà configurato un unico dispositivo NET/ROM che usa un certo numero delle porte AX.25 definite, ma in alcune situazioni, come ad esempio nei BBS, si potrebbero volere diversi alias NET/ROM.
Questo file è formattato nel seguente modo:
name callsign alias paclen description |
Dove:
è il nome con cui si fa riferimento alla porta.
è il nominativo che verrà usato dal traffico NET/ROM di questa porta. Si noti che questo non è l'indirizzo al quale si connettono gli utenti per avere un accesso ad un interfaccia di tipo node . (Il programma node è descritto più avanti). Questo nominativo/ssid dovrebbe essere unico e non dovrebbe apparire in alcun altro punto dei file /etc/ax25/axports o /etc/ax25/nrports.
è l'alias NET/ROM assegnato a questa porta.
è la dimensione massima dei frame NET/ROM trasmessi dalla porta.
è una descrizione libera della porta.
Un tipico esempio potrebbe essere il seguente:
netrom VK2KTJ-9 LINUX 236 Linux Switch Port |
In questo modo viene creata una porta NET/ROM, conosciuta dal resto della rete NET/ROM come 'LINUX:VK2KTJ-9'.
Questo programma viene usato da programmi come call.
Il secondo file di configurazione è /etc/ax25/nrbroadcast. Questo file può contenere diverse voci; normalmente ci dovrebbe essere una voce per ogni porta AX.25 su cui si vuole consentire il traffico NET/ROM.
Questo file ha il seguente formato:
axport min_obs def_qual worst_qual verbose |
Dove:
è il nome della porta ricavato dal file /etc/ax25/axports. Se per una porta non è presente una voce nel file /etc/ax25/nrbroadcasts significa che da questa non sarà instradato traffico NET/ROM, così come saranno ignorati i broadcast NET/ROM per quella porta.
è il valore minimo di obsolescenza per la porta.
è il valore di default della qualità per la porta.
è il peggior valore di qualità consentito per la porta; ogni route al di sotto di questo livello sarà ignorata.
è un flag che indica se da questa porta avvengono broadcast del routing NET/ROM completi, o solo di annuncio per il nodo stesso.
Un esempio può essere il seguente:
radio 1 200 100 1 |
Una volta pronti i due file, occorre creare il dispositivo NET/ROM con un metodo molto simile a quello usato per creare i dispositivi AX.25.In questo caso si usa il comando nrattach, che funziona pressapoco nello stesso modo di axattach, ad eccezione del fatto che crea dei dispositivi di rete NET/ROM chiamati 'nr[0-9]'.. Anche in questo caso, per primo verrà creato il dispositivo 'nr0', poi 'nr1' eccetera. Per creare il dispositivo per la porta NET/ROM definita in precedenza si userà:
# nrattach netrom |
Questo comando inizializzerà il dispositivo NET/ROM (nr0) chiamato netrom configurato nel modo definito dai parametri del file /etc/ax25/nrports.
Il kernel di Linux gestisce tutto il protocollo NET/ROM, ad eccezione di alcune funzioni. Il demone NET/ROM gestisce le tabelle di instradamento (routing tables) e genera la trasmissione del routing NET/ROM. Il demone NET/ROM viene lanciato dal comando:
# /usr/sbin/netromd -i |
A questo punto il file /proc/net/nr_neigh dovrebbe cominciare a riempirsi di informazioni relative ai nodi NET/ROM adiacenti.
Si ricordi di mettere il comando /usr/sbin/netromd nei propri file rc, in modo che il demone venga lanciato ogni volta che si fa ripartire il sistema.
Volendo configurare degli instradamenti NET/ROM statici per degli host specifici si può usare il comando nrparms; ancora una volta si rimanda alle pagine man relative, non prima di proporre un esempio come il seguente:
# /usr/sbin/nrparms -nodes VK2XLZ-10 + #MINTO 120 5 radio VK2SUT-9 |
Questo comando abilita una route NET/ROM per #MINTO:VK2XLZ-10 attraverso VK2SUT-9 sulla porta AX.25 chiamata 'radio'.
Si possono creare manualmente voci per nuovi host vicini usando sempre il comando nrparms. Ad esempio:
# /usr/sbin/nrparms -routes radio VK2SUT-9 + 120 |
questo comando crea VK2SUT-9 come nodo NET/ROM adiacente con qualità 120; questa voce sarà statica e quindi non sarà cancellata automaticamente.
Il processo di configurazione di un interfaccia NET/ROM per TCP/IP è quasi del tutto identico a quella di un interfaccia AX.25 per TCP/IP.
Anche in questo caso occorre specificare indirizzo ip e mtu nella linea di comando di nrattach, o usare i comandi ifconfig e route, ma occorre aggiungere manualmente le voci arp per gli host verso i quali si vuole creare una route, poiché non c'èegrave; nessun meccanismo che permetta alla propria macchina di sapere quale indirizzo NET/ROM usare per raggiungere un particolare host IP.
Per questo, per creare un dispositivo nr0 con indirizzo IP 44.136.8.5, mtu di 512 e configurato nel modo descritto nel file /etc/ax25/nrports per la porta NET/ROM chiamata NET/ROM, si userà il comando:
# /usr/sbin/nrattach -i 44.136.8.5 -m 512 NET/ROM # route add 44.136.8.5 nr0 |
oppure una cosa simile alla seguente sequenza di comandi:
# /usr/sbin/nrattach NET/ROM # ifconfig nr0 44.136.8.5 netmask 255.255.255.0 hw NET/ROM VK2KTJ-9 # route add 44.136.8.5 nr0 |
Per ogni host IP che si voglia raggiungere via NET/ROM occorre dunque indicare route e arp. Per raggiungere un host con indirizzo IP 44.136.80.4 all'indirizzo NET/ROM BBS:VK3BBS tramite un nodo NET/ROM con nominativo VK2SUT-0 si useranno i seguenti comandi:
# route add 44.136.80.4 nr0 # arp -t NET/ROM -s 44.136.80.4 vk2sut-0 # nrparms -nodes vk3bbs + BBS 120 6 sl0 vk2sut-0 |
Gli argomenti di nrparms, '120' e '6' sono rispettivamente i valori NET/ROM di quality e obsolescence count per la route.
Il protocollo packet Rose è simile al livello tre delle specifiche X.25. Il suo supporto nel kernel di Linux è una versione modificata dell'Implementazione Rose FPAC.
Il protocollo ROSE usa le porte AX.25 che sono presenti nel sistema e si appoggia a questo protocollo. Per configurare il ROSE occorre creare un file di configurazione che descrive le porte ROSE che si vogliono creare; per ogni porta la procedura è la stessa.
Il file nel quale si configurano le interfacce ROSE è /etc/ax25/rsports. In esso vengono descritte le porte ROSE più o meno nello stesso modo in cui il file /etc/ax25/axports descrive le porte AX.25.
Questo file è formattato nel seguente modo:
name address description |
Dove:
è il nome con il quale si fa riferimento alla porta
è l'indirizzo ROSE a dieci cifre che si vuole assegnare alla porta.
è una descrizione libera della porta.
Un esempio potrebbe essere il seguente:
rose 5050294760 Porta Rose |
Si noti che, a meno di specificare diversamente, il ROSE usa il nominativo/ssid di default configurato su ogni porta AX.25.
Per configurare un nominativo/ssid da far usare al ROSE su ogni porta, si usa il comando rsparms come segue:
# /usr/sbin/rsparms -call VK2KTJ-10 |
Questo esempio fa sì che la macchina Linux usi il nominativo VK2KTJ-10 in tutte le porte AX.25 configurate per traffico ROSE.
Una volta creato il file /etc/ax25/rsports si possono creare i dispositivi ROSE allo stesso modo in cui sono stati creati i dispositivi AX.25. In questo caso si usa il comando rsattach, che crea i dispositivi di rete chiamati 'rose[0-5]'. La prima volta viene creato 'rose0', la seconda 'rose1' e così via. Ad esempio:
# rsattach rose |
Questo comando inizializza il dispositivo ROSE (rose0) configurato nel modo descritto nel file /etc/ax25/rsports per la porta chiamata 'rose'.
Attualmente il protocollo ROSE supporta solo l'instradamento statico. L'utilità rsparms permette di configurare la tabella di routing ROSE per Linux.
Ad esempio:
# rsparms -nodes add 5050295502 radio vk2xlz |
aggiunge una route al nodo ROSE 5050295502 attraverso una porta AX.25 chiamata 'radio' nel file /etc/ax25/axports, per un host col nominativo VK2XLZ.
Le route possono essere specificate con una maschera per includere diverse destinazioni in un unica voce ROSE. La sintassi è la seguente:
# rsparms -nodes add 5050295502/4 radio vk2xlz |
che è identica all'esempio precedente, ad eccezione del fatto che si applica ad ogni destinazione che ha un indirizzo che inizia con le quattro cifre 5050. Una forma alternativa per questo comando è:
# rsparms -nodes add 5050/4 radio vk2xlz |
che è probabilmente quella meno ambigua
Una volta configurate ed attivate le interfacce AX.25, NET/ROM e Rose, si è in grado di effettuare collegamenti di prova.
Nelle AX25 Utilities è incluso un programma chiamato 'call' che è un terminale per AX.25, NET/ROM e Rose.
Una semplice chiamata AX.25 sarà del tipo:
/usr/bin/call radio VK2DAY via VK2SUT |
Una semplice chiamata NET/ROM ad un nodo con alias SUNBBS sarà:
/usr/bin/call NET/ROM SUNBBS |
Mentre una semplice chiamata Rose verso HEARD al nodo 5050882960 sarà fatta nel seguente modo:
/usr/bin/call rose HEARD 5050882960 |
Nota: occorre dire al programma call su quale porta si vuole effettuare la chiamata, poiché lo stesso nodo di destinazione potrebbe essere raggiungibile tramite diverse porte configurate.
call è un programma terminale a linea di comando per effettuare chiamate AX.25. Riconosce linee che iniziano con '˜' come comandi. Il comando '˜.' chiude il collegamento.
Si faccia riferimento alle pagine man relative in /usr/man per maggiori informazioni.
Linux è un sistema operativo molto potente e offre un elevato grado di flessibilità nella sua configurazione. Questa flessibilità porta come effetto collaterale una relativa complicatezza nell'operazione di configurazione. Quando si configura una macchina Linux per accettare connessioni AX.25, NET/ROM o Rose occorre farsi diverse domande. La più importante è "cosa voglio che gli utenti vedano quando mi connetto?". Molti hanno sviluppato belle applicazioncine che possono offrire servizi agli utenti che si connettono; alcune sono semplici come il programma pms, altre più complesse come node (entrambi presenti nelle utilità AX25). Alternativamente si potrebbe dare agli utenti un account sulla macchina, oppure potreste aver scritto un vostro programma, come un database personalizzato, o un gioco al quale volete che gli utenti si connettano. Qualunque soluzione scegliate, dovete informare il software AX.25 su quale programma lanciare quando accetta connessioni AX.25.
Il demone ax25d è simile a inetd, che viene comunemente usato per accettare e gestire le connessioni TCP/IP su macchine unix. Il compito di ax25d è quello di raccogliere e gestire i tentativi di connessione AX.25. Quando ne sente uno, controlla un file di configurazione per stabilire quale programma lanciare e connetterlo al chiamante. Poiché ax25d è lo strumento standard per accettare connessioni AX.25, NET/ROM e Rose, verrà descritto come configurarlo.
Questo è il file di configurazione per il demone AX.25 ax25d, che gestisce le connessioni entranti AX.25, NET/ROM e ROSE.
Ad una prima occhiata può apparire un po' criptico, ma presto si nota come in pratica sia molto semplice, avendo l'accortezza di evitare una piccola trappola.
Il formato generale del file ax25d.conf è il seguente:
# Questo è un commento ed è ignorato dal progamma ax25d. [nome_porta] || <nome_porta> || {nome_porta} <peer1> window T1 T2 T3 idle N2 <mode> <uid> <cmd> <cmd-name> <arguments> <peer2> window T1 T2 T3 idle N2 <mode> <uid> <cmd> <cmd-name> <arguments> parameters window T1 T2 T3 idle N2 <mode> <peer3> window T1 T2 T3 idle N2 <mode> <uid> <cmd> <cmd-name> <arguments> ... default window T1 T2 T3 idle N2 <mode> <uid> <cmd> <cmd-name> <arguments> |
Dove:
all'inizio di una riga indica che questa è un commento e deve essere ignorato da ax25d.
è il nome della porta AX.25, NET/ROM o ROSE come specificato nei file /etc/ax25/axports, /etc/ax25/nrports e /etc/ax25/rsports. Il nome della porta è circondato da parentesi quadre '[]' se è una porta AX.25, da parentesi acute '<>' se NET/ROM, o graffe '{}' se Rose. Esiste una forma alternativa per questo campo, che consiste nel far precedere il nome della porta da 'callsign/ssid via' per indicare che si vogliono accettare chiamate al nominativo/ssid attraverso quest'interfaccia. L'esempio dovrebbe rendere più chiaro il tutto.
è il nominativo del nodo a cui si applica questa particolare configurazione. Se non si specifica un SSID, questa configurazione sarà applicata a tutti i SSID del nominativo.
è il parametro AX.25 "Window" (K) conosciuto anche come MAXFRAME che si applica in questa configurazione.
è il valore di tempo di ritrasmissione del frame (T1) espresso in mezzi secondi.
è il tempo, espresso in secondi, che il software AX.25 attende per un altro frame in ingresso, prima di mandare una risposta.
è il tempo di inattività espresso in secondi, prima che il software AX.25 interrompa la sessione.
è il valore di idle espresso in secondi.
il numero di ritrasmissioni consecutive che possono essere fatte prima di interrompere la connessione.
fornisce un meccanismo per stabilire alcuni tipi di permessi. I modi sono abilitati o disabilitati fornendo una combinazione di caratteri, ognuna rappresentante un permesso. I caratteri possono essere scritti sia in maiuscolo che in minuscolo, in un unico blocco, senza spazi.
UTMP - attualmente non supportato.
Validate call - attualmente non supportato.
Quiet - Non viene fatto il log della connessione
check NET/ROM Neighbour - Attualmente non supportato.
Disallow Digipeaters - La connessione dev'essere diretta, non effettuata tramite digipeater.
Lockout - Non permette la connessione.
marker - Mette un marker, nessun modo settato.
è l'utente con il quale viene eseguito il programma per gestire la connessione
è il path completo del comando da lanciare, senza specificare argomenti.
è il nome del programma lanciato, così come deve apparire in un comando ps as (normalmente è lo stesso valore di <cmd> privo del path).
sono gli argomenti da passare a <:cmd> quando viene lanciato. Possono essere passate utili informazioni con i seguenti token:
Nome della porta sulla quale si è ricevuta la connessione.
Nominativo AX.25 della stazione collegata senza ssid e scritto in maiuscolo.
Nominativo AX.25 della stazione collegata senza ssid e scritto in minuscolo.
Nominativo AX.25 della stazione collegata con ssid e scritto in maiuscolo.
Nominativo AX.25 della stazione collegata con ssid e scritto in minuscolo.
Nominativo AX.25 del nodo dal quale è venuta la chiamata, senza ssid e in maiuscolo.
Nominativo AX.25 del nodo dal quale è venuta la chiamata, senza ssid e in minuscolo.
Nominativo AX.25 del nodo dal quale è venuta la chiamata, con ssid e in maiuscolo.
Nominativo AX.25 del nodo dal quale è venuta la chiamata, con ssid e in minuscolo.
Occorre una sezione scritta nel formato visto sopra per ogni interfaccia AX.25, NET/ROM o ROSE dalla quale si vogliano accettare connessioni.
Nel paragrafo ci sono due tipi speciali di righe: uno inizia con la stringa 'parameters' e l'altro con la stringa 'default' (sì, c'è differenza). Queste servono per funzioni speciali.
Lo scopo delle linee 'default' dovrebbe essere ovvio; queste regolano il comportamento di quelle connessioni per le quali non sono specificate regole specifiche. In assenza di una regola di 'default', ogni connessione che non è riconducibile ad una regola definita, sarà rifiutata e il chiamante disconnesso senza alcun messaggio.
La riga 'parameters' assolve un compito più sottile, qui sta la trappola menzionata precedentemente. In ogni campo di ogni definizione per una regola di connessione, si può usare il carattere '*' per dire 'usa i valori di default'. La linea 'parameters' è quella che definisce questi valori. Lo stesso kernel ha alcuni valori di default che possono essere usati se non li si specifica con la linea 'parameters' La trappola è che questi valori di default si applicano solo alle regole sotto la linea 'parameters'. Si possono avere diverse linee 'parameters' per interfaccia in modo da creare gruppi di configurazioni di default. È importante notare che 'parameters' non permette di settare i valori dei campi 'uid' o 'command'.
Ok, a questo punto si impone un esempio chiarificatore:
# ax25d.conf for VK2KTJ - 02/03/97 # Questo file di configurazione usa le porte definite precedentemente # <peer> Win T1 T2 T3 idl N2 <mode> <uid> <exec> <argv[0]>[<args....>] [VK2KTJ-0 via radio] parameters 1 10 * * * * * VK2XLZ * * * * * * * root /usr/sbin/axspawn axspawn %u + VK2DAY * * * * * * * root /usr/sbin/axspawn axspawn %u + NOCALL * * * * * * L default 1 10 5 100 180 5 * root /usr/sbin/pms pms -a -o vk2ktj [VK2KTJ-1 via radio] default * * * * * 0 root /usr/sbin/node node <NET/ROM> parameters 1 10 * * * * * NOCALL * * * * * * L default * * * * * * 0 root /usr/sbin/node node {VK2KTJ-0 via rose} parameters 1 10 * * * * * VK2XLZ * * * * * * * root /usr/sbin/axspawn axspawn %u + VK2DAY * * * * * * * root /usr/sbin/axspawn axspawn %u + NOCALL * * * * * * L default 1 10 5 100 180 5 * root /usr/sbin/pms pms -a -o vk2ktj {VK2KTJ-1 via rose} default * * * * * 0 root /usr/sbin/node node radio |
Questo esempio dice che chiunque voglia connettersi alla stazione 'VK2KTJ-0' ascoltato sulla porta AX.25 chiamata 'radio' dovrà sottostare alle seguenti regole:
Chiunque abbia il nominativo col valore 'NOCALL' non viene fatto entrare; si noti l'uso del modo 'L'.
La linea parameters modifica due parametri rispetto a quelli di default del kernel (Window e T1) e verrà lanciato il programma /usr/sbin/axspawn per loro. Ogni istanza di /usr/sbin/axspawn lanciata in questo modo apparirà come axspawn nell'output di un comando ps. Le due linee successive danno le regole per due stazioni che riceveranno questi permessi.
L'ultima linea nel paragrafo costituisce la regola che sarà applicata a tutti gli altri (compresi VK2XLZ e VK2DAY se usano un SSID diverso da -1). Questa definizione imposta implicitamente tutti i parametri e fa sì che il programma pms sia lanciato con un argomento che indica che funziona su una connessione AX.25, e che il nominativo utilizzato per rispondere è VK2KTJ. (Si veda il paragrafo 'Configurazione del PMS' per maggiori dettagli).
La configurazione successiva accetta connessioni a VK2KTJ-1 tramite la porta radio e lancia il programma node per chiunque si connetta.
Poi c'è una configurazione NET/ROM (si noti l'uso delle parentesi acute "< >"). Questa è più semplice: stabilisce che chiunque si connetta alla porta dal nome 'NET/ROM' farà partire il programma node, a meno che non abbia nominativo 'NOCALL', nel qual caso viene disconnesso.
Le ultime due configurazioni sono per le connessioni Rose; la prima per chi chiama 'vk2ktj-0', l'altra per chi chiama 'VK2KTJ-1 all'indirizzo di nodo Rose della macchina. Queste funzionano esattamente allo stesso modo; si noti l'uso delle parentesi graffe per caratterizzarle come porte Rose.
L'esempio sopra illustrato è piuttosto banale, ma penso che chiarisca sufficientemente le caratteristiche significative della sintassi del file di configurazione. Una descrizione approfondita di quest'ultima si può trovare nelle pagine man di ax25d.conf. Un esempio più dettagliato è incluso, invece, nelle Liax25-utils.
Una volta approntati i due file di configurazione, si può lanciare ax25d col comando:
# /usr/sbin/ax25d |
Una volta fatto questo, i corrispondenti dovrebbero essere in grado di effettuare connessioni AX.25 alla vostra macchina Linux. Si ricordi di mettere il comando ax25d nei propri file rc, in modo che venga lanciato ogni volta che la macchina viene fatta ripartire.
node è stato sviluppato da Tomi Manninen e si basa sul programma PMS. Rende disponibili le funzionalità di nodo in modo piuttosto completo e flessibile, permettendo agli utenti, una volta connessi, di fare connessioni in uscita di tipo Telnet, AX.25, NET/ROM e Rose, nonchè di ottenere informazioni con Finger, Nodes, Heard eccetera. Si può inoltre configurare il nodo in modo da far eseguire qualunque comando Linux in modo piuttosto semplice.
Node viene normalmente lanciato dal programma ax25d, per quanto possa essere eseguito anche da linea di comando oppure lanciato dal programma TCP/IP inetd per permettere agli utenti di fare telnet sulla vostra macchina.
Il file node.conf è dove viene scritta la configurazione principale del nodo. È un semplice file di testo ed è formattato nel seguente modo:
# /etc/ax25/node.conf # file di configurazione del programma node(8). # # Le linee che iniziano con '#' sono commenti e vengono ignorate. # Hostname # Specifica il nome della macchina che fa da nodo. hostname radio.gw.vk2ktj.ampr.org # Rete Locale # Permette di specificare cosa dev'essere considerato 'locale' # per il controllo dei permessi usando nodes.perms. localnet 44.136.8.96/29 # Occultamento di alcune porte # Se viene specificato, questo parametro permette di rendere le porte # invisibili agli utenti. Le porte qui elencate non saranno riportate # dal comando (P)orts. hiddenports rose NET/ROM # Identificazione del nodo. # Questo apparirà al prompt del nodo. NodeId LINUX:VK2KTJ-9 # Porta NET/ROM # Questo è il nome della porta NET/ROM che verrà usata per # le connessioni NET/ROM in uscita dal nodo. NrPort NET/ROM # Node Idle Timeout # Specifica il tempo di idle in secondi per le connessioni fatte # a questo nodo (cioè quanto possono rimanere inattive prima che la # connessione venga interrotta. idletimout 1800 # Connection Idle Timeout # Specifica il tempo di idle in secondi per le connessioni fatte # attraverso questo nodo. conntimeout 1800 # Riconnessione # Specifica se gli utenti debbano essere riconnessi al nodo # se la loro connessione remota si interrompe, o se debbano essere # definitivamente disconnessi. reconnect on # Alias dei comandi # Permette di rendere semplici dei comandi di nodo più articolati. alias CONV "telnet vk1xwt.ampr.org 3600" alias BBS "connect radio vk2xsb" # Aliases dei comandi esterni # Permette di eseguire dei comandi esterni all'interno del nodo. # La sintassi è: # extcmd <nomecmd> <flag> <userid> <comando> # Flag == 1 è l'unica funzione implementata. # <comando> è formattato sullo stile di ax25d.conf extcmd PMS 1 root /usr/sbin/pms pms -u %U -o VK2KTJ # Logging # Stabilisce la quantità di informazioni che vengono scritte nel log. # 3 per il maggior numero di informazioni, 0 per disabilitare il log. loglevel 3 # Il carattere di escape # 20 = (Control-T) EscapeChar 20 |
node consente di assegnare permessi agli utenti. Questi permessi permettono di stabilire quali utenti, ad esempio, sono autorizzati a far uso di opzioni come i comandi (T)elnet e (C)onnect. Il file node.perms viene usato per stabilire questo genere di permessi e contiene cinque campi chiave; in ognuno di questi un asterisco '*' serve per indicare 'qualunque cosa' e viene usato per creare le regole di default.
Il primo campo rappresenta il nominativo o l'utente al quale devono applicarsi i permessi. Ogni ssid viene ignorato, quindi basta mettere il nominativo semplice.
Vengono concessi permessi anche ai protocolli o ai metodi di accesso. Per esempio si può permettere l'uso dell'opzione (C)onnect agli utenti connessi via AX.25 o NET/ROM, ma impedirlo agli altri. Il secondo campo perciò, permette di selezionare a quale metodo di accesso deve applicarsi la regola di accesso. I metodi di accesso sono i seguenti:
Metodo | Descrizione |
---|---|
ampr | L'utente è connesso via telnet da un indirizzo amprnet (44.0.0.0) |
ax25 | L'utente è connesso tramite AX.25 |
host | L'utente ha lanciato node dalla linea di comando |
inet | L'utente è connesso via telnet da un indirizzo non-locale e non-amprnet |
local | L'utente è connesso via telnet da un host 'locale' |
NET/ROM | L'utente è connesso tramite NET/ROM |
rose | L'utente è connesso tramite ROSE |
* | L'utente è connesso in un modo qualunque. |
Volendo è possibile controllare i permessi per gli utenti AX.25 porta per porta; questo permette di determinare cosa gli utenti sono in grado di fare a seconda della porta alla quale sono connessi. Se si sfrutta questa funzionalità (che funziona solo per le connessioni AX.25), il terzo campo contiene il nome della porta.
Si può opzionalmente configurare il nodo in modo che chieda una password alla connessione. Questo può essere utile per proteggere utenti con un livello di accesso particolarmente elevato; in questo campo, se presente, è contenuto il valore della password che dev'essere fornita.
Il campo permessi è l'ultimo per ciascuna voce nel file. Il valore che contiene è a campi di bit (ogni opzione è rappresentata da un bit più o meno settato a seconda che venga più o meno concesso il permesso per essa). La lista delle opzioni che possono essere controllate, e del relativo valore in bit è il seguente:
Valore | Descrizione |
---|---|
1 | Login consentito. |
2 | (C)onnect AX25 consentito. |
4 | (C)onnect NET/ROM consentito. |
8 | (T)elnet verso host locali consentiti. |
16 | (T)elnet verso host amprnet (44.0.0.0) consentiti. |
32 | (T)elnet verso host non-locali e non-amprnet consentiti. |
64 | (C)onnect AX25 consentito anche su porte occultate. |
128 | (C)onnect Rose consentito. |
Per stabilire una regola particolare, occorre sommare i valori dei singoli permessi che si vuole dare e mettere il numero risultante nel quinto campo.
Un esempio di file nodes.perms potrebbe essere il seguente:
# /etc/ax25/node.perms # #L'operatore del nodo è VK2KTJ, ha password 'secret' e ha tutti #i permessi per tutti i tipi di connessione vk2ktj * * secret 255 # Ai seguenti nominativi è impedito connettersi NOCALL * * * 0 PK232 * * * 0 PMS * * * 0 # Agli utenti INET è impedito connettersi. * inet * * 0 # Gli utenti AX.25, NET/ROM, Local, Host e AMPR possono fare (C)onnect # e (T)elnet a host locali e ampr, ma non ad altri indirizzi IP. * ax25 * * 159 * NET/ROM * * 159 * local * * 159 * host * * 159 * ampr * * 159 |
Il programma node viene lanciato di solito dal programma ax25d. Per fare questo occorre aggiungere delle particolari regole al file /etc/ax25/ax25d.conf. Nella configurazione che adotto, voglio permettere agli utenti di scegliere se connettersi a node o ad altri servizi. ax25d consente di fare questo attraverso l'intelligente creazione di alias delle porte. Ad esempio, data la configurazione di ax25d presentata sopra, si vuole configurare node in modo che venga lanciato per tutti gli utenti che si connettono a VK2KTJ-1 Per fare questo si aggiunge questo al file /etc/ax25/ax25d.conf:
[vk2ktj-1 via radio] default * * * * * 0 root /usr/sbin/node node |
Questo dice che il kernel di Linux risponderà ad ogni richiesta di connessione al nominativo 'VK2KTJ-1' ascoltato sulla porta chiamata 'radio' lanciando il programma node
Se si vuole che i propri utenti siano in grado di fare telnet su una porta della macchina e avere accesso a node lo si può fare piuttosto facilmente. La prima cosa da decidere e a quale porta gli utenti si devono connettere In questo esempio si è arbitrariamente scelta la porta 4000, sebbene Toi nella sua documentazione fornisca i passi per sostituire il normale demone Telnet con node.
Occorre modificare due file.
In /etc/services occorre aggiungere:
node 3694/tcp #OH2BNS's node software |
E in /etc/inetd.conf va aggiunto:
node stream tcp nowait root /usr/sbin/node node |
Una volta fatto questo, facendo ripartire il programma inetd, ogni utente connesso via telnet alla porta 3694 della macchina riceverà la richiesta di login, l'eventuale richiesta di password e sarà connesso a node.
Il programma axspawn permette alle stazioni connesse via AX.25 di fare il login sulla macchina Linux. Può essere lanciato da ax25d in modo simile a quanto visto per node. Per permettere ad un utente l'accesso alla propria macchina occorre aggiungere una linea simile alla seguente nel proprio file /etc/ax25/ax25d.conf:
default * * * * * 1 root /usr/sbin/axspawn axspawn %u |
Se la linea finisce con un carattere +, l'utente che si connette deve battere invio prima che gli venga concesso il login. Di default la scelta è di non attendere input dall'utente. Ogni singola configurazione host che segue queste righe lancia axspawn alla connessione del corrispondente. Alla partenza, axspawn controlla che la linea di comando che gli viene passata corrisponda ad un nominativo valido, toglie lo ssid e infine controlla il file /etc/passwd per vedere se quell'utente ha un account configurato sulla macchina. Se esiste e la password è "" (null) o +, l'utente è subito fatto entrare; se esiste una password da fornire, viene invitato a digitarla. Se non esiste un'account corrispondente all'utente in /etc/passwd, si può configurare axspawn affinché ne crei automaticamente uno.
È possibile modificare il comportamento di axspawn agendo sul file di configurazione /etc/ax25/axspawn.conf che è formattato nel seguente modo:
# /etc/ax25/axspawn.conf # # permette la creazione automatica di account utente create yes # # accesso come utente guest (ospite) se sopra si è scelto "no" o se tutto # fallisce. Disabilita con "no" guest no # # nome del gruppo o group id degli utenti creati automaticamente group ax25 # # primo user id da usare first_uid 2001 # # massimo numero di user id max_uid 3000 # # dove creare la home directory dei nuovi utenti home /home/ax25 # # shell dell'utente shell /bin/bash # # lega lo user id al nominativo per le chiamate in uscita associate yes |
Gli otto parametri di configurazione di axspawn hanno il seguente significato:
indica una riga di commento
se questo campo è settato a yes, axspawn tenterà di creare automaticamente un account per ogni utente che si connetta e non sia già presente nel file /etc/passwd
questo campo indica il nome dell'account che sarà usato per gli utenti che non hanno un account se create è settato a no e che di solito è ax25 o guest.
questo campo indica il nome del gruppo per gli account degli utenti che sono creati automaticamente se non sono presenti nel file /etc/passwd
è il numero del primo userid che sarà utilizzato per la creazione automatica degli utenti.
è il valore massimo dell'userid che verrà usato nella creazione di nuovi utenti.
è la home directory dei nuovi utenti.
è la shell di login usata dai nuovi utenti.
indica se le connessioni AX.25 in uscita fatte dagli utenti collegati devono essere fatte usando il loro nominativo o quello della macchina.
Il programma pms è l'implementazione di un semplice programma di messaggistica. Sviluppato in origine da Alan Cox, è stato successivamente ampliato da Dave Brown, N2RJT. Allo stadio attuale è ancora piuttosto semplice, visto che supporta solo l'invio di messaggi al gestore del sistema e la possibilità di ricavare alcune informazioni su di esso, ma Dave è al lavoro per espandere le sue funzionalità e renderlo più utilizzabile.
Una volta che il programma è stato compilato ed installato occorre creare un paio di semplici file per far sì che gli utenti abbiano alcune informazioni sul sistema e modificare le voci opportune nel file ax25d.conf, in modo che, alla connessione, agli utenti si presenti l'interfaccia del PMS.
Il file /etc/ax25/pms.motd contiene il 'messaggio del giorno' che verrà inviato a chi si connette dopo lo header usuale del BBS. Si tratta di un file di testo; qualunque cosa vi inseriate sarà presentata all'utente all'atto della connessione.
Anche /etc/ax25/pms.info è un semplice file di testo, nel quale si possono mettere informazioni più dettagliate sulla configurazione della propria stazione, che viene inviato all'utente in risposta al comando Info dal prompt PMS>.
Quando un utente connesso manda posta ad un nominativo AX.25, pms si aspetta che questo sia mappato o associato con un reale utente creato sulla vostra macchina. Questo è descritto in una sezione a parte.
L'aggiunta di pms al proprio file ax25d.conf è un'operazione molto semplice, tuttavia c'è una piccola cosa da tenere in considerazione. Dave ha aggiunto degli argomenti alla linea di comando di pms per permettergli di gestire diverse regole di testo di fine linea. AX.25 e NET/ROM, per convenzione, si aspettano che la fine della linea di testo sia indicata dal comando di ritorno a capo e dall'avanzamento di linea (carriage return, linefeed), mentre nei sistemi Unix standard si usa solo il comando di nuova linea (newline). Quindi per esempio, se si vuole aggiungere una voce per indicare il lancio del programma pms come azione di default per ogni connessione, si aggiunge una linea di questo tipo:
default 1 10 5 100 5 0 root /usr/sbin/pms pms -a -o vk2ktj |
Questo lancia il programma pms, indicandogli che deve gestire una connessione AX.25 e che il gestore del bbs è vk2ktj. Si vedano le relative pagine man per vedere come indicare al programma altri tipi di connessione.
Per testare il PMS, si può dare il seguente comando dal prompt della shell: # /usr/sbin/pms -u vk2ktj -o vk2ktj Sostituire il proprio nominativo con quello dell'autore, in modo che il comando lanci il pms indicandogli che deve usare la convenzione Unix per il comando di fine linea e che l'utente che si connette è vk2ktj. In questo modo ci si trova nella stessa situazione di un utente remoto che si connette.
In aggiunta a questo si può provare a far connettere altri nodi alla propria macchina in modo da controllare che le impostazioni in ax25d.conf siano corrette.
I programmi 'user_call' sono in realtà: ax25_call e NET/ROM_call. Sono molto semplici e concepiti per essere chiamati da ax25d per automatizzare le connessioni a host remoti, anche se nulla vieta di usarli in script della shell o con altri demoni come il programma node.
Possono essere considerati simili a un semplice programma call. A causa della loro semplicità, non trattano in alcun modo i dati che gestiscono, quindi ad esempio il problema del fine-linea deve essere gestito dall'utente.
Iniziamo con un esempio su come si possano impiegare. Immaginiamo di avere una piccola rete a casa composta da una macchina Linux che funziona come gateway radio e da un'altra macchina, diciamo un nodo BPQ connesso via ethernet.
Normalmente, se si vuole che gli utenti che si connettono via radio possano raggiungere il nodo BPQ, occorre che la prima macchina funga da digipeater, oppure che gli utenti possano connettersi al nodo Linux e poi connettersi all'altra macchina da lì. Il programma ax25_call può semplificare quest'operazione se viene chiamato dal programma ax25_call.
Supponiamo che il nodo BPQ abbia il nominativo VK2KTJ-9 e che la macchina Linux abbia la porta AX.25/ethernet chiamata 'bpq'; immaginiamo anche che questa abbia una porta radio chiamata 'radio'.
Una voce nel file /etc/ax25/ax25d.conf del tipo:
[VK2KTJ-1 via radio] default * * * * * * * root /usr/sbin/ax25_call ax25_call bpq %u vk2ktj-9 |
abilita gli utenti alla connessione diretta a 'VK2KTJ-1' che sarebbe in realtà il demone ax25d, che li connette automaticamente a 'VK2KTJ-9' attraverso l'interfaccia 'bpq' con una connessione AX.25
C'è tutta una serie di altre possibili configurazioni che si possono provare. Le utilità 'NET/ROM_call' e 'rose_call' funzionano in modo simile. Un radioamatore ha usato questa utilità per rendere più semplici le connessioni ad una BBS remota. Poiché normalmente gli utenti dovrebbero inserire una lunga stringa di connessione per fare la chiamata, ha creato una voce che fa apparire la BBS come se si fosse in una rete locale e dove ax25d fa da proxy per la connessione alla macchina remota.
Se l'implementazione ROM di ROSE è familiare, non sarà difficile orientarsi tra i metodi coi quali gli utenti AX.25 effettuano chiamate su una rete ROSE. Se un nodo ROSE ha il nominativo VK2KTJ-5 e l'utente AX.25 vuole connettersi a VK5XXX al nodo ROSE 5050882960, deve dare il comando:
c vk5xxx v vk2ktj-5 5050 882960 |
Sul nodo remoto, VK5XXX vedrà una connessione in entrata dal nominativo locale dell'utente AX.25 propagata dal nominativo del nodo ROSE remoto.
L'implementazione ROSE di Linux non supporta questa funzionalità nel kernel, tuttavia vi sono due programmi che svolgono questa funzione, che sono rsuplnk e rsdwnlnk .
Per configurare la propria macchina Linux perché accetti connessioni ROSE e stabilisca collegamenti AX.25 per nominativi diversi da quelli locali occorre aggiungere una voce nel proprio file. /etc/ax25/ax25d.conf. Di solito si configura questa voce come scelta di default per ogni connessione ROSE entrante. Ad esempio si può decidere di gestire localmente chiamate Rose a destinazioni come NODE-0 o NODE-1, e di passare le altre chiamate al comando rsdwnlink, assumendo che siano utenti AX.25.
Una tipica configurazione può dunque essere:
# {* via rose} NOCALL * * * * * * L default * * * * * * - root /usr/sbin/rsdwnlnk rsdwnlnk 4800 vk2ktj-5 # |
Con questa configurazione, ogni utente che stabilisce una connessione ROSE con l'indirizzo del vostro nodo Linux e con un nominativo di destinazione che non avete esplicitamente specificato, sarà convertita in una connessione AX.25 dalla porta 4800 usando come digipeater VK2KTJ-5.
Per configurare la propria macchina Linux affinché accetti le connessioni AX.25 allo stesso modo di un nodo ROM Rose occorre aggiungere le voci opportune nel proprio file /etc/ax25/ax25d.conf che assume un aspetto simile a questo:
# [VK2KTJ-5* via 4800] NOCALL * * * * * * L default * * * * * * - root /usr/sbin/rsuplnk rsuplnk rose # |
Si noti la speciale sintassi per il nominativo locale. il carattere '*' indica che l'applicazione dovrebbe essere invocata se il nominativo è presente nel percorso digipeater di una connessione.
Questa configurazione permette ad un utente AX.25 di effettuare connessioni Rose usando l'esempio presentato nell'introduzione. Ogni connessione che tenti di usare VK2KTJ-5 come digipeater sulla porta AX.25 chiamata 4800 sarà gestita dal comando rsuplnk
Ci sono diverse situazioni in cui è particolarmente opportuno associare un nominativo con un account utente di Linux, ad esempio quando diversi radioamatori condividono la stessa macchina Linux e vogliono usare il proprio nominativo per effettuare chiamate, oppure quando utenti del PMS vogliono fare un talk con un particolare utente della macchina.
Il software AX.25 permette di gestire l'associazione tra utenti e nominativi (se n'è già parlato nella sezione dedicata al PMS).
Questa associazione viene fatta tramite il comando axparms. Ad esempio:
# axparms -assoc vk2ktj terry |
associa il nominativo AX.25 vk2ktj con l'utente terry della macchina Linux. In questo modo la posta di vk2ktj del PMS sarà inviata all'account Linux terry.
Si rammenti di mettere queste associazioni nel proprio file rc, in modo che siano disponibili ad ogni reboot.
Nota non bisogna associare un nominativo con l'accont di root, in quanto ciò potrebbe interferire con la configurazione di altri programmi.
Questa sezione dev'essere ancora scritta. Dovrebbe trattare aprsd, aprsdigi, aprsmon, xastir, JavAPRS, ecc. |
La directory /proc presenta diversi file che sono in relazione con il kernel AX.25 e NET/ROM. Questi sono di solito utilizzati dalle utilità AX25, ma essendo scritti in forma leggibile, può essere interessante dar loro un'occhiata. Il formato che viene usato è facilmente comprensibile, quindi non è neccessario andare molto in dettaglio per comprenderne il significato.
contiene l'elenco delle mappature Address Resolution Protocol tra gli indirizzi IP e gli indirizzi dello strato MAC. Possono essere AX.25, ethernet o altri protocolli di questo strato.
contiene una lista dei socket AX.25 aperti. Questi possono essere in attesa di una connessione, oppure connessioni attive.
contiene le corrispondenze dei nominativi AX.25 con quelli BPQ ethernet.
contiene l'elenco delle corrispondenze degli utenti linux con i nominativi; elenco che è stato creato col comando axparms -assoc
contiene informazioni per i percorsi AX.25 da effettuare tramite digipeater.
contiene una lista di socket NET/ROM aperti. Questi possono essere in attesa di una connessione, oppure collegamenti attivi.
contiene informazioni riguardo i nodi NET/ROM vicini (NET/ROM neighbours) conosciuti dal programma.
contiene informazioni riguardo i nodi NET/ROM conosciuti dal programma.
contiene una lista di socket Rose aperti. Questi possono essere in attesa di una connessione, oppure collegamenti attivi.
contiene informazioni riguardo percorsi ai nodi Rose vicini (Rose Neighbours).
contiene una lista di nodi Rose vicini (Rose Neighbours).
contiene una lista di tutte le connessioni Rose attive.
Il vantaggio più grande nell'usare un'implementazione dei protocolli packet per radioamatori è probabilmente la facilità con cui si possono sviluppare applicazioni e programmi che li sfruttino.
Sebbene la programmazione di applicativi di rete in Unix vada al di là degli scopi di questo documento, si descriveranno gli elementi essenziali per utilizzare i protocolli AX.25, NET/ROM e Rose all'interno dei vostri programmi.
La programmazione di rete per AX.25, NET/ROM e Rose è, in Linux, piuttosto simile a quella per TCP/IP, visto che la differenza maggiore sta nelle diverse famiglie di indirizzi e nella loro diversa struttura.
I nomi delle famiglie degli indirizzi per AX.25, NET/ROM e Rose sono rispettivamente AF_AX25, AF_NET/ROM e AF_ROSE.
Occorre sempre includere i file header 'netax25/ax25.h', nonchè 'NET/ROM/NET/ROM.h' o 'netrose/rose.h' se avete a che fare con questi protocolli. La struttura di base sarà simile alla seguente:
Per AX.25:
#include <netax25/ax25.h> int s, addrlen = sizeof(struct full_sockaddr_ax25); struct full_sockaddr_ax25 sockaddr; sockaddr.fsa_ax25.sax25_family = AF_AX25 |
Per NET/ROM:
#include <netax25/ax25.h> #include <NET/ROM/NET/ROM.h> int s, addrlen = sizeof(struct full_sockaddr_ax25); struct full_sockaddr_ax25 sockaddr; sockaddr.fsa_ax25.sax25_family = AF_NET/ROM; |
Per ROSE:
#include <netax25/ax25.h> #include <netrose/rose.h> int s, addrlen = sizeof(struct sockaddr_rose); struct sockaddr_rose sockaddr; sockaddr.srose_family = AF_ROSE; |
Nella libreria lib/ax25.a delle AX.25-utilities vi sono routine che effettuano la conversione e il trattamento dei nominativi, anche se naturalmente potete scriverne di vostre.
Le utilità user_call sono eccellenti esempi su cui impostare il vostro lavoro; spendendoci su un po' di tempo si comprende come il novanta percento del lavoro consiste nel riuscire ad aprire il socket. Per la verità effettuare la connessione è semplice, è la preparazione che richiede tempo.
Gli esempi sono semplici a sufficienza da non creare confusione. In caso di dubbi è buona cosa rivolgersi alla mailing list linux-hams, dove senz'altro ci sarà qualcuno che vi darà una mano.
Vengono ora presentati esempi delle configurazioni più tipiche. Devono essere prese come spunto, visto che ci sono tanti modi di configurare reti, quanto il numero di reti stesso, ma possono comunque essere d'ispirazione.
Molti hanno delle piccole reti locali a casa e vogliono connettere le macchine ivi presenti alla rete radio. Questo è il tipo di configurazione che uso a casa. Ho fatto in modo di avere un blocco di indirizzi a me allocato che per comodità posso catturare in una singola route e che uso per la mia LAN domestica. Il vostro coordinatore IP locale vi assisterà se volete farlo anche voi. Gli indirizzi per la rete locale Ethernet formano un sottoinsieme degli indirizzi della LAN radio; quella che segue è la configurazione che adotto:
. . . . . . ___ _________ . | Rete / \ . Rete | 44.136.8.96/29| | . 44.136.8/24 \ | / | | Router | . \|/ | | | . _____ __________ | | eth0 | Linux | . / \ / \ | |_______________| |_____| TNC |____| Radio |__/ | 44.136.8.97 | e | . \_____/ \__________/ | | | sl0 | | Server | 44.136.8.5 | | | . | | | . | \_________/ . _|_ . . . . . . |
#!/bin/sh # /etc/rc.net # Questa configurazione rende disponibile una porta KISS AX.25 # e un dispositivo Ethernet. echo "/etc/rc.net" echo " Sto configurando:" echo -n " loopback:" /sbin/ifconfig lo 127.0.0.1 /sbin/route add 127.0.0.1 echo " fatto." echo -n " ethernet:" /sbin/ifconfig eth0 44.136.8.97 netmask 255.255.255.248 \ broadcast 44.136.8.103 up /sbin/route add 44.136.8.97 eth0 /sbin/route add -net 44.136.8.96 netmask 255.255.255.248 eth0 echo " fatto." echo -n " AX.25: " kissattach -i 44.136.8.5 -m 512 /dev/ttyS1 4800 ifconfig sl0 netmask 255.255.255.0 broadcast 44.136.8.255 route add -host 44.136.8.5 sl0 route add -net 44.136.8.0 window 1024 sl0 echo -n " NET/ROM: " nrattach -i 44.136.8.5 NET/ROM echo " Routing:" /sbin/route add default gw 44.136.8.68 window 1024 sl0 echo " default route." echo done. # end |
/etc/ax25/axports
# nome nominativo velocità paclen window descrizione 4800 VK2KTJ-0 4800 256 2 144.800 MHz |
/etc/ax25/nrports
# nome nominativo alias paclen descrizione NET/ROM VK2KTJ-9 LINUX 235 Linux Switch Port |
/etc/ax25/nrbroadcast
# nome_ax25 min_obs def_qual worst_qual verbose 4800 1 120 10 1 |
Occorre che IP_FORWARDING sia abilitato nel vostro kernel.
Quando necessario fare riferimento ai file di configurazione AX.25 presentati nelle sezioni precedenti.
Ho scelto di usare un indirizzo IP per la mia porta radio che non fa parte del blocco usato per la mia rete. Ciò non è obbligatorio, per quella porta si sarebbe potuto tranquillamente usare anche 44.136.8.97.
44.136.8.68 è il mio gateway locale dove il traffico IPIP viene incapsulato, e per questo vi punto la mia route di default.
Ogni macchina sulla mia rete Ethernet ha una route:
route add -net 44.0.0.0 netmask 255.0.0.0 \ gw 44.136.8.97 window 512 mss 512 eth0 |
L'uso dei parametri mss e window permette di ottimizzare le connessioni sia dal lato radio che da quello Ethernet.
Sulla macchina router vengono fatti girare smail, http, ftp ed altri demoni, in modo che questa sia l'unica macchina che fornisce servizi ad altri.
La macchina che funge da router è un piccolo 386DX20 con un disco fisso da 20Mb ed una installazione di Linux minimale.
Alcune informazioni sul routing qui fornite, sono obsolete. Il setup è cambiato dai tempi del kernel 2.0.x, e ora andrebbe utilizzato il comando "ip" presente nel pacchetto iproute2, come descritto nell'Advanced Routing HOWTO. |
Linux oggi è utilizzato spessissimo per i gateway di incapsulamento TCP/IP in tutto il mondo. Il driver per il tunneling supporta route di incapsulamento multiple rendendo obsoleto il vecchio demone ipip.
Una configurazione tipica è simile alla seguente:
. . . . . . ___ _________ . | Rete / \ . Rete | 154.27.3/24 | | . 44.136.16/24 \ | / | | Gateway | . \|/ | | | . _____ __________ | | eth0 | Linux | . / \ / \ | ___|_______________| |_____| TNC |____| Radio |___/ | 154.27.3.20 | IPIP | . \_____/ \__________/ | | | sl0 | | | 44.136.16.1 | | | . | | | . | \_________/ . _|_ . . . . . . |
I file di configurazione che si usano sono:
# /etc/rc.net # Questa è una semplice configurazione che rende disponibile una # porta radio KISS AX.25, un dispositivo Ethernet e sfrutta il tunnel # driver del kernel per effettuare l'incapsulamento/deincapsulamento # IPIP # echo "/etc/rc.net" echo " Sto configurando:" # echo -n " loopback:" /sbin/ifconfig lo 127.0.0.1 /sbin/route add 127.0.0.1 echo " fatto." # echo -n " ethernet:" /sbin/ifconfig eth0 154.27.3.20 netmask 255.255.255.0 \ broadcast 154.27.3.255 up /sbin/route add 154.27.3.20 eth0 /sbin/route add -net 154.27.3.0 netmask 255.255.255.0 eth0 echo " fatto." # echo -n " AX.25: " kissattach -i 44.136.16.1 -m 512 /dev/ttyS1 4800 /sbin/ifconfig sl0 netmask 255.255.255.0 broadcast 44.136.16.255 /sbin/route add -host 44.136.16.1 sl0 /sbin/route add -net 44.136.16.0 netmask 255.255.255.0 window 1024 sl0 # echo -n " tunnel:" /sbin/ifconfig tunl0 44.136.16.1 mtu 512 up # echo fatto. # echo -n "Routing ... " source /etc/ipip.routes echo fatto. # # end. |
e:
# /etc/ipip.routes # Questo file è generato dallo script munge # /sbin/route add -net 44.134.8.0 netmask 255.255.255.0 tunl0 gw 134.43.26.1 /sbin/route add -net 44.34.9.0 netmask 255.255.255.0 tunl0 gw 174.84.6.17 /sbin/route add -net 44.13.28.0 netmask 255.255.255.0 tunl0 gw 212.37.126.3 ... ... ... |
/etc/ax25/axports
# nome nominativo velocità paclen window descrizione 4800 VK2KTJ-0 4800 256 2 144.800 MHz |
Alcuni punti su cui soffermarsi:
Il nuovo driver per il tunnelling usa il campo gw nella tabella di routing al posto del parametro pointopoint per specificare l'indirizzo del gateway IPIP remoto. Questo è il motivo per cui ora sono supportate route multiple per ciascuna interfaccia.
Si possono configurare due dispositivi di rete con lo stesso indirizzo. In quest'esempio sia sl0 che tunl0 sono stati configurati con l'indirizzo IP della porta radio; in questo modo il gateway remoto vede l'indirizzo corretto nei datagrammi incapsulati che il gateway locale gli invia.
I comandi di routing usati per generare le route incapsulate possono essere generati da una versione modificata dello script munge che viene riportato più sotto. I comandi di routing vengono scritti in un file separato e letto usando il comando bash source /etc/ipip.routes (supponendo di aver chiamato /etc/ipip.routes il file in questione). Il file deve essere nel formato delle route di NOS.
Si noti l'uso dell'argomento window nel comando route. Impostando opportunamente questo parametro si migliorano le prestazioni del collegamento radio.
Il nuovo script tunnel-munge:
#!/bin/sh # # Da: Ron Atkinson <n8fow@hamgate.cc.wayne.edu> # # Questo script è basato sullo script 'munge' scritto da Bdale N3EUA # per il demone IPIP, modificato da Ron Atkinson N8FOW. Il suo scopo # è quello di convertire un file di gateway nel formato NOS di KA9Q # (chiamato di solito 'encap.txt') nel formato delle tabelle di # routing di Linux per il tunnel driver IP # # Uso: File dei gateway su stdin, file nel formato Linux su stdout. # esempio: tunnel-munge < encap.txt > ampr-routes # # NOTA: Prima di usare questo script assicurarsi di controllare ed # eventualmente cambiare i seguenti parametri: # # 1) Cambiare le sezioni 'Route locali e 'Altre route # dell'utente' con le route presenti nella vostra area # (rimuovete le mie!) # 2) Sulla riga di fgrep assicurarsi di cambiare l'indirizzo IP # con il VOSTRO indirizzo di gateway internet. Se non si # effettua questa operazione si rischiano seri routing loop. # 3) L'interfaccia ha nome di default 'tunl0'. Assicurarsi che # questa assunzione sia corretta sul vostro sistema. echo "#" echo "# Tabella di routing con IP tunnelling generata da $LOGNAME il `date`" echo "# dallo script tunnel-munge v960307." echo "#" echo "# Route locali" echo "route add -net 44.xxx.xxx.xxx netmask 255.mmm.mmm.mmm dev sl0" echo "#" echo "# Altre route dell'utente" echo "#" echo "# route remote" fgrep encap | grep "^route" | grep -v " XXX.XXX.XXX.XXX" | \ awk '{ split($3, s, "/") split(s[1], n,".") if (n[1] == "") n[1]="0" if (n[2] == "") n[2]="0" if (n[3] == "") n[3]="0" if (n[4] == "") n[4]="0" if (s[2] == "1") mask="128.0.0.0" else if (s[2] == "2") mask="192.0.0.0" else if (s[2] == "3") mask="224.0.0.0" else if (s[2] == "4") mask="240.0.0.0" else if (s[2] == "5") mask="248.0.0.0" else if (s[2] == "6") mask="252.0.0.0" else if (s[2] == "7") mask="254.0.0.0" else if (s[2] == "8") mask="255.0.0.0" else if (s[2] == "9") mask="255.128.0.0" else if (s[2] == "10") mask="255.192.0.0" else if (s[2] == "11") mask="255.224.0.0" else if (s[2] == "12") mask="255.240.0.0" else if (s[2] == "13") mask="255.248.0.0" else if (s[2] == "14") mask="255.252.0.0" else if (s[2] == "15") mask="255.254.0.0" else if (s[2] == "16") mask="255.255.0.0" else if (s[2] == "17") mask="255.255.128.0" else if (s[2] == "18") mask="255.255.192.0" else if (s[2] == "19") mask="255.255.224.0" else if (s[2] == "20") mask="255.255.240.0" else if (s[2] == "21") mask="255.255.248.0" else if (s[2] == "22") mask="255.255.252.0" else if (s[2] == "23") mask="255.255.254.0" else if (s[2] == "24") mask="255.255.255.0" else if (s[2] == "25") mask="255.255.255.128" else if (s[2] == "26") mask="255.255.255.192" else if (s[2] == "27") mask="255.255.255.224" else if (s[2] == "28") mask="255.255.255.240" else if (s[2] == "29") mask="255.255.255.248" else if (s[2] == "30") mask="255.255.255.252" else if (s[2] == "31") mask="255.255.255.254" else mask="255.255.255.255" if (mask == "255.255.255.255") printf "route add -host %s.%s.%s.%s gw %s dev tunl0\n"\ ,n[1],n[2],n[3],n[4],$5 else printf "route add -net %s.%s.%s.%s gw %s netmask %s dev tunl0\n"\ ,n[1],n[2],n[3],n[4],$5,mask }' echo "#" echo "# si utilizza mirrorshades.ucsd.edu come gateway di default per la parte rimanente di amprnet" echo "route add -net 44.0.0.0 gw 128.54.16.18 netmask 255.0.0.0 dev tunl0" echo "#" echo "# the end" |
Molti gateway radioamatoriali per Internet incapsulano l'AX.25, NET/ROM e Rose oltre che il tcp/ip. L'incapsulamento di frame AX.25 in datagrammi IP viene descritta nell'RFC-1226 da Brian Kantor. Nel 1991 Mike Westerhof ha scritto un'implementazione del demone di incapsulamento dell'AX.25 per Unix, che viene proposta per Linux nelle ax25-utils in una versione leggermente migliorata.
Un gateway di incapsulamento AXIP prende i frame AX.25, ne ricava l'indirizzo AX.25 di destinazione e in base a questo determina a quale indirizzo IP inviarli, dopo averli incapsulati in datagrammi tcp/ip, che vengono mandati all'indirizzo di destinazione. Inoltre permette anche il percorso inverso, accettando datagrammi tcp/ip che contengono frame AX.25. Questi vengono estratti e trattati come se fossero pervenuti direttamente da una porta AX.25. Per distinguere i datagrammi che contengono frame AX.25, li si marca con un protocol id uguale a 4 (o 94 anche se questo è ora sconsigliato), come descritto dalla RFC-1226.
Il programma ax25ipd incluso nelle ax-25utils gestisce un'interfaccia KISS sulla quale si possono far transitare pacchetti AX.25 ed un'interfaccia tcp/ip. Viene configurato tramite il file di configurazione /etc/ax25/ax25ipd.conf.
Il programma ax25ipd possiede due modi principali di funzionamento: il modo "digipeater" e il modo "tnc". Nel modo "tnc" il demone viene considerato come un tnc KISS, gli si passano frame KISS incapsulati in modo che li trasmetta, mentre nel modo "digipeater" si comporta, appunto, come un digipeater AX.25. Tra queste due modalità vi sono delle sottili differenze.
Nel file di configurazione si stabiliscono le "route" o le corrispondenze tra i nominativi AX.25 e gli indirizzi IP degli host ai quali si vogliono mandare i pacchetti AX.25. Ogni route possiede delle opzioni che verranno spiegate più avanti.
Altre opzioni che vengono configurate sono:
la tty che il demone ax25ipd apre e la sua velocità (di solito è un'estremità di una pipe)
che nominativo usare in modo "digipeater"
l'intervallo di emissione e il testo trasmesso dal beacon.
se si vogliono incapsulare i frame AX.25 in datagrammi IP oppure UDP/IP. Quasi tutti i gateway AXIP usano l'IP encapsulation, ma alcuni sono dietro a firewall che non permettono il passaggio a datagrammi col protocol id dell'AXIP, costringendoli ad usare UDP/IP. Quale che sia la scelta, deve essere uguale a quella dell'host TCP/IP dall'altra parte del collegamento.
# # file di configurazione ax25ipd per la stazione floyd.vk5xxx.ampr.org # # Selezione del tipo di trasporto. 'ip' permette la compatibilità # con la maggior parte dei gateway # socket ip # # Indicazione del tipo di modalità ax25ipd (digi or tnc) # mode tnc # # Se si è scelta la modalità digi, occorre definire un nominativo. # Se si è in modo tnc, il nominativo è attualmente opzionale, ma ciò # può cambiare in futuro (2 nominativi se si usano due porte kiss) # #mycall vk5xxx-4 #mycall2 vk5xxx-5 # # In modalità digi si può indicare un alias. (2 se si usano due porte kiss) # #myalias svwdns #myalias2 svwdn2 # # Si manda l'identificativo ogni 540 secondi ... # #beacon after 540 #btext ax25ip -- tncmode rob/vk5xxx -- Gateway sperimentale AXIP # # Porta seriale, o pipe connessa a kissattach in questo caso. # device /dev/ttyq0 # # Velocità del dispositivo # speed 9600 # # loglevel 0 - nessun output # loglevel 1 - solo informazioni di configurazione # loglevel 2 - principali eventi ed errori # loglevel 3 - principali eventi ed errori, nonchè la traccia dei # frame AX.25 # loglevel 4 - tutti gli eventi # log 0 per il momento, con syslog ancora non funziona .... # loglevel 2 # # Se siamo in modalità digi, ci dev'essere un vero tnc, # quindi uso param per settare i suoi parametri .... # #param 1 20 # # Definizione degli indirizzi di broadcast. Ognuno degli indirizzi # indicati sarà inoltrato ad ogni route indicate come in grado di effettuare il # broadcast. # broadcast QST-0 NODES-0 # # definizione delle route ax.25 # il formato è route (nominativo/carattere jolly) (ip dell'host di # destinazione) Se il ssid è zero la regola si applica a tutti i ssid. # # route <destcall> <destaddr> [flags] # # I flag validi sono # b - permette il transito dei broadcast attraverso questa # route # d - indica che questa è la route di default # route vk2sut-0 44.136.8.68 b route vk5xxx 44.136.188.221 b route vk2abc 44.1.1.1 # # |
# /etc/ax25/axports # axip VK2KTJ-13 9600 256 porta AXIP # |
/usr/sbin/kissattach /dev/ptyq0 axip 44.135.96.242 |
/usr/sbin/ax25ipd & |
call axip vk5xxx |
Col comando "route" si specifica dove si vuole che i propri pacchetti AX.25 siano incapsulati e spediti. Quando il demone ax25ipd riceve un pacchetto dalla sua interfaccia, confronta il nominativo di destinazione con tutti quelli presenti nella tabella di routing. Se lo trova, il pacchetto AX.25 viene incapsulato in un datagramma IP e poi trasmesso all'host avente l'indirizzo IP indicato.
Ci sono due flag che si possono aggiungere ad ogni comando di route nel file ax25ipd.conf:
il traffico che ha come destinazione gli indirizzi definiti dalla parola chiave "broadcast" devono essere trasmessi attraverso questa route.
ogni pacchetto il cui indirizzo non compare in alcuna route deve essere trasmessa attraverso questa route.
Il flag di broadcast è molto utile, poiché permette di inviare informazioni destinate a tutte le stazioni, a molte destinazioni AXIP. Normalmente le route AXIP sono di tipo punto-punto ed incapaci di gestire pacchetti di tipo 'broadcast'.
Molti radioamatori utilizzano alcune versioni di NOS sotto Linux, poiché hanno a disposizione tutte le funzionalità a cui sono abituati; a molti di questi piacerebbe che il loro NOS potesse colloquiare col kernel di Linux in modo di poter mettere a disposizione le funzionalità del sistema operativo agli utenti che si collegano via radio con NOS.
Brandon S. Allbery, KF8NH, ha fornito queste informazioni, che consentono di interconnettere il NOS con Linux tramite il dispositivo pipe.
Poiché sia Linux che NOS supportano il protocollo slip, si possono connettere creando un link di questo tipo. È possibile realizzare il collegamento utilizzando due porte seriali della stessa macchina con un cavo loopback tra loro, ma questa realizzazione risulterebbe lenta e costosa. Linux, al contrario, fornisce una funzionalità tipica dei sistemi Unix chiamata 'pipe'. I pipe sono degli 'pseudo-dispositivi' che vengono visti dai programmi come normali dispositivi tty, ma che in realtà fungono da collegamento verso un altro pipe. Per usarli il programma chiamante deve attivare il pipe master e, successivamente, il programma chiamato deve fare lo stesso col pipe slave. Una volta aperte le due porte, i programmi possono comunicare tra loro semplicemente scrivendo caratteri sul dispositivo pipe, esattamente come se fossero normali terminali seriali.
Per usare questa funzionalità per connettere il kernel di Linux con una copia di NOS od altri programmi, occorre per prima cosa scegliere il pipe da usare. I pipe trovano nella directory /dev; le parti master del pipe sono chiamate ptyq[1-f], mentre quelle slave sono ttyq[1-f]. Si ricordi che vanno sempre in coppia, per cui se si sceglie /dev/ptyqf come parte master, occorre scegliere /dev/ttyqf come parte slave.
Una volta scelta una coppia di dispositivi pipe da usare, la parte master va allocata al kernel Linux, mentre la parte slave va assegnata a NOS, poiché il kernel si attiva per primo e il master deve essere aperto prima dello slave; occorre quindi allocare un indirizzo unico per NOS, se non si è già provveduto a farlo.
I pipe si configurano come se fossero dispositivi seriali, per cui per creare il collegamento slip dal kernel Linux, si possono usare i seguenti comandi:
# /sbin/slattach -s 38400 -p slip /dev/ptyqf & # /sbin/ifconfig sl0 broadcast 44.255.255.255 pointopoint 44.70.248.67 / mtu 1536 44.70.4.88 # /sbin/route add 44.70.248.67 sl0 # /sbin/route add -net 44.0.0.0 netmask 255.0.0.0 gw 44.70.248.67 |
In questo esempio al kernel Linux è stato assegnato l'indirizzo IP 44.70.4.88, mentre NOS usa l'indirizzo 44.70.248.67. Il comando route nell'ultima riga indica al kernel Linux di instradare, attraverso il collegamento slip creato dal comando slattach, tutti i datagrammi indirizzati verso amprnet. Normalmente questi comandi vanno messi nel file /etc/rc.d/rc.inet2 immediatamente dopo tutti gli altri comandi di configurazione della rete, in modo che il collegamento slip sia creato alla partenza del sistema. Nota: non c'è alcun vantaggio nell'uso del comando cslip al posto di slip, anzi, con cslip si avverte un calo di prestazioni poiché, essendo un collegamento virtuale, il tempo impiegato per comprimere gli header è superiore di quello che viene impiegato per trasmettere i datagrammi non compressi.
Per configurare la parte NOS dall'altra parte del collegamento si può usare la seguente configurazione:
# si può chiamare l'interfaccia come si vuole, in questo caso la si è # chiamata "linux" per comodità attach asy ttyqf - slip linux 1024 1024 38400 route addprivate 44.70.4.88 linux |
Questi comandi creano una porta slip chiamata 'linux' attraverso la parte slave del pipe che lo collega al kernel di Linux, ed un comando di route per farla funzionare. Una volta fatto partire NOS, si deve essere in grado di eseguire ping e telnet da Linux a NOS e viceversa. Se ciò non si verificasse, controllare con attenzione soprattutto la corretta configurazione degli indirizzi e del pipe.
Questa sezione riassume tutti i comandi specifici al protocollo AX.25
Comando | Pacchetto | Descrizione |
---|---|---|
mheard | ax25-tools | Mostra i nominativi AX.25 ascoltati di recente |
ax25d | ax25-tools | Demone generico per AX.25, NET/ROM e ROSE |
axctl | ax25-tools | Configura/termina le connessioni AX.25 attive |
axparms | ax25-tools | Configura le interfacce AX.25 |
axspawn | ax25-tools | Consente il login automatico ad una macchina Linux |
beacon | ax25-tools | Trasmette messaggi periodici su una porta AX.25 |
bpqparms | ax25-tools | Configura i dispositivi ethernet BPQ |
mheardd | ax25-tools | Raccoglie informazioni relative all'attività packet |
rxecho | ax25-tools | Instrada i pacchetti AX.25 tra le porte in modo trasparente |
sethdlc | ax25-tools | Restituisce o imposta i parametri della porta per il packet radio modem Linux HDLC |
smmixer | ax25-tools | Restituisce o imposta i parametri del Linux soundcard packet radio modem |
smdiag | ax25-tools | utilità di diagnostica per il driver del Linux soundcard packet radio modem |
kissattach | ax25-tools | Si connette ad un interfaccia KISS o 6PACK |
kissnetd | ax25-tools | Crea una rete virtuale |
kissparms | ax25-tools | Configura i TNC KISS |
net2kiss | ax25-tools | Converte in driver di rete AX.25 in un flusso KISS su una pseudo-tty |
mkiss | ax25-tools | Si connette ad un interfaccia multi KISS |
nodesave | ax25-tools | Salva le informazioni di routing NET/ROM |
nrattach | ax25-tools | Attiva un'interfaccia NET/ROM |
nrparms | ax25-tools | Configura l'interfaccia NET/ROM |
nrsdrv | ax25-tools | convertitore seriale da KISS a NET/ROM |
NET/ROMd | ax25-tools | Invia e riceve informazioni di routing NET/ROM |
rsattach | ax25-tools | Attiva un'interfaccia ROSE |
rsdwnlnk | ax25-tools | Comando per l'utente di uscita dalla rete ROSE |
rsparms | ax25-tools | Configura l'interfaccia ROSE |
rsuplnk | ax25-tools | Comando per l'utente di ingresso alla rete ROSE |
ttylinkd | ax25-tools | Demone TTYlink per AX.25, NET/ROM, ROSE and IP |
rip98d | ax25-tools | Invia e riceve messaggi di routing RIP98 |
ax25_call | ax25-tools | Effettua una connessione AX.25, NET/ROM, ROSE o TCP |
NET/ROM_call | ax25-tools | Effettua una connessione AX.25, NET/ROM, ROSE o TCP |
rose_call | ax25-tools | Effettua una connessione AX.25, NET/ROM, ROSE o TCP |
tcp_call | ax25-tools | Effettua una connessione AX.25, NET/ROM, ROSE o TCP |
yamcfg | ax25-tools | Configura i parametri del driver YAM |
dmascc_cfg | ax25-tools | Configura i dispositivi dmascc |
ax25ipd | ax25-apps | Incapsulatore di frame AX.25 in IP |
ax25rtd | ax25-apps | Demone per il routing AX.25 |
ax25rtctl | ax25-apps | utilità di controllo del demone per il routing AX.25 |
call | ax25-apps | Effettua una connessione AX.25, NET/ROM o ROSE |
listen | ax25-apps | Monitor del traffico AX.25 |
ax25mond | ax25-apps | Effettua un dump del traffico di rete AX.25 e mette a disposizione dei socket verso i quali i dati sono ritrasmessi |
soundmodem | soundmodem | Driver per il modem soundcard |
soundmodemconfig | soundmodem | Utilità di configurazione del modem soundcard |
aprsd | aprsd | Demone APRS |
aprspass | aprsd | Generatore di passcode APRS |
aprsdigi | aprsdigi | Digipeater APRS |
aprsmon | aprsdigi | Monitor del traffico APRS AX.25 per JavAPRS |
Poiché questo documento suppone che si abbia già maturato una certa esperienza col packet radio, nel caso fosse necessario ho raccolto un elenco di altre fonti di informazione che possono risultare utili.
AX.25, NET/ROM - Jonathon Naylor ha raccolto una serie di documenti riguardo i protocolli usati nel packet radio. Questa documentazione è stata raccolta nel file ax25-doc-1.0.tar.gz
Informazioni sulla Scheda PI2 possono essere reperite presso l' Ottawa Packet Radio Group.
Informazioni sull'hardware del Baycom si trovano sulla Web Page Baycom.
John Ackermann mantiene un sito web con informazioni sulla configurazione di AX.25 su Linux presso http://www.febo.com/linux-ax25/index.html.
L'Hamsoft Linux Ham Radio Applications and Utilities Database si propone di mantenere una lista completa di applicazioni per Linux per radioamatori. La si può trovare su http://radio.linux.org.au.
Si possono trovare diversi ambiti di discussione su i radioamatori e Linux, come ad esempio i newsgroup comp.os.linux.*, o la mailing list linux-hams presso vger.kernel.org. Altre aree includono la mailing list tcp-group su ucsd.edu (il sito principale per le discussioni sul TCP/IP radioamatoriale), e il canale irc #linpeople
Per iscriversi alla mailing list linux-hams occorre mandare un messaggio a: majordomo@vger.kernel.org con la riga:subscribe linux-hams nel corpo del messaggio. Il titolo del messaggio stesso viene ignorato.
I messaggi della mailing list linux-hams sono archiviati presso: http://hes.iki.fi/archive/linux-hams/ and http://web.gnu.walfield.org/mail-archive/linux-hams. Siete invitati a controllare questi archivi prima di mandare quesiti alla mailing list, poiché a molte domande è già stata data un'esauriente risposta.
Per iscriversi alla lista tcp-group occorre mandare una mail a: listserver@ucsd.edu con la riga subscribe tcp-group nel corpo del testo.
Ricordate che la lista tcp-group serve principalmente per la discussione sull'uso di protocolli avanzati, come il tcp/ip in campo radioamatoriale. Le domande esclusivamente su Linux non devono essere formulate in quest'area. |
Terry Dawson è l'autore originario e manutentore di questo HOWTO. Nel 2001 Jeff Tranter gli è succeduto come manutentore per concedere a Terry più tempo per concentrarsi sullo sviluppo del software per l'AX.25.
Le seguenti persone hanno contribuito in un modo o nell'altro alla stesura di questo documento magari anche senza saperlo. Senza un particolare ordine (così come li ho trovati): Jonathon Naylor, Thomas Sailer, Joerg Reuter, Ron Atkinson, Alan Cox, Craig Small, John Tanner, Brandon Allbery, Hans Alblas, Klaus Kudielka, Carl Makin, John Ackermann, Riley Williams.
Mi affido a voi lettori affinché questo HOWTO sia utile. Se avete suggerimenti, correzioni o commenti, vi prego di mandarmeli a tranter@pobox.com, in modo da vedere di includerli nella prossima versione.
Nel caso intendiate pubblicare questo documento su CD-ROM o su carta, una copia di cortesia sarebbe apprezzata; mandatemi un email per sapere il mio indirizzo postale. Prendete anche in considerazione l'idea di una donazione al Linux Documentation Project per aiutare lo sviluppo della documentazione libera per Linux. Contattate l'LDP a feedback@linuxdoc.org per maggiori informazioni.
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