La vita è il primo dono, l'amore è il secondo e l'intelligenza il terzo. -- Marge Piercy
Le persone preferiscono o i laptop o i desktop. A me piace lavorare con i laptop piuttosto che con i desktop, e mi piace anche Linux. Il mio primo HOWTO fu il Linux/IR-HOWTO che trattava del supporto Linux per gli infrarossi. Questo è il mio secondo lavoro del genere mentre il terzo è l'Ecology-HOWTO, che spiega come si possa usare Linux nel rispetto dell'ambiente.
Ho anche scritto alcune pagine riguardanti Linux su alcuni laptop specifici: Olivetti Echos 133 DM (in tedesco) (insieme con Kurt Saetzler), HP OmniBook 800CT, HP OmniBook 3100 (insieme con Friedhelm Kueck) COMPAQ Armada 1592 DT e COMMODORE C286LT.
Durante il lavoro con il Laptop-HOWTO ho raccolto alcune valutazioni riguardo all'hardware dei laptop: chip grafici, schede PCMCIA supportate ufficiosamente, modem interni e chip a infrarossi.
Lungi dal ritenermi un guru dei laptop, ho avuto semplicemente l'opportunità di installare Linux su alcuni laptop e desidero condividere con altri le informazioni che ho raccolto.
Dal momento che possiedo solo macchine Intel, questo HOWTO potrebbe non contenere tutti i dettagli necessari per altri sistemi o potrebbe presentare delle inesattezze. Di questo mi scuso.
Questo HOWTO è gratuito e libero nei termini della General Public Licence - GPL. Anche se è il frutto di un lungo lavoro, esso potrebbe essere ulteriormente migliorato nel caso potessi disporre di più hardware. Chiunque disponga di un laptop di riserva, anche vecchio o da riparare, per cortesia me lo faccia sapere. In special modo, me ne servirebbe uno con porta a infrarossi, porta USB, drive DVD, WinModem e architettura non Intel. I capitoli relativi hanno bisogno di una più profonda revisione. Per i curiosi, questo HOWTO è stato scritto su un HP OmniBook 800CT 5/100.
Oppure mi si può sponsorizzare inserendo un avviso pubblicitario delle mie pagine WWW TuxMobil.
È possibile ingaggiarmi per tenere conferenze e workshop riguardo a Linux sui Laptop, Riparazione dei Laptop e anche altri argomenti su Linux.
Ho menzionato più volte MetaLab, in precedenza conosciuto come SunSite. Questo sito è sottoposto a moltissimo traffico, quindi per cortesia, si usi uno dei mirror di MetaLab.
Nel caso di Debian/GNU Linux gli URL dei mirror sono
organizzati secondo lo schema http://www.<codice_del_paese, per
es. uk>.debian.org
.
Questo testo è incluso nel LINUX DOCUMENTATION PROJECT - LDP.
Richard Worwood ospita questo HOWTO presso http://www.felch01.demon.co.uk/laptop-howto.html .
Lionel, "trollhunter" Bouchpan-Lerust-Juery, <trollhunter@linuxfr.org> fornisce una traduzione in francese, che si può scaricare o consultare presso http://infonomade.linuxfr.org/portables/ressourcesfr.html#howto, e ospita la versione inglese presso http://infonomade.linuxfr.org/portables/ressourcesen.html#howto
Ha anche scritto un HOWTO su computer portatili ed indossabili che si può trovare su queste pagine http://infonomade.linuxfr.org/index.html (versione francese) http://infonomade.linuxfr.org/indexen.html (versione inglese).
Sono in preparazione traduzioni in giapponese (Ryoichi Sato <rsato@ipf.de>), italiano (Alessandro Grillo <Alessandro_Grillo@tivoli.com>), portoghese (Gledson Evers <pulga_linux@bol.com.br> le traduzioni saranno pubblicizzate su LinuxALL) e greco (Vassilis Rizopoulos <mscyvr@scs.leeds.ac.uk>) .
Prima di cimentarvi nella traduzione per favore contattatemi in modo da evitare un lavoro doppio. Dal momento che la traduzione è parecchio impegnativa, è raccomandabile organizzarsi in gruppo.
Pressoché tutti i programmi che cito sono disponibili come pacchetti Debian/GNU Linux o RPM ; si visiti il proprio server RPM preferito, per esempio RUFUS .
La versione più recente di questo documento è disponibile in diversi formati presso TuxMobil.
Questo documento non è ancora pronto. Chiunque desideri scriverne un capitolo o anche una parte minore, mi contatti liberamente. Anche suggerimenti, nonché raccomandazioni e critiche, saranno benvenuti. Non aspettatevi però che risolva problemi riguardanti i vostri laptop qualora la soluzione sia già stata documentata. Prima di contattare me o gli altri riferimenti citati più avanti, siete pregati di leggere le pagine di manuale appropriate, gli HOWTO e i siti WWW.
Dal momento che vorrei scrivere molto più materiale riguardo il mobile computing e Linux, sto pensando di trasformare questo HOWTO in un libro.
Werner Heuser <wehe@tuxmobil.org>
Copyright © 1999 di Werner Heuser. Questo documento può essere distribuito entro i termini stabiliti dalla licenza LDP.
Questa è documentazione libera, distribuita nella speranza che possa essere utile, ma senza alcuna garanzia. Le informazioni qui contenute rispecchiano il meglio della mia competenza, ma esiste sempre la possibilità che io abbia commesso qualche errore, per cui non si segua tutto ciecamente, specie se sembra sbagliato. Nulla di quanto è presentato qui potrebbe danneggiare il computer, ma anche in tale caso non mi assumo alcuna responsabilità per qualsivoglia danno derivante dall'uso delle informazioni qui contenute.
Alcuni produttori di laptop non gradiscono vedere sui laptop in riparazione un sistema operativo diverso da quello con cui sono stati venduti, e potrebbero reinstallare MS-Windows nel caso lamentaste qualche problema hardware. Potrebbero persino dichiarare nulla la garanzia. Per quanto, secondo la mia umile opinione, tutto ciò non sia legale o per lo meno onesto, fate sempre un backup sia della configurazione originale che della vostra installazione Linux personale, nel caso doveste far riparare il vostro laptop.
Benché io speri che i marchi registrati divengano presto o tardi superflui (è possibile capire cosa intendo sulla Definizione di Open Source) : se certi termini sono marchi registrati, dal contesto si dovrebbe capire a chi appartengono. Per esempio "MS Windows NT" implica che "Windows NT" appartiene a Microsoft (MS). Mac è un marchio registrato di Apple Computer. Tutti i marchi registrati appartengono ai rispettivi proprietari.
I computer portatili si possono suddividere in categorie differenti. Si tratta di una decisione soggettiva, ma personalmente faccio così. I miei raggruppamenti seguono grossolanamente le categorie di mercato generalmente accettate. I criteri potrebbero essere:
La maggior parte dei cavi per periferiche sono spaventosamente pesanti. Se voi compraste un subnotebook per poi portarlo in giro con un corredo di drive esterni, cavi, dongle espansori di porte e convertitori di tensione, vi ritrovereste una borsa più pesante che se aveste avuto tutto in un unico blocco. I subnotebook sono utili principalmente se ci si può permettere di lasciare a casa tutto questa zavorra.
Peso superiore a 4.0 kg (9 lbs). Caratteristiche simili a un PC, ma in un case più piccolo e con display LCD. Esempi: Lunchbox o Ruggedized Laptop (per es. http://www.bsicomputer.com/)
Peso compreso tra 1.7 e 4.0 kg (da 4 a 9 lb). Caratteristiche: hardware particolare e solitamente una speciale CPU. Esempi: HP OmniBook 3100, COMPAQ Armada 1592DT. I termini laptop e notebook a me sembrano equivalenti.
Peso compreso tra 1.3 and 1.7 kg (3 to 4 lb). Caratteristiche: drive floppy e CD esterni. Esempi: HP OmniBook 800CT, Toshiba Libretto 100, COMPAQ Aero, SONY VAIO 505.
Peso compreso tra 0.7 e 1.3 kg (da 1.5 a 3 lb). Caratteristiche: sistemi operativi proprietari. Esempi: HP200LX.
Peso inferiore a 0.7 kg (1.5 lb). Caratteristiche: sistemi operativi proprietari e spesso CPU non Intel con sistemi operativi commerciali come PalmOS, EPOC32, GEOS, Windows CE. Esempi: Newton Message Pad, Palm III (in precedenza Pilot), Psion Series 3 e 5, CASIO Z-7000.
Orologi, penne digitali, calcolatrici, fotocamere digitali, telefoni cellulari e altri "indossabili".
A causa della mancanza di supporto da parte di alcuni produttori hardware, non sempre tutte le caratteristiche di un laptop sono riconosciute o completamente funzionanti. I principali dispositivi che possono causare problemi sono: scheda grafica, porta IrDA, scheda sonora, controller PCMCIA, dispositivi PnP e modem interno. Cercate di raccogliere quante più informazioni possibili riguardo a questi punti, prima di acquistare un laptop. La cosa non è affatto facile, visto che a volte neppure le specifiche tecniche o i call center degli stessi produttori sono in grado di fornire le necessarie informazioni. Ho pertanto incluso un capitolo sulle Verifiche di Compatibilità per Linux nella sezione `Hardware in dettaglio' (sotto).
In base alle vostre esigenze, potreste informarvi da quei venditori che offrono laptop con Linux preinstallato. Acquistando uno di tali laptop, molto del tempo speso in congetture o scaricando pacchetti aggiuntivi potrebbe essere risparmiato. Si veda la rassegna dei produttori di Laptop Linux.
Il livello di compatibilità con Linux (a cui è dedicata la sezione `Hardware in dettaglio', più sotto) è solo una delle caratteristiche principali che bisogna considerare quando si acquista un laptop.
Non sottovalutate il peso del laptop. Tale peso è principalmente influenzato da:
I laptop si presentano con due tipi di display: a matrice attiva (TFT) e matrice passiva (DSTN). I display a matrice attiva hanno colori e contrasto migliori, ma solitamente costano e consumano di più. Valutate anche la dimensione dello schermo. I laptop si possono acquistare con schermi fino a 15". Uno schermo più grande pesa di più, costa di più ed è più difficile da trasportare, ma va bene per rimpiazzare un PC da tavolo.
I tipi disponibili di batterie sono a Ioni di Litio (LiIon), Nickel Idruri (NiMH) e Nickel Cadmio (NiCd).
Le batterie LiIon sono le più costose ma sono molto più leggere delle NiCd per lo stesso contenuto di energia; l'effetto memoria, per quanto debole, è ancora presente. Le NiMH sono migliori delle NiCd ma sono ancora piuttosto pesanti e soffrono di un discreto effetto memoria (per quanto meno rispetto alle NiCd).
Sfortunatamente la maggioranza dei laptop dispone di batterie di dimensioni non-standard, quindi non si possono scambiare quelle di modelli differenti.
Per dettagli riguardo ai sistemi supportati dal kernel Linux, consultate le Linux FAQ. Controllate anche quali siano le piattaforme supportate da Linux
C'è stata una lunga serie di Apple PowerBook e altri laptop basati sul chip m68k. Il Macintosh Portable (un primo, sgraziato tentativo dal peso di 7 kg); i PowerBook 100, 140, 170, 145, 160, 180c, 165c, 520c, 540c, 550c, 190; i Duo 210, 230, 250, 270c, 280. I PowerBook Duo, disponibili contemporaneamente ai PowerBooks, erano una sorta di subnotebook, ma erano progettati in modo da poter essere collegati a una base (un DuoDock) con più RAM, periferiche, eccetera, perché potessero agire come un computer desktop. I primi PowerPC PowerBook furono lo sfortunato PowerBook 5300 (dopo il 190) e il Duo 2300c.
Per una lista completa di tutti i computer Macintosh costruiti, con relative caratteristiche, si veda Apple-History.
Informazioni riguardanti le compatibilità hardware dei laptop m68k *non* dovrebbero essere cercate su www.linuxppc.org--come dice il nome, LinuxPPC è solo per le macchine PowerPC. Il posto giusto per sapere come installare Linux sui Macintosh m68k è: linux-m68k.
In particolare, la lista delle compatibilità hardware si trova su linux-m68k-status e, riguardo ai laptop, afferma:
"Proprio come i laptop del mondo Intel/Linux, i laptop Mac hanno generalmente configurazioni variegate, che possono essere molto ardue da decifrare. Quindi, a causa di una generale penuria di macchine da provare, sappiamo solo che il boot è possibile sui Powerbook 145, Powerbook 150, Powerbook 170, Powerbook 180 e Powerbook 190. Anche se il boot va a buon fine, al momento attuale su di essi non si dispone di supporto per l'ADB in stile Powerbook, per l'APM, o in breve per quasi tutto. Questo significa che il solo modo per effettuare il login è attraverso un terminale agganciato all'interfaccia seriale, cosa che è stato verificata sul 170."
"L'IDE interna di svariati Powerbook è supportata. I driver PCMCIA arriveranno quando qualcuno fornirà le informazioni hardware necessarie per scrivere un driver. Come sempre, è anche necessaria una FPU. Molti dei modelli più recenti hanno il processore 68LC040 privo di FPU e per molti di tali processori il meccanismo di trap della FPU risulta difettoso. Di conseguenza non si possono eseguire i normali binari Linux neppure attivando l'emulazione della FPU. La situazione attuale per i Powerbook 140, 160, 165, 165c, 180c, 190, 520 e i Duo 210, 230, 250, 270c, 280 e 280c è sconosciuta."
Ci sono anche due laptop della Atari di cui non dispongo di informazioni sufficienti. Le citazioni seguenti provengono dalla Atari Gallery.
"Lo STacy fu distribuito poco dopo il Mega ST per offrire un strumento Atari portatile. I computer STacy erano venduti con il TOS v1.04.
Progettato per rimpiazzare lo STacy ed essere il computer portatile ST ufficiale, lo ST Book trasferiva la potenza di elaborazione di base del ST su un leggero computer notebook. Questa macchina fu distribuita solo in Europa e solo in quantità molto limitata. Lo ST Book era venduto con il TOS v2.06."
C'è un notebook Amiga?
BTW: Il team di iMac Linux è riuscito a avviare Linux sull'iMac DV portandolo ad un livello utilizzabile. Sul loro sito si possono anche trovare informazioni sugli iBook.
Per i PDA con CPU ARM/StrongARM si veda più avanti il capitolo sui PDA.
Qualcosa di più riguardo a Linux su macchine WinCE si può trovare nelle LinuxCE-FAQ.
A velocità più elevate la CPU consuma più energia e genera più calore. Per questo, su molti laptop si usa una speciale CPU CMOS a bassa potenza. Di solito, questa CPU dissipa meno energia rispetto ai processori equivalenti montati sui PC da scrivania. Queste CPU speciali sono anche più costose. Come effetto collaterale può capitare che i laptop con CPU da desktop abbiano spesso una ventola piuttosto rumorosa.
Un aspetto di notevole importanza. Ogni cosa basata su PPC o Pentium genererà un'enorme quantità di calore che dovrà essere disperso. Generalmente ciò comporta o una ventola o un dissipatore delle dimensioni del case. Nel caso della ventola, il flusso d'aria non dovrebbe mai essere ostacolato, per evitare danni da surriscaldamento. Ciò significa che le macchine con la ventola montata sul fondo sono un gravissimo errore: non potete usarli su una superficie morbida.
Per quanto si possa usare il proprio computer desktop per sessioni di
scrittura più impegnative, una buona tastiera potrà risparmiare mal di
testa e dolori alle dita. Si presti particolare attenzione alla posizione
di tasti particolari quali: <ESC>
, <TAB>
,
<Pos1>
, <End>
, <PageDown>
,
<PageUp>
e i tasti del cursore.
I laptop sono piuttosto costosi se comparati con i desktop. Potreste quindi valutare l'acquisto di un prodotto di una marca sconosciuta piuttosto di una famosa. Incoraggerei volentieri a scegliere un prodotto non di marca, ma ci sono alcuni svantaggi. Posso testimoniare che i laptop si guastano spesso, così sarebbe meglio poter contare su una garanzia post vendita, che di solito è offerta solo dai prodotti di marca. Si potrebbe decidere di prendere una macchina di seconda mano. Quando ci ho provato, ho scoperto che il mercato dei laptop è piuttosto mutevole. Una nuova generazione appare all'incirca ogni tre mesi (se si considera la velocità della CPU, la capacità del disco rigido, le dimensioni dello schermo, ecc.), per cui i laptop invecchiano abbastanza velocemente. Questo schema spesso non si applica ai prezzi dei laptop usati che mi sembrano troppo costosi. Ad ogni modo, se progettate di acquistare una macchina di seconda mano, passate in rassegna le mie raccomandazioni su come controllare una macchina. Per i lettori tedeschi esiste un mercato online presso http://www.hardware.de, che offre una buona analisi dei prezzi attuali delle macchine usate.
Se viaggiate all'estero prestate attenzione con quali tensioni di rete l'alimentatore può lavorare. L'alimentatore spesso è anche una delle parti più pesanti di un laptop.
Dato che specifiche, manuali e supporto del produttore spesso non sono di alcuna utilità, si rende necessario recuperare informazioni anche da altre fonti:
Se non è possibile trovare le informazioni necessarie tramite le fonti summenzionate, bisogna arrangiarsi. Per fortuna, Linux stesso ci aiuta in molti modi. Per dettagli si veda la sezione Hardware in dettaglio (sotto). In generale è possibile usare:
dmesg
od osservando il file /var/log/messages.
cat /proc/pci
. Leggete la documentazione del kernel
pci.txt a questo riguardo. Ulteriori informazioni su
dispositivi PCI sconosciuti si possono ricavare dal database di
Craig Hart presso
http://members.hyperlink.net.au/~chart. A partire dal kernel 2.1.82 si
può usare il comando lspci
compreso nel pacchetto pci-utils
.
isapnp-tools
.
scsi_info
di David Hinds per i dispositivi SCSI oppure
scsiinfo
.
Se non desiderate installare un sistema Linux completo, potete recuperare
queste informazioni usando un micro Linux (si veda l'appendice A). Il
pacchetto muLinux
fornisce persino un programma systest
mentre TomsRtBt
include memtest
. Per usare memtest
dovete copiarlo su un floppy con dd if=/usr/lib/memtest of=/dev/fd0
e riavviare da quel floppy.
Se Windows è presente sul laptop, dalla sua installazione si possono determinare una quantità di impostazioni hardware. Avviate DOS o Windows per ottenere le informazioni che desiderate.
Nel caso di Windows9x/NT, avviate Windows nella modalità base, quindi
Start -> Impostazioni -> Pannello di Controllo -> Sistema ->
Gestione Hardware
e prendete nota di tutto o fate una hardcopy dal
display premendo il tasto <PRINT>
; copiatevi inoltre i log
delle impostazioni, dell'hardware, della memoria, ecc.
Nel caso di MS-DOS e Windows3.1x potete sfruttare il comando msd
,
acronimo di MicroSoft Diagnostics, o una delle numerose utilità shareware:
CHECK-IT
, DR.HARD
e altre.
Talvolta è effettivamente difficile sapere quale costruttore abbia prodotto la macchina o delle parti di essa. Si può usare l' FCC "Federal Communications Commission On-line Equipment Authorization Database (Database Online delle Apparecchiature Autorizzate dalla Commissione Federale per le Comunicazioni), nel caso abbiate problemi a identificare il costruttore di un computer laptop o notebook (o altri dispositivi elettronici); questo sito permette di cercare nel database FCC partendo dal numero di identificazione FCC che si trova solitamente sull'apparecchiatura qualora sia stata commercializzata negli USA"
Il progetto Lothar mira a sviluppare un'interfaccia grafica utilizzabile per ottenere informazioni riguardanti le configurazioni hardware dei sistemi Linux. Il progetto, legato a Mandrake, è disponibile anche sotto forma di libreria.
Svariati laptop non sono più compatibili con Windows che con Linux. David
Hinds, autore dei driver PCMCIA, fa notare che i notebook Toshiba usano un
chip bridge PCMCIA proprietario della Toshiba che manifesta gli stessi bug sia
sotto Windows che sotto Linux. Il BIOS dei Thinkpad IBM interferisce nella
segnalazione di eventi al demone della gestione dell'energia apmd
,
causando seri problemi. Tali bug affliggono anche MS-Windows e sono elencati
nella documentazioen IBM come considerazioni.
Alcune incompatibilità sono solo temporanee; per esempio i laptop con chip USB Intel saranno, in un futuro prossimo, pienamente supportati.
Se incappate in un dispositivo non ancora supportato da Linux, non dimenticate che è anche possibile scriversi da soli il driver. Date un'occhiata al libro di Alessandro Rubini, Andy Oram: Linux Device Drivers.
Alcune raccomandazioni per controllare un laptop usato, prima di comprarlo:
bonnie
.memtest
e crashme
.
Byte
o compilando un kernel.e2fsck
. Si
può usare l'utilità Linux dosfsck
oppure il solito
fsck
.time
dd if=/dev/hda of=/dev/null bs=1024k
.
Per quanto ne sappia io, non esiste un'utilità Linux paragonabile
alle utilità DOS tipo CHECK-IT, DR. HARD, SYSDIAG e altre. Queste
utilità includono svariati test in un'unica suite integrata. Una
delle migliori, secondo me, è l'utilità PC Diagnostics 95
creata da Craig Hart
http://members.hyperlink.net.au/~chart . A dispetto del 95 nel suo
nome, è puro DOS, piccola (76KB di programma e 199KB di dati), affidabile
e libera. Sfortunatamente non permette il controllo della porta IrDA.
Prestate attenzione a questa citazione dalla liberatoria: "Questo programma è stato scritto ad uso di tecnici esperti e preparati, e NON è stato progettato a beneficio degli ignoranti in fatto di assistenza dei computer. Le schermate non sono gradevoli ma funzionali. Le informazioni non comprendono alcuna spiegazione, visto che non abbiamo alcun intento educativo. Questo software dovrebbe essere giudicato alla stregua di ogni altro strumento tecnico, da usare con la dovuta attenzione, nella situazione idonea, per ottenere risposte a specifici problemi. Questo non è probabilmente un programma adatto all'utente finale nel caso egli manchi della sufficiente sicurezza nel metter mano all'hardware dei computer."
I laptop, a differenza dei desktop, arrivano veramente a esaurirsi. Le batterie al litio vanno bene per non più di 400 cicli di ricarica, talvolta molto meno. Le tastiere si logorano. La retroilluminazione dello schermo LCD diventa fioca. I pulsanti del mouse si bloccano. Peggio ancora, i connettori si allentano a causa delle vibrazioni, provocando guasti intermittenti (per es. solo quando si preme il tasto <Enter>). Abbiamo sentito parlare di una macchina usata su un tavolino di un treno, resa inutilizzabile per il continuo scuotimento subito durante quell'unico viaggio.
In generale è difficile fornire una qualche raccomandazione per un certo modello di laptop. Bisogna prendere in considerazione le esigenze individuali e, del resto, il mercato cambia rapidamente. Mi sembra che ogni tre mesi appaia sul mercato una nuova generazione di laptop (se si considera la capienza del disco rigido, la velocità della CPU, le dimensioni del display, ecc.), per cui non consiglio alcuno specifico modello o marca.
Dal Battery-HOWTO ho ripreso questa raccomandazione (modificata da WH):
Un messaggio per i distributori Linux
Nel caso siate un distributore Linux, vi ringrazio di leggere queste righe. I laptop stanno diventando sempre più popolari, ma la maggior parte delle distribuzioni Linux non sono ancora ben preparate per il computing portatile. Mi farebbe piacere vedere questa sezione resa obsoleta dalle modifiche che apporterete alle vostre distribuzioni.
La procedura di installazione dovrebbe includere una configurazione ottimizzata per i laptop. L'installazione minima tipica non è ancora abbastanza snella: chi usa un laptop non ha bisogno di un sacco di cose. Per fare solo qualche esempio, non c'è bisogno di tre versioni differenti di vi (come succede con Suse Linux); la maggior parte dei sistemi portatili non ha bisogno del supporto per la stampa (non saranno mai collegati a una stampante, la stampa di solito si fa a casa sul sistema desktop); alcuni laptop non hanno neppure bisogno del supporto di rete.
Non tralasciate di descrivere le problematiche di installazione specifiche dei laptop, per es. come installare la distribuzione senza drive cd-rom o come configurare il driver di rete plip.
Aggiungete una migliore gestione dei consumi e integrate il supporto PCMCIA nella vostra distribuzione. Aggiungete un kernel ricompilato e un set alternativo di driver PCMCIA con supporto apm che l'utente possa installare a richiesta. Includete nella vostra distribuzione anche un pacchetto apmd precompilato.
Fate in modo sia possibile passare da una impostazione di rete ad un'altra dinamicamente. La maggior parte dei laptop Linux vengono spostati tra ambienti con configurazioni di rete differenti (per es. la rete domestica, la rete dell'ufficio e la rete dell'università) e devono modificare molto spesso l'identificatore di rete. Nella maggior parte delle distribuzioni Linux è molto complicato cambiare tale impostazione.
Aggiungete un utile dialer PPP completo di rubrica. Un buon dialer
non dovrebbe tentare di avviare diverse copie dello stesso demone PPP quando
si clicca sul pulsante due volte (come succede con usernet
di
RedHat). Non sarebbe male se il dialer PPP visualizzasse anche la velocità
di connessione e alcune statistiche. Un grazioso dialer a riga di comando
che individua automaticamente i modem e i servizi PPP è wvdial
della Worldvisions
http://www.worldvisions.ca/wvdial/.
La distribuzione Debian/GNU Linux possiede la maggior parte delle caratteristiche desiderabili in una distribuzione per laptop: un'utilità di installazione piuttosto flessibile, un processo di installazione ben documentato, specialmente per quanto concerne i metodi utili sui laptop; tutti i binari sono di dimensioni ridotte perché trattati con strip; è disponibile anche la mailing list debian-laptop con tanto di archivio in cui fare delle ricerche. Inoltre Debian/GNU Linux è gratuita.
A fine agosto del 1999 venne diffusa la proposta di una distribuzione Debian per laptop. Al momento attuale sono in preparazione alcuni pacchetti appositamente rivolti ai laptop ed un meta-pacchetto Debian ad essi dedicato.
Altre distribuzioni Linux si comportano altrettanto bene sui laptop. Ne ho anche provate alcune: consultate le mie pagine, citate prima, riguardanti alcuni modelli di laptop.
Il partizionamento può essere effettuato in un modo molto sofisticato. Al momento posso dare solo alcune linee guida. Mi pare esistano ancora buoni motivi (per es. l'aggiornamento del firmware delle schede PCMCIA e del BIOS) per giustificare la convivenza di Linux e Windows9x/NT su di un laptop. A seconda delle esigenze individuali e delle caratteristiche del singolo laptop, potete creare le seguenti partizioni:
Dato che questo capitolo non è ancora pronto, vi prego di leggere prima gli HOWTO correlati.
GNU parted permette di creare, distruggere, ridimensionare e copiare
partizioni. Attualmente supporta i filesystem ext2 e fat (fat16 e fat32)
e le etichette di volume MS-DOS. Questo programma potrebbe farvi perdere i
vostri dati e non è ancora così affidabile da poter essere usato da
tutti. Al momento parted
si trova nella sua fase iniziale di sviluppo.
ext2resize è un
programma in grado di ridimensionare (ridurre o ingrandire) i filesystem
ext2. Si preoccupa di verificare che l'operazione indicata dall'utente sia
realmente fattibile (cioè che il filesystem non sia così occupato
da non poter essere ridotto). Questo programma è parte del progetto
parted
.
Recentemente, sulla mailing list <linux-kernel@vger.kernel.org> è apparso qualcosa riguardo ad un programma per il recupero delle partizioni. Io non l'ho né usato, né esaminato, né ho letto molto al riguardo (se si eccettua la pagina HTML). Potrebbe risultare utile a qualcuno, qualora utilità come FIPS, Ranish Partition Manager o Partition Magic distruggano le informazioni relative alle partizioni. Potete trovare informazioni su questo programma di ripristino chiamato "fixdisktable" a circa metà altezza della pagina http://bmrc.berkeley.edu/people/chaffee/fat32.html . Oppure usate ftp su ftp://bmrc.berkeley.edu/pub/linux/rescue/ individuate il "fixdisktable" più recente in tale directory. (dovrebbero essere disponibili sia i sorgenti che i binari).
Prima di ripartizionare il disco rigido prestate molta attenzione a come
è organizzato. In particolare cercate di capire se esistano sezioni
di disco nascoste oppure partizioni riservate alle modalità suspend to
disk o hibernation. Su alcuni laptop una partizione speciale
contiene programmi usati dal BIOS (per es. il COMPAQ Armada 1592DT). In
questi casi nel vostro manuale dovreste trovare riferimenti ad utilità come
PHDISK.EXE
, Suspend to Disk, Diagnostic TOOLS.
Fate riferimento anche al capitolo Utilità DOS per partizionare il disco rigido.
Nathan Myers di LL - LinuxLaptops mi ha scritto: "La settimana scorsa ho partizionato il disco da 10G di un Thinkpad; dopodiché né fdisk, né cfdisk, né sfdisk erano più in grado di leggere la tavola delle partizioni. Alla fine capii che avevo creato una partizione che iniziava dal cilindro 1024, e che c'è un bug comune a tutti e tre i programmi che ne impediva il funzionamento in un caso del genere (non ho provato Disk Druid). Sarebbe una buona idea se tu inserissi un avvertimento a non usare tale cilindro come punto di inizio di una partizione."
Se intendete avviare più sistemi operativi dallo stesso disco rigido, fate riferimento al Capitolo ``Ambienti differenti'',
Dal Battery-HOWTO:"Installare e usare Linux su un laptop non comporta solitamente alcun problema quindi non abbiate timore a sperimentare. Diversamente da altri sistemi operativi, Linux funziona bene anche su macchine molto vecchie. Un laptop sorpassato può essere riportato a nuova vita installandoci Linux."
Uno dei maggiori vantaggi di Linux è rappresentato dalle sue numerose e flessibili possibilità di installazione, che non descriverò qui in dettaglio. Piuttosto, focalizzerò l'attenzione sui metodi specifici per i laptop, che sono necessari solo in determinate circostanze.
La maggior parte delle distribuzioni attuali supporta metodi di installazione utili per i laptop, incluse installazioni da CD-ROM, via PCMCIA e NFS (o magari SMB). Per ulteriori dettagli fate riferimento ai documenti forniti con le distribuzioni stesse oppure date un'occhiata ai manuali e HOWTO citati prima.
Con i moderni laptop, la consueta installazione di Linux (un floppy d'avvio, un floppy di supporto ed un CD-ROM di pacchetti) non dovrebbe dare problemi, ammesso che siano disponibili un drive per floppy e un drive CD-ROM. Alcune difficoltà potrebbero emergere nei casi in cui il laptop non permetta di usare simultaneamente il drive floppy e il drive CD-ROM, o qualora il drive floppy sia disponibile solo come dispositivo PCMCIA, come accade con il Toshiba Libretto 100. Alcuni laptop permettono l'avvio e quindi l'installazione completamente dal drive CD, come riportato per il SONY VAIO nel VAIO-HOWTO. Nota: assicuratevi che l'opzione per l'avvio da CD sia impostata nel BIOS e che il CD della distribuzione Linux sia avviabile.
Certi laptop riescono ad avviare solo i kernel di tipo zImage, mentre i kernel bzImage non funzionano. Si tratta di un problema noto, ad esempio, sugli IBM serie Thinkpad 600 e sui Toshiba Tecra. Alcune distribuzioni, per esempio Debian/GNU Linux http://www.debian.org, forniscono dei floppy d'avvio per questi modelli o per macchine con risorse di memoria limitate.
Questa è una breve descrizione su come installare da CD-ROM sotto DOS senza usare alcun floppy. Tale metodo è particolarmente utile se, sul notebook, le unità floppy e CD-ROM sono scambiabili (nel caso siano mutualmente esclusive) oppure disponibili solo come dispositivi PCMCIA. Ho ripreso questo metodo da "Installing Debian GNU/Linux 2.1 For Intel x86 - Chapter 5 Methods for Installing Debian (Installare Debian GNU/linux 2.1 su Intel x86 - Capitolo 5 Metodi per l'installazione di Debian)" http://www.debian.org :
resc1440.bin drv1440.bin
base2_1.tgz root.bin linux install.bat
e loadlin.exe
.
F8
> al momento opportuno.
install.bat
.
Questo metodo, con gli opportuni aggiustamenti, dovrebbe andar bene anche per altre distribuzioni. Per RedHat si veda How to Install from CD-ROM without Boot and Supplemental Disks ("Come installare da CD-ROM senza usare dischetti di avvio e dischetti supplementari").
Alcuni laptop recenti dovrebbero permettere di far partire una distribuzione Linux da un CD-ROM avviabile (per es. RedHat). Anche in questo caso l'installazione non richiede alcun dischetto.
Grazie al loro ingombro estremamente limitato, quasi nullo, i micro-Linux sono particolarmente adatti per i laptop. Risultano utili in caso si possieda un laptop aziendale configurato con Windows9x/NT oppure se si volessero delegare i compiti di installazione ad un'altra macchina non Linux. Esistono in giro svariate distribuzioni Linux micro che si avviano da uno o due floppy e si appoggiano ad un disco in RAM. Si veda l'appendice A per una lista di distribuzioni.
Ho provato quanto segue con muLinux
http://mulinux.firenze.linux.it/
per clonare il mio HP OmniBook 800 su un COMPAQ Armada 1592DT. Grazie
a Michele Andreoli, curatore di muLinux, per il suo supporto. Dato che
muLinux
non supporta ancora PCMCIA, potreste in alternativa usare
TomsRtBt
. TomsRtBt
non supporta a sua volta PPP
ma fornisce slip
. Nota: Dalla versione 7.0 muLinux
fornisce
il supporto PCMCIA per mezzo di un modulo aggiuntivo.
Ho descritto come copiare un'intera partizione già esistente, ma dovrebbe
essere possibile anche portare a termine un'installazione personalizzata. Nota:
normalmente l'installazione si porta a termine via NFS, visto che è
supportato da molte distribuzioni. Tuttavia, nel caso non vi stiate appoggiando
ad una macchina Linux, potrebbe essere necessario usare il protocollo SMB
con SAMBA, supportato, tra l'altro, da muLinux
.
Sono necessarie due macchine equipaggiate con Linux. Sul laptop
(client/destinazione) su cui volete installare Linux usate il floppy
muLinux. L'altra macchina (server/origine) può essere una normale Linux box,
ma anche qui è possibile usare muLinux. Nonostante la sua bassa velocità,
io uso un cavo seriale null modem perché è economico, ma il metodo qui
esposto è valido anche nel caso si usino una scheda di rete PCMCIA
(assieme ad un cavo di rete crossover o un HUB) o un cavo parallelo
"null modem" (assieme a PLIP). Come protocollo di base ho
usato PPP, ma è anche possibile usare SLIP. Per il trasferimento dati ho
usato nc
. Nota: si tratta di un'abbreviazione per netcat
,
alcune distribuzioni chiamano così questo programma. È possibile usare
pure ftp
, tftp
, rsh
, ssh
, dd
,
rcp
, kermit
, NFS
, SMB
e altri programmi
simili.
I requisiti di base sono:
Dalla macchina di origine lanciate i seguenti comandi (attenzione: indirizzo IP, numero di porta, partizione e tty sono solo esempi!):
/dev/ttyS0 115200 passive
setup
-f ppp
.pppd
.ifconfig ppp0 192.168.0.1
.route add default gw 192.168.0.1
.ping 192.168.0.2
, anche se la
macchina di destinazione non è ancora attiva.<ALT-SINISTRO><Fx>
: cat /dev/hda2 | gzip
-c | nc -l -p 5555
.killall ping
.Sulla macchina di destinazione intervenite così:
/dev/ttyS0 115200 passive
setup -f ppp
.pppd
.ifconfig ppp0 192.168.0.2
.route add default gw 192.168.0.2
.ping 192.168.0.1
.nc
192.168.0.1 5555 | gzip -dc >/dev/hda4
.<CTRL><C>
. Questo potrebbe essere probabilmente evitato
(ma non l'ho provato) aggiungendo un timeout di 3 secondi con il parametro
-w 3
di nc
sulla macchina di destinazione nc -w 3
192.168.0.1 5555 | gzip -dc >/dev/hda4
killall
ping
.
lilo
.rdev image
root_device
.
bzip2
allo stesso modo di gzip
(non verificato).
rshd
, sshd
, ftpd
non sono
disponibili con muLinux, dovrete costruirvi da soli il vostro demone usando
nc
alias netcat
, come descritto sopra.asyncmap 0
o local
?dd
al posto di cat
.
Oppure fate quanto segue (non verificato): sulla macchina di destinazione
spostatevi con cd
nella directory root / e lanciate
nc -l -p 5555 | bzip2 -dc | tar xvf -
. Sulla macchina d'origine andate
con cd
nella directory root / e lanciate tar cvf -
. | bzip2 | nc -w 3 192.168.0.2 5555
. Questo dovrebbe abbreviare il tempo
necessario per l'operazione, poiché solo i blocchi allocati sono trasferiti.
mount
della partizione di destinazione.Ho ricevuto da Adam Sulmicki adam@cfar.unc.edu questo suggerimento: la maggior parte (ma non tutti) i dischi rigidi dei laptop sono rimuovibili, benché possa non essere un'operazione facile. Si potrebbe semplicemente acquistare uno di quei convertitori/adattatori IDE da 2.5" economici; tramite esso, si potrebbe connettere temporaneamente il disco rigido ad un PC con sottosistema IDE, da cui poi installare normalmente Linux. Si potrà usare il disco rigido sia come primo che come secondo drive IDE. In questo caso ci si dovrà assicurare che lilo scriva sulla partiziona giusta. Un'altra cosa da tener presente è che il disco dovrà impiegare lo stesso metodo di traduzione usato dal laptop (cioè LBA, LARGE oppure CHS ). Si possono trovare informazioni aggiuntive sull'Hard-Disk-Upgrade-mini-HOWTO. È possibile copiare un'intera partizione esistente oppure optare per un'installazione personalizzata.
Dal momento che non dispongo di un laptop fornito di drive floppy PCMCIA (per esempio il Toshiba Libretto 100), non ho potuto verificare questo metodo. Consultate il capitolo Booting from a PCMCIA Device nel PCMCIA-HOWTO. Non ho potuto neppure verificare se sia possibile avviare da un disco rigido PCMCIA.
Ad ogni modo, se siete in grado di avviare da un floppy e se il laptop possiede uno slot PCMCIA, dovrebbe essere possibile usare delle schede PCMCIA per connettersi ad altre macchine o per accedere ad un dispositivo SCSI esterno, a vari tipi di drive CD e ZIP esterni, etc. Solitamente tali metodi sono descritti nella documentazione fornita con la distribuzione.
Non ho potuto verificare personalmente questo metodo, perché non dispongo di un dispositivo del genere. Consultate i pertinenti Install-From-Zip-mini-HOWTO e CD-HOWTO. Non so neppure quanto questi metodi di installazione siano supportati dalle distribuzioni Linux o dai micro Linux. Presumo che si debba smanettare un po' per farli funzionare.
Devo quanto segue alla cortesia di Nathan Myers <ncm@cantrip.org>: "Molte distribuzioni permettono l'installazione attraverso la rete usando FTP, HTTP o NFS. Diventa sempre più comune per i laptop disporre di un unico slot PCMCIA, che risulta quindi già occupato dal drive del floppy di avvio. Solitamente, l'immagine del floppy di avvio non dispone di driver né per lo stesso drive floppy, né per il sottosistema PCMCIA. Così l'unica interfaccia di rete disponibile rimane la porta parallela.
L'installazione attraverso la porta parallela usando il protocollo PLIP
è stata provata, per lo meno, su Red Hat. Tutto ciò che serve è un cavo
parallelo Laplink, acquistabile a poco prezzo presso ogni negozio
di computer. Si veda il PLIP-mini-HOWTO per dettagli sulla configurazione
della connessione. Notate che l'installazione di RedHat richiede (cosa mai
vista) che l'altro capo della connessione PLIP sia configurato per usare ARP
(apparentemente perché RedHat usa il driver DOS nel proprio programma di
installazione). Sull'host, esportate il filesystem del CD su NFS
oppure eseguite il mount
dove ftp o il demone web possano trovarlo,
a seconda di cosa richiede l'installazione."
Il PLIP Install HOWTO di Gilles Lamiral descrive come installare la distribuzione Debian GNU-Linux su un computer senza né scheda ethernet, né cdrom, ma solo con un drive floppy locale e un server nfs remoto collegato a cui ci si connette tramite un cavo parallelo null-modem. Il server nfs ha un drive cdrom montato ed esportato.
Se sono disponibili meno di 8MB di memoria e volete installare via NFS,
potreste ricevere il messaggio "fork: out of memory". Per
risolvere questo problema, create con fdisk
una partizione di swap
(fdisk
dovrebbe trovarsi sul floppy di installazione, altrimenti usate
uno dei mini Linux descritti sopra). Quindi provate ad avviare di nuovo dal
floppy di installazione. Prima di configurare la connessione NFS, spostatevi
su un'altra console (per esempio premendo <ALT><2>) e digitate
swapon /dev/xxx
(xxx = partizione swap ). Grazie a Thomas Schmaltz.
Con il comando probe
, incluso nel pacchetto PCMCIA-CS di David
Hinds è possibile rilevare il tipo di controller PCMCIA. Spesso, questo è
individuabile anche con cat /proc/pci
.
Nelle mailing list di cui sono membro, la domanda "Come posso installare il supporto PCMCIA, dopo l'installazione di Linux?" ritorna ripetutamente, per cui proverò a fornire solo una breve panoramica. La fonte di riferimento per le più recenti informazioni riguardo al Supporto per le schede PCMCIA sotto Linux, anche per quanto riguarda documentazione, file e informazioni generiche su PCMCIA, rimane la Pagina di informazioni su PCMCIA per Linux. I problemi con PCMCIA e APM sono affrontati nel capitolo su APM.
probe
per verificare se il controller PCMCIA è
stato riconosciuto oppure no.PCMCIA=y
e il tipo del vostro controllore PCMCIA, per
es. PCIC=i82365
. /etc/init.d/pcmcia
start
. Se ottenete due bip acuti dovrebbe essere tutto a posto.
cardctl ident
.pcnet_cs
supporta molte schede di rete PCMCIA compatibili con NE2000.
Dato che non tutte le schede sono citate, ho preparato una pagina di Schede PCMCIA "ufficiosamente" supportate da Linux.
cardinfo
per inserire, sospendere o
riavviare una scheda PCMCIA attraverso una gradevole interfaccia grafica.
Per far funzionare con Linux/IrDA la porta IrDA del vostro laptop è possibile usare StandardInfraRed (SIR) o FastInfraRed (FIR).
Fino a 115.200bps, la porta a infrarossi emula una porta seriale come la 16550A UART. Ciò verrà individuato dal driver seriale del kernel in fase di avvio, o quando caricate il modulo serial. Se il supporto per gli infrarossi è abilitato nel BIOS, sulla maggior parte dei laptop, riceverete dal kernel un messaggio simile a questo:
Serial driver version 4.25 with no serial options enabled ttyS00 at 0x03f8 (irq = 4) is a 16550A #prima porta seriale /dev/ttyS0 ttyS01 at 0x3000 (irq = 10) is a 16550A #per es. porta a infrarossi ttyS02 at 0x0300 (irq = 3) is a 16550A #per es. porta del modem PCMCIA
Per arrivare ad una velocità di 4Mbps, la vostra macchina dovrà essere equipaggiata con un particolare chip FIR. Tale chip deve necessariamente essere supportato da un adeguato driver Linux/IrDA. Bisognerà perciò disporre di informazioni esatte riguardo al chip FIR. Potrete ottenerle in uno dei modi seguenti:
cat /proc/pci
. Per i kernel 2.2.x dovrete cercare invece
in /proc/bus/pci. Tuttavia, i dettagli ottenuti in questo modo
saranno probabilmente incompleti. Trovate le informazioni più recenti
sui dispositivi PCI e gli identificatori dei produttori nella documentazione
del kernel, solitamente in /usr/src/linux/Documentation oppure
alla pagina di Craig Hart
http://members.hyperlink.net.au/~chart . A partire dal kernel 2.1.82
potete anche usare lspci
, parte del pacchetto pci-utils
.
CTPCI330.EXE
resa disponibile in formato ZIP dalla rivista tedesca di
computer CT
http://www.heise.de/ct/ftp/pci.shtml . Le informazioni fornite da questo
programma sono talvolta migliori di quelle fornite dalle utilità Linux.
isapnp
, potrebbero essere utili.
dmesg
, se FIR sia stato rilevato
oppure no.
-rw-rw-r-- 1 ratbert ratbert 743 Apr 3 1997 smcirlap.inf -rw-rw-r-- 1 ratbert ratbert 17021 Mar 24 1997 smcirlap.vxd -rw-rw-r-- 1 ratbert ratbert 1903 Jul 18 1997 smcser.inf -rw-rw-r-- 1 ratbert ratbert 31350 Jun 7 1997 smcser.vxd
FINDCHIP.EXE
, e include un'utilità FIRSETUP.EXE
che viene ritenuta in grado di impostare tutti i valori eccetto l'indirizzo
del chip. Inoltre contiene BIOSDUMP.EXE
, che produce questo output:
Esempio 1 (da un COMPAQ Armada 1592DT)
In current devNode: Size = 78 Handle = 14 ID = 0x1105D041 = 'PNP0511' -- Generic IrDA SIR Types: Base = 0x07, Sub = 0x00, Interface = 0x02 Comm. Device, RS-232, 16550-compatible Attribute = 0x80 CAN be disabled CAN be configured BOTH Static & Dynamic configuration Allocated Resource Descriptor Block TAG's: TAG=0x47, Length=7 I/O Tag, 16-bit Decode Min=0x03E8, Max=0x03E8 Align=0x00, Range=0x08 TAG=0x22, Length=2 IRQ Tag, Mask=0x0010 TAG=0x79, Length=1 END Tag, Data=0x2F
Risultato 1:
Irq Tag, Mask (bit mapped - ) = 0x0010 = 0000 0000 0000 0001 0000
quindi, il suo IRQ è il 4. (contate a partire da 0...), si tratta dunque
di un dispositivo unicamente SIR, all'IRQ=4, IO=x03e8.
Esempio 2 (da una macchina sconosciuta)
In current devNode: Size = 529 Handle = 14 ID = 0x10F0A34D = 'SMCF010' -- SMC IrCC Types: Base = 0x07, Sub = 0x00, Interface = 0x02 Comm. Device, RS-232, 16550-compatible Attribute = 0x80 CAN be disabled CAN be configured BOTH Static & Dynamic configuration Allocated Resource Descriptor Block TAG's: TAG=0x47, Length=7 I/O Tag, 16-bit Decode Min=0x02F8, Max=0x02F8 Align=0x00, Range=0x08 TAG=0x22, Length=2 IRQ Tag, Mask=0x0008 TAG=0x47, Length=7 I/O Tag, 16-bit Decode Min=0x02E8, Max=0x02E8 Align=0x00, Range=0x08 TAG=0x2A, Length=2 DMA Tag, Mask=0x02, Info=0x08 TAG=0x79, Length=1 END Tag, Data=0x00
Risultato 2:
a) si tratta di un chip SMC IrCC
b) una porzione è a 0x02f8, con un'estensione IO di 8 byte; irq = 3
c) un'altra porzione è a 0x02e8, con un'estensione IO di 8 byte; dma = 1 (0x02 =0000 0010)
Thomas Davis ha inserito alcune informazioni di dispositivi su http://www.jps.net/tadavis/irda/devids.txt .
AVVERTIMENTO: Il pacchetto non è pensato per l'utente finale e alcune
delle utilità potrebbero essere dannose. L'unica documentazione nel
pacchetto è in formato M$ Word. Gli utenti Linux possono leggerla con
catdoc
, disponibile su
http://www.fe.msk.ru/~vitus/catdoc/ .
Ho preparato una panoramica dell'hardware su http:/www.snafu.de/~wehe/ir_misc.html. Tale lista contiene anche informazioni su dispositivi a infrarossi non menzionati qui (mouse, stampanti, controllo remoto, ricetrasmittenti, ecc.).
Per rendere tale lista più utile, sarebbe necessario raccogliere ancora più informazioni riguardo ai dispositivi a infrarossi montati su un vasto numero di macchine. Potete aiutarmi inviandomi una breve e-mail contenente il nome esatto dell'hardware posseduto e il tipo di controllore a infrarossi presente su di esso.
Fatemi anche sapere quanto bene Linux/IrDA funzioni (quali siano le impostazioni di tty, porta e interrupt del dispositivo infrarossi corrispondente, per es. stampante, telefono cellulare).
Potete essere d'aiuto anche fornendo informazioni tecniche dettagliate su alcuni dispositivi a infrarossi, cosa fondamentale per lo sviluppo di un driver per Linux.
Il supporto a infrarossi per Linux è ancora sperimentale, ma migliora rapidamente. Proverò a riassumere in breve l'installazione. Leggete il mio Linux/IR-HOWTO per informazioni dettagliate.
irda-utils
da
Il progetto Linux IrDA.make depend; make all; make install
irmanager -d 1
.dmesg
.Il Linux Remote Control http://fsinfo.cs.uni-sb.de/~columbus/lirc/ è mantenuto da Christoph Bartelmus. "Lirc è un pacchetto che permette la ricezione e la trasmissione dei segnali IR usati dai più comuni telecomandi IR. Contiene un driver per l'hardware collegato alla porta seriale, un demone che decodifica e invia segnali IR usando tale driver, un demone per il mouse che traduce i segnali IR in movimenti del mouse ed un paio di programmi per l'utente che permettono di controllare il computer con un telecomando." Non dispongo di informazioni valide riguardo a quanto bene un telecomando lavori con i dispositivi a infrarossi dei laptop.
L'utilità SuperProbe
fa parte di XFree86 e può riconoscere molte
schede grafiche. Leggete attentamente la documentazione perché potrebbe
danneggiare l'hardware. Da man SuperProbe
:
"SuperProbe è un programma che tenta di determinare il tipo di hardware
video installato in un sistema con bus EISA/ISA/VLB attraverso la ricerca di
registri noti, provando varie combinazioni e varie collocazioni (le macchine
MicroChannel e PCI potrebbero non essere pienamente supportate; con molte di
esse SuperProbe funziona se viene specificata l'opzione -no_bios
). È
un processo soggetto a errori, specie su Unix (che solitamente è installato su
hardware molto più esoterico rispetto al sistema MS-DOS), per cui SuperProbe
potrebbe avere bisogno dell'aiuto dell'utente.
...
Al momento, SuperProbe può identificare MDA, Hercules, CGA, MCGA, EGA, VGA, oltre a un'intera schiera di chipset SVGA (si veda l'opzione -info, sotto). Può anche identificare svariate RAMDAC HiColor/True-color in uso su schede SVGA e la quantità di memoria video installata (per molti chipset). Può identificare le schede 8514/A e alcuni suoi derivati, ma non XGA, o PGC (benché l'autore intenda aggiungere tali capacità). Non può neppure identificare altro hardware video esoterico (come le schede Targa, TIGA, o Microfield).":
Per fare una prova, avviate il server X con X 2>
<error.msg>
. Quindi provate a modificare la
risoluzione premendo <CTL><ALT><+>
o
<CTL><ALT><->
. Nota: per i segni + o - bisogna
usare il tastierino numerico, che può essere emulato sulla tastiera normale
su alcuni laptop.
Osservate il display e stabilite se funziona adeguatamente. In caso contrario, provate a passare a modalità video differenti in fase di avvio. La configurazione di X può essere costituita talvolta da una lunga sequenza di prove andate male.
Potrebbe accadere che alcune caratteristiche del vostro laptop non siano supportate da XFree86, per es. risoluzioni elevate, l'accelerazione di X o i monitor esterni. Fornisco perciò una rassegna di server X disponibili.
Se non riusciste a far funzionare un server X appropriato, ma non voleste affrontare l'acquisto di un server X commerciale, potreste provare VGA16 o il server monocromatico inclusi in XFree86.
È possibile trovare una rassegna di risorse riguardanti X windows sulla pagina di Kenneth E. Harker Linux sui laptop ed una panoramica delle schede grafiche montate attualment sui laptop su TuxMobil.
Ci sono svariati metodi per attivare il supporto per un monitor esterno: come
un'opzione del BIOS o in fase di avvio tramite una combinazione
di tasti, per es. <Fn>+<F4>
. Forse avrete bisogno di
modificare /etc/XF86Config configurando int_disp
e ext_disp
. Se non riuscite a farlo funzionare con XFree,
provate una versione demo dei server X commerciali citati sopra. Controllate
anche sui siti WWW di RedHat e SuSE, dove portrebbero essere stati resi
disponibili nuovi server X, in forma di pacchetti binari, che potrebbero
funzionare con il vostro laptop.
Talvolta potreste imbattervi in un display non propriamente funzionante in modalità testuale. Al momento non ho alcun consiglio da fornire, a parte consultare il Keyboard-Console-HOWTO.
Fate attenzione alla retroilluminazione; per quanto ne sappia io, questo dispositivo può tollerare solo un numero limitato di cicli di attivazione. Per cui evitate un uso eccessivo del salvaschermo.
Per problemi con X windows e APM fate riferimento al capitolo su APM.
L'unico modo che io conosca per verificare la compatibilità, consiste nel compilare i differenti driver sonori nel kernel e controllare se siano riconosciuti oppure no. Il modo migliore per farlo è compilarli come moduli, poiché è più facile caricare parametri diversi quali interrupt e porte di IO. Per i nuovi kernel 2.2.x, leggete il documento di Wade Hampton /usr/src/linux/Documentation/sound/Introduction. Questo documento potrà aiutarvi a muovere i primi passi con il suono. Potreste anche provare uno dei driver sonori commerciali citati sotto.
Molti nuovi laptop vengono venduti con schede sonore a 16 bit. Tuttavia, MWave
ed altre tecnologie per le schede sonore non funzionano o è molto difficile
attivarle, per es. occorre avviare DOS, caricare da lì un driver,
il tutto per poi usare la scheda sonora come una SB-PRO standard. Potreste
dover ricorrere ad un driver sonoro commerciale. Visto che IBM ha recentemente
annunciato che supporterà Linux, sarebbe GRANDIOSO se IBM abilitasse
MWave sotto Linux (suggerimento, suggerimento...). Come ultima risorsa
potreste provare il modulo per lo speaker pcsnd
, che tenta di
emulare una scheda sonora.
Di solito non si hanno problemi con la tastiera sotto Linux. Ci sono tuttavia
due piccoli avvertimenti: per prima cosa il programma setleds
potrebbe non funzionare. In secondo luogo, la mappatura dei tasti potrebbe
non rispecchiare le vostre esigenze. Alcuni utenti Unix e gli utenti di
vi
si aspettano di trovare il tasto <CONTROL> alla sinistra del
tasto <A>. Molte tastiere di tipo PC hanno il tasto <CAPS-LOCK>
in quel punto. Potreste utilizzare xmodmap
o loadkeys
per
rimappare la tastiera. Alcuni laptop (per es. Toshiba) permettono di scambiare
i tasti <CAPS-LOCK> e <CONTROL>. Mark Alexander ha presentato
questa soluzione sulla mailing list linux-laptop: per RedHat, ecco una patch
da una riga per /usr/lib/kbd/keytables/us.map, o qualuasi altro
file a cui faccia riferimento /etc/sysconfig/keyboard:
*** us.map~ Tue Oct 31 14:00:07 1995 --- us.map Thu Aug 28 13:36:03 1997 *************** *** 113,119 **** keycode 57 = space space control keycode 57 = nul alt keycode 57 = Meta_space ! keycode 58 = Caps_Lock keycode 59 = F1 F11 Console_13 control keycode 59 = F1 alt keycode 59 = Console_1 --- 113,119 ---- keycode 57 = space space control keycode 57 = nul alt keycode 57 = Meta_space ! keycode 58 = Control keycode 59 = F1 F11 Console_13 control keycode 59 = F1 alt keycode 59 = Console_1
Una tastiera secondaria (o esterna) può essere collegata usando la porta PS/2 (suppongo che ciò non sia possibile tramite la porta seriale, visto che non c'è alcun controller della tastiera per tale porta). C'è anche un laptop con tastiera staccabile: il Siemens Scenic Mobile 800. Questa macchina usa una connessione a infrarossi per la tastiera, non so però se funzioni anche sotto Linux. AVVERTIMENTO: non collegate la tastiera esterna con il laptop già acceso; non collegate neanche il mouse alla porta della tastiera e viceversa. Su un Toshiba, ciò obbligò un utente a spegnere totalmente il laptop, scollegare la tastiera/il mouse ed eseguire un riavvio a freddo.
Per le porte PS/2 esistono i cosiddetti cavi a Y, che permettono di usare contemporaneamente un mouse e una tastiera esterni se il vostro laptop supporta questa possibilità.
Adattatore porta parallela/AUX. In alcuni casi una porta kbd e una porta aux potrebbero
non bastare se voleste aggiungere un'altra tastiera o un altro mouse. È
possibile usare questo adattatore, insieme al modulo parkbd.c
.
Su alcuni laptop lo splitter funziona e consente di collegare sia il mouse che la tastiera; su altri non funziona affatto. Se volete utilizzare entrambi, sarebbe meglio sapere in anticipo se funziona o no, altrimenti potreste ritrovarvi ad aspettare ansiosamente il supporto USB.
Adattatore per tastiera Sun su porta seriale PC: Molte persone sognano di poter collegare la propria tastiera Sun Tipo 5 alla loro macchina Linux. Ma con questo adattatore, ciò è finalmente possibile. Le tastiere Sun usano lo standard RS232 TTL a 1200 bps per comunicare con i computer Sun; farle comunicare con un computer non Sun è molto semplice, visto che basta convertire i segnali in vero RS232. Tutto ciò che serve è un chip MAX232 che si preoccupi dei livelli di tensione corretti, e un chip che inverta i segnali (CD4049 in figura, io ho usato una nand quadrupla 7400). Questo perché anche il MAX232 li inverte, e noi non ne abbiamo bisogno. Tutto ciò entra tranquillamente in un connettore a 25 pin.
È possibile identificare il proprio mouse con il comando mev
del pacchetto GPM.
La maggior parte dei mouse usati sui laptop sono mouse PS/2 (in realtà non ne conosco nessuno che usi un protocollo diverso). È possibile comunicare con il mouse PS/2 tramite /dev/psaux o /dev/psmouse. Se usate X windows, sia il dispositivo che il protocollo devono essere impostati pure in /etc/XF86Config. Nelle prime versioni, talvolta GPM (un gestore del mouse) e X windows avevano problemi a condividere un mouse se abilitati contemporaneamente; ma per quanto ne sappia io, questo non è più un problema nelle versioni più recenti.
A proposito di "Emulate3Buttons" (emulazione del terzo pulsante), 100ms sono solitamente meglio dei 50ms impostati nella maggior parte delle configurazioni predefinite di /etc/X11/XF86Config.
Section "Pointer" Protocol "PS/2" Device "/dev/psaux" Emulate3Buttons Emulate3Timeout 100 EndSection
Di solito il touchpad funziona con il driver del mouse PS/2. Un suggerimento: ho sentito che picchiettare leggermente sul touchpad con una, due o tre dita simultaneamente equivarrebbe a premere rispettivamente il pulsante sinistro, centrale e destro del mouse (da Martin Hoffmann <mh@rrz.uni-hamburg.de> per un IPC-Radiance 900).
È disponibile anche un driver dedicato per il touchpad. Il driver Linux per il touchpad Synaptics supporta i dispositivi di puntamento usati nei notebook di Acer, Compaq, Dell, Gateway, Olivetti, Texas Instruments, Winbook e altri. Altro URL N.N..
Il recente pacchetto gpm
(
gpm >=1.8) include il summenzionato driver per touchpad synaptics,
sviluppato da H. Davies <hdavies@ameritech.net>. Anziché usare il modo
di compatibilità PS/2 del dispositivo touchpad, si può usare il modo nativo
del touchpad con alcune funzionalità che vi sorprenderanno piacevolmente.
Oltre a tradurre i movimenti del dito in movimenti del mouse e a supportare i pulsanti, il driver offre al momento svariate funzionalità (dal README):
Tali funzionalità possono essere abilitate/disabilitate e molte di esse hanno parametri di tempo e di velocità che possono essere adattati alle preferenze degli utenti.
Sembra che gpm
sia noto perlopiù come utilità indirizzata
alla console. Questo è vero, ma è possibile usarlo come dispositivo di
input per X. gpm
è usato come dispositivo ripetitore. In tal modo
si può usare contemporaneamente sia il touchpad synaptics incorporato sia
il mouse seriale (con tre pulsanti). Il tutto funziona armoniosamente. X
legge gli eventi del mouse dalla pipe /dev/gpmdata espressi
secondo un protocollo che è in grado di comprendere; nel mio caso è
il Mouse-Systems-Compatible (5 byte). La maggior parte dei mouse a 3
pulsanti usa il protocollo predefinito. Così una semplice riconfigurazione di
XF86Config è tutto quello che serve dopo aver ovviamente avviato gpm
nel modo appropriato.
gpm
potrebbe essere avviato sul proprio laptop con questi parametri:
/usr/bin/gpm -t synps2 -M -t ms -m /dev/ttyS0
. Il touchpad ed il
mouse seriale funzionano entrambi sia in console che in modalità X. Comunque
potreste dover creare voi la pipe designata /dev/gpmdata.
Battere con due dita contemporaneamente per simulare il pulsante centrale funziona sui touchpad Logitech usati su poche macchine.
Devo ringraziare Geert Van der Plas per la maggior parte del capitolo sui touchpad.
Il solo laptop che conosca che includa un touchscreen è il Fujitsu Biblo 112. Può funzionare come un mouse PS/2 o uno seriale, ma non mi è ancora stato possibile verificarlo.
La versione più recente del driver Linux per Pen Concerto Compaq è disponibile sulla homepage di Joe Pfeiffer.
Per una migliore manovrabilità, per es. se volete sfruttare un mouse a 3 pulsanti, potreste affidarvi ad un mouse esterno. Questo è solitamente un mouse seriale o un mouse PS/2, in base alla porta che il vostro laptop offre. Di solito la cosa non da mai problemi.
Per le porte PS/2 sono disponibili i cosiddetti cavi a Y, che permettono di usare contemporaneamente un mouse esterno e una tastiera esterna, se il laptop supporta questa funzionalità.
AVVERTIMENTO: Non collegate il mouse esterno mentre la macchina è accesa. Se disponete di porte distinte per mouse e tastiera, collegate il mouse alla porta del mouse e la tastiera alla porta della tastiera. In caso contrario potreste dover riavviare il laptop per recuperarne la piena funzionalità.
Dal Battery-Powered-mini-HOWTO " .. affinché APM funzioni su un notebook o un PC da scrivania risparmioso di energia, il BIOS nella ROM della macchina deve soddisfare le specifiche APM. Inoltre, affinché APM funzioni con il sistema operativo Linux, il BIOS deve supportare o la versione 1.0 oppure la versione 1.1 dello standard APM, e deve poter essere richiamato in modalità protetta a 32 bit. Un sistema che supporti APM 1.1 è raccomandabile, in quanto fornisce un numero maggiore di funzionalità da cui sia il device driver di dispositivo che le utilità di supporto possono trarre vantaggio."
Potete scoprire che versione di APM avete con il comando dmesg
e tramite il file /proc/apm.
Le caratteristiche di APM secondo Documentation/Configure.help sono: "Il tempo di sistema verrà corretto dopo un'operazione di USER RESUME, il dispositivo /proc/apm fornirà informazioni sullo stato della batteria mentre ai programmi in spazio utente verranno notificati gli eventi APM (per es. un cambiamento di stato della batteria). "
Il supporto APM consiste di due parti: supporto nel kernel e supporto nello spazio utente.
Per il supporto nel kernel, si devono abilitare i parametri nella sezione corrispondente del kernel. Alcune funzionalità richiedono aggiustamenti particolari con determinate macchine (per es. IBM ThinkPad) o possono addirittura non funzionare affatto ("Il TI 4000M TravelMate e l'ACER 486/DX4/75, poiché non dispongono di BIOS conformi"). Attualmente, nessuna tra le distribuzioni che conosco fornisce un kernel con supporto APM abilitato. Dovrete quindi compilarvi un kernel personalizzato. Fate riferimento al Kernel-HOWTO o al manuale della vostra distribuzione per i dettagli. Le opzioni disponibili per l'APM sono (trovate maggiori informazioni in Documentation/Configure.help nei dei sorgenti del kernel):
CONFIG_APM_IGNORE_USER_SUSPEND
Un semplice trucco per far
funzionare alcuni laptop NEC Versa delle serie M.
CONFIG_APM_DO_ENABLE
Abilita le funzionalità di APM in fase
di avvio.
CONFIG_APM_CPU_IDLE
. Pone la CPU nel modo di risparmio
energetico quando il kernel non ha nulla da fare.
CONFIG_APM_DISPLAY_BLANK
Alcuni laptop possono usarlo per
spegnere la retroilluminazione LCD non appena la console virtuale di Linux
tenti di oscurare lo schermo. Notate che questa possibilità è
sfruttata solo dalla console virtuale, e non si avrà oscuramento
sotto X Window.
CONFIG_APM_POWER_OFF
Spegne completamente la macchina, se si
usa halt
. Funziona con la maggior parte dei laptop senza problemi.
CONFIG_APM_IGNORE_MULTIPLE_SUSPEND
Un semplice trucco per il
ThinkPad 560 di IBM.
CONFIG_APM_IGNORE_SUSPEND_BOUNCE
Un semplice trucco per il
Dell Inspiron 3200 e altri notebook.
CONFIG_APM_RTC_IS_GMT
Memorizza l'ora secondo il tempo medio
di Greenwich (GMT). È in effetti consigliabile che l'orologio di riferimento
(RTC) del BIOS segua il GMT.
CONFIG_APM_ALLOW_INTS
Risolve alcuni problemi con il Suspend
to Disk che si presentano con alcuni laptop, per esempio molti dei più
recenti IBM ThinkPad.
Joey Hess <joey@kitenet.net> ha scritto su debian-laptop@lists.debian.org
"Ho appena installato il kernel 2.2.12 sul mio laptop e ho incontrato
alcune difficoltà
per far funzionare apm. Mi diceva apm disabled on user request
(apm disabilitato su richiesta dell'utente) in fase di avvio.
Bhé, usando grep sui sorgenti del kernel ho scoperto che passando al kernel
il parametro apm=on
all'avvio, si riesce ora ad abilitarlo. Non
riesco a trovare alcun riferimento o documentazione riguardo a questa modifica.
Le utilità per il supporto in spazio utente si possono trovare su http://worldvisions.ca/~apenwarr/apmd/. APMD è un insieme di programmi che gestiscono il sistema Advanced Power Management che si trova in molti laptop moderni. Se utilizzate un kernel 2.2.x e avete voglia di sperimentare, Gabor Kuti <seasons@falcon.sch.bme.hu> ha creato una patch per il kernel che vi permette di ibernare su disco qualsiasi sistema Linux, perfino se il BIOS APM del computer non lo supporta direttamente. Secondo la mia umile opinione, non dovreste aver bisogno di tale funzionalità se sul vostro laptop è predisposto un tasto funzione che sospende direttamente il sistema.
Quando installate Linux per la prima volta, vi ritrovete probabilmente a dover ricompilare il kernel visto che quello fornito con le distribuzioni non ha di solito APM abilitato.
Fate riferimento al Battery Powered Linux Mini-HOWTO di <kontakt@hanno.de> Hanno Mueller e la pagina di Kenneth E. Harker per informazioni dettagliate.
README apmd
?:Sui computer laptop, il supporto APM fornisce l'accesso
a informazioni sullo stato
della batteria e può aiutare a risparmiare l'energia della batteria, in base
al vostro laptop ed a come APM è implementato.
Rik Faith <faith@acm.org> mi ha passato il mantenimento del pacchetto Linux apmd, Avery Pennarun <apenwarr@worldvisions.ca> e io sono finalmente prossimo al rilascio di una nuova versione con i numerosi aggiornamenti che abbiamo raccolto dall'ultima versione del 1996.
Ecco cosa può fare apmd
:
Richard Gooch ha scritto: Ho dato un'occhiata alla versione beta di
apmd
e ancora non mi piace, perché:
sync()
; sleep(0)
; sync()
;
sleep(1)
;)
Per quanto questo argomento sia stato oggetto di controversie,
Richard Gooch ha assemblato un pacchetto suspendd
disponibile su
http://www.atnf.csiro.au/~rgooch/linux/ .
Date un'occhiata anche a apmcd
(un crontab basato su
apm
) presso
ftp://ftp.binary9.net/pub/linux/, uno strumento creato da Nicolas
J. Leon <nicholas@binary9.net>
http://mrnick.binary9.net/.
Nota: non ho verificato se queste caratteristiche siano già state incorporate
in un unico pacchetto (che alla fine sarà apmd
).
Se un altro sistema operativo è installato sullo stesso disco oppure se un altro sistema operativo usa il disco, assicuratevi che non ci siano installate utilità come "hibernation" o "suspend" che potrebbero interferire pesantemente con Linux. Per es. potrebbero usare spazio disco occupato da Linux o viceversa.
Se la vostra macchina funziona con i kernel 2.0.x ma non con quelli della
serie 2.2.x, ascoltate il consiglio di Klaus Franken kfr@klaus.franken.de :
"Le impostazioni predefinite sono cambiate con la serie 2.2. Cercate
halt
negli script di init e cambiatelo in halt -p
oppure poweroff
. Consultate man halt
e se non trovate
quest'opzione passate ad una versione più recente di halt
."
che trovate nel pacchetto SysVinit
.
Su alcune macchine recenti (per esempio il modello HP Omnibook 4150 -
366 MHz) l'accesso a /proc/apm potrebbe portare ad un
kernel fault (general protection fault: f000
). Stephen
Rothwell <Stephen.Rothwell@canb.auug.org.au>
http://www.canb.auug.org.au/~sfr/ spiega: "Il problema
è che l'APM del BIOS tenta di usare un segmento come se ci si
trovasse in modalità reale mentre in realtà si è in modalità
protetta. In parole povere c'è un bug nel BIOS. .. Recentemente ne abbiamo
visti diversi esempi. Una soluzione è disponibile solo nei casi in cui
il problema si presenti nella parte di codice del BIOS che porta all'arresto
del sistema: è sufficiente passare alla modalità reale prima dello
spegnimento."
apmd-rhcn-2.4phil-1
di RedHat
ftp://rhcn.redhat.com/pub/rhcn/
contiene una patch non ufficiale per disattivare i connettori PCMCIA prima
di una sospensione e altre patch per avere batterie multiple.
Da Documentation/Configure.help: " Queste sono altre cose che potete tentare se si verificano problemi apparentemente casuali e bizzarri:
no-hlt
al kernel.no387
.floppy=nodma
.mem=4M
(che disabilita tutta la
RAM tranne i primi 4 MB).Servizi per schede PCMCIA e Advanced Power Management (dal PCMCIA-HOWTO):
"I servizi per le schede possono essere compilati con il supporto
per APM abilitato se il kernel è stato configurato con tale supporto. ...
Ai moduli PCMCIA verrà fatto automaticamente usare APM se una versione
compatibile è individuata nel sistema. Che APM sia configurato oppure
no, potete usare cardctl suspend
prima di sospendere il laptop e
cardctl resume
dopo aver la ripreso l'attività, in modo da arrestare
e riavviare le schede PCMCIA in maniera pulita. Ciò non funzionerà con un
modem che sia in uso al momento, visto il driver seriale non è in grado di
salvare e ripristinare i parametri operativi del modem. Sembra che APM sia
instabile su alcuni sistemi. Se sul vostro avete problemi con APM e PCMCIA,
cercate di circoscrivere il problema a un singolo pacchetto prima di riportare
il bug. Alcuni driver, in particolar modo i driver PCMCIA SCSI, non sono
in grado di operare correttamente dopo un ciclo di sospensione/riavvio. Se
usate una scheda PCMCIA SCSI, lanciate sempre cardctl eject
prima
di sospendere il sistema.".
"Molti BIOS (se non la maggioranza) non riescono a salvare e ripristinare correttamente i registri del chip che controlla il display. Visto che non esiste nessun protocollo per notificare ad X gli eventi di ripristino, su molti sistemi la funzionalità "sospendi/ripristina" è più o meno incompatibile con X." Linux Laptops ha creato una soluzione per questo problema.
Non sempre X windows e APM operano armoniosamente insieme e la macchina
può giungere a bloccarsi. Una raccomandazione di Steve Rader: su alcuni
sistemi Linux, il server X si pianta quando si lancia apm -s
. Le
persone a cui capiti questo inconveniente possono passare a un terminale
virtuale della console e da lì, come root, sospendere con chvt 1;
apm -s
. Un modo più appropriatato consiste nell'usare sudo
chvt 1; sudo apm -s
. Io ho inserito questi comandi in uno script,
diciamo my-suspend
, per poi lanciare xapmload --click-command
my-suspend
.
A mia memoria, ciò è stato oggetto di discussioni infuocate anche se non ricordo esattamente l'URL. Comunque il kernel non lo permette ancora.
Le nuove versioni 3.0beta aggiungono una nuova funzionalità ad apmd: con
esso si possono lanciare comandi
arbitrari (tipo cardctl suspend
) quando si sospende o si riavvia
il sistema.
Funziona anche con gli orologi del BIOS impostati secondo l'ora universale
(UTC).
Un sacco di BIOS non ripristinano nel modo giusto i registri del chip
sonoro, così il riavvio della macchina potrebbe essere accompagnato
da rumori. Potete preparare in
/etc/apm/event.d uno script che usi aumix
per salvare
e ripristinare le impostazioni del mixer.
Il software suspend è in grado di sospendere la macchina senza il bisogno di APM. È possibile farlo sia premendo Sysrq-d che con 'swsusp' o 'shutdown -z (è necessaria una patch per sysvinit). Un'immagine verrà salvata nella partizione attiva di swap. Al successivo riavvio il kernel individuerà l'immagine salvata, la userà per ripstinare la memoria e quindi continuerà le attività interrotte dalla sospensione. Se non desiderate che lo stato precedente sia ripreso, passate al kernel l'opzione 'noresume'.
ACPI sta per Advanced Configuration and Power Interface. Si tratta di una specifica di Toshiba, Intel e Microsoft. Tra le altre cose, essa tratta anche la gestione dell'energia, e per questo è spesso paragonata a APM.
Il progetto ACPI4Linux è nato all'inizio del 1999. Esso intende implementare un driver del kernel per offrire un completo supporto di ACPI sotto Linux, inclusi il controllo della ventola, la rilevazione dock/undock e un misuratore di temperatura per il dock di WindowMaker. Lo trovate su ACPI4Linux.
Per informazioni riguardo i tipi di batterie disponibili, date un'occhiata al capitolo Caratteristiche hardware, sopra.
Fate riferimento al Battery Powered Linux Mini-HOWTO di Hanno Mueller <kontakt@hanno.de> http://www.hanno.de Alimentatori per laptop - (Bozza) per ulteriori informazioni.
Stephen Rothwell http://www.canb.auug.org.au/~sfr/ sta in questo momento completando una patch che aggiungerà il supporto per batterie multiple all'APM del kernel.
Dalla pagina mobile-update
(adattata da WH): Scaricate la
batteria. Se regge solo per una ventina di minuti probabilmente soffre di
effetto memoria. La maggior parte dei laptop non scarica la batteria nel
modo corretto. Si possono usare dei dispositivi a bassa potenza, come le
ventole dei vecchi computer, per scaricarle completamente e per rimuovere
quindi l'effetto memoria. Il metodo è valido anche per le batterie a
LiIon, per quanto esse non risentano particolarmente dell'effetto memoria
(il manuale di un Thinkpad IBM dice di riservare alle batterie un ciclo
completo di carica/scarica per 3 volte al mese circa).
AVVERTIMENTO: Provatelo a vostro rischio! Accertatevi che la tensione delle ventole sia compatibile con quella della batteria. Nel mio caso ha funzionato.
Negli USA, questa compagnia dispone di batterie per qualsiasi cosa e può ricostruirne molte che non sono più prodotte: Batteries Plus, 2045 Pleasant Hill Road, Duluth, GA 30096 +1 770 495 1644.
Sfortunatamente la maggioranza dei laptop montano chip di memoria proprietari. Chip di modelli differenti non possono essere scambiati. Sembra comunque che le cose stiano cambiando.
Il Plug and Play driver project per Linux intende aggiungere al kernel il supporto (si veda Linux.Org per maggiori informazioni) per la gestione di dispositivi Plug and Play (ed altri semi-PnP) in maniera pulita e razionale. Lo scopo ultimo è quello di far configurare un qualsiasi dispositivo hardware non al driver ad esso dedicato ma bensì al codice PnP del kernel. Al driver specifico viene quindi notificato se il dispositivo è stato riconfigurato o addirittura rimosso dal sistema, così da permettergli di compiere azioni appropriate alle circostanze http://www.io.com/~cdb/mirrors/lpsg/pnp-linux.html .
ISA PnP tools è un altro pacchetto utile.
Esiste anche un progetto RedHat http://www.redhat.com/pnp/overview.html .
Il più recente pacchetto di driver PCMCIA (>>3.1.0) include le utilità
lspnp
e
setpnp
per intervenire sulle impostazioni PNP. Tenete presente che
con il 3.1.0 si potrebbe avere
bisogno di questa patch per compilarlo:
-#ifdef __GLIBC__ +#if 0 /* def __GLIBC__ */ #include <byteswap.h> #else
Per prima cosa alcune definizioni. C'è una differenza tra una docking station e un replicatore di porte.
Uso il termine docking station per definire un involucro che includa degli slot a cui collegare delle schede di interfaccia, spazio per un disco rigido, ecc. Questo involucro può essere collegato permanentemente a un PC. Un replicatore di porte è semplicemente una copia delle porte di un laptop ed anche'esso può essere collegato permanentemente a un PC.
Io non uso le docking station: le trovo veramente costose e non ne vedo l'utilità. D'accordo, eviteranno il disordine di qualche cavo in più, ma valgono la spesa? Le docking station sono utili in ambiente d'ufficio dove si dispone di una connessione di rete permanente oppure quando si ha bisogno dell'adattatore SCSI della docking station (per es. per un CD-R).
Inoltre, tutte le docking station che conosco sono modelli proprietari, per cui se si cambia il laptop, si dovrà cambiare anche questo dispositivo. Come unica eccezione, ho trovato una docking station che si connette al laptop tramite IrDA: la IRDocking IR-660 di Tekram http://www.tekram.com/Hot_Products.asp?Product=IR-660, che dispone di questi connettori: 10Base-T (RJ-45); tastiera PS/2; mouse PS/2; porta stampante a 25-pin (LPT); ricetrasmittente IR; presa per la corrente (6 VDC). Sembra quindi che manchino una porta VGA e una porta per connettere direttamente un PC da scrivania. Questo dispositivo dovrebbe funzionare con Linux/IrDA, per quanto non sia stato in grado di appurarlo.
Preferirei piuttosto acquistare un PC e connetterlo via rete al laptop.
Un'altra soluzione consiste nell'usare un display (che solitamente funziona bene, come descritto sopra), una tastiera ed un mouse esterni. Se il vostro laptop dispone di una porta PS/2 extra, potete adoperare un economico cavo a Y per collegare la porta PS/2 a una tastiera e un monitor esterni. Nota: si da per scontato che al vostro laptop tale cavo a Y possa essere connesso, come per es. il COMPAQ Armada 1592DT.
Per quanto ne sappia io esistono tre soluzioni per collegare un laptop ad una docking station:
Da Martin J. Evans martin@mjedev.demon.co.uk "Il problema principale con le docking station è il fare in modo che il sistema operativo si accorga che la connessione ad esse è avvenuta. Fortunatamente, se si configura il kernel con il filesystem /proc (qualcuno forse non lo fa?) si possono esaminare i dispositivi disponibili e quindi scoprire tale stato di connessione. Avendo presente questo, pochi semplici script sono tutto ciò che serve per adattare correttamente la macchina.
Potreste decidere di compilare il supporto per l'hardware della docking station come modulo anziché inserirlo direttamente nel kernel. In questo modo si risparmierebbe spazio nel kernel, ma la scelta dipende largamente da quanto spesso ci si connette alla docking station.
1) Supporto per dischi aggiuntivi sulla scheda SCSI della docking station
A mio parere, il modo migliore per ottenere ciò, è:
mount -a
. In questo modo, quanto vi connetterete alla
docking station potrete montare esplicitamente le partizioni presenti sui
dischi collegati alla scheda SCSI della docking station.2) Supporto per adattatori di rete aggiuntivi nella docking station
Potete usare un metodo simile a quello esposto sopra per la scheda grafica. Controllate il filesystem /proc negli script rc: se è attiva la connessione alla docking station impostate appropriatamente le connessioni di rete. "
Una volta ottenute queste informazioni, potete usare uno script, simile a quello dell'esempio seguente, per configurare la connessione con la docking station in fase di avvio. Lo script è fornito da Friedhelm Kueck:
# verifica se il laptop è connesso alla docking station (4 slot PCMCIA disponibili) # o se è autonomo (2 slot disponibili) # Parte dopo l'avvio di cardmgr # # Friedhelm Kueck mailto:fk@impress.de # 08-Sep-1998 # # Individua il n. di slot SOCKETS=`tail -1 /var/run/stab | cut -d ":" -f 1` case "$SOCKETS" in "Socket 3") echo Il laptop è agganciato alla docking station... echo Disabilita display LCD interno per X11 echo cp /etc/XF86Config_extern /etc/XF86Config # # Configurazione dell'interfaccia di rete PCMCIA dopo l'avvio di cardmgr # echo echo "Configurazione di eth0 per l'impiego nella rete ..." echo /sbin/ifconfig eth0 10.1.9.5 netmask 255.255.0.0 broadcast 10.1.255.255 /sbin/route add -net 10.1.0.0 gw 10.1.9.5 /sbin/route add default gw 10.1.10.1 ;; "Slot 1") echo Il laptop è autonomo echo Disabilita il monitor esterno per X11 cp /etc/XF86Config_intern /etc/XF86Config echo echo Dispositivo di rete NON configurato ;; esac
Se il laptop supporta PCMCIA, questo è il modo più semplice e veloce per ottenere il supporto di rete. Accertatevi che la scheda sia supportata prima di acquistarla.
Probabilmente è il modo più economico per collegare il laptop ad un altro computer. È possibile usare PPP o SLIP per avviare la connessione.
Accton Pocket Ethernet e Linux Questo adattatore ethernet usa la porta parallela e permette velocità di trasferimento intorno ai 110k byte/s per quei notebook che non dispongano di slot PCMCIA.
Linux e gli adattatori ethernet Linksys Una breve nota sull'uso dell'adattatore ethernet per porta parallela Linksys sotto Linux. Si tratta di un adattatore di rete largamente diffuso; non richiede uno slot PCMCIA.
Permette una velocità maggiore rispetto a una connessione seriale. Alcuni laptop usano chipset che non funzionano con PLIP. Fate riferimento al PLIP-HOWTO per dettagli.
Non ho ancora avuto alcuna esperienza con NIC in una docking station.
Ci sono tre tipi di modem disponibili: interni, schede PCMCIA o modem esterni per porta seriale. Alcuni modem interni però NON funzionano con Linux, tipo i modem MWave (IBM) o i WinModem; ciò a causa del loro hardware non standard. In caso si dovrà ricorrere ad una scheda modem PCMCIA o ad un modem esterno.
Citazione dal Kernel-FAQ: "9.Perché i WinModem non sono supportati? (REG, citando Edward S. Marshall) Il problema è la mancanza di specifiche per questo hardware. La maggior parte delle compagnie che producono i cosiddetti WinModem si rifiutano di fornire le specifiche che consentirebbero ai sistemi operativi non Microsoft di usarli. La questione è che non funzionano come i modem tradizionali: non possiedono un DSP e delegano tutto il lavoro alla CPU. Per questo non potete dialogare con essi come con un modem tradizionale e -dovrete- lanciare il driver del modem come processo realtime, se non volete assistere a seri problemi di perdite di dati quando il sistema si sovraccarica. In parole povere si basano su un progetto scadente."
"I Win modem sono modem lobotomizzati, che contano su Windows perché pensi anche per loro. Se non avete Windows non avete nemmeno una connessione. "
A ogni modo, ho predisposto una pagina che raccoglie informazioni
sui laptop con modem interni, su
http://tuxmobil.org/. Può darsi che possiate far funzionare tali modem
con gli emulatori di MS-Windows9x/NT tipo wine
o VMware
,
ma non ne sono certo.
Recentemente è uscito un driver per i WinModem Lucent (alpha) disponibile su SuSE - Labs e utilità diagnostica LTModem.
AVVERTIMENTO: Prestate attenzione ai diversi tipi di linee telefoniche: analogica o ISDN. Non è possibile collegare un modem analogico a una porta ISDN e viceversa anche se esistono dei modem ibridi. Il modem può anche essere distrutto se collegarlo alla porta sbagliata. Suggerimento: se cercate una presa telefonica analogica in un edificio di uffici, solitamente cablato con ISDN, dirigetevi alle linee fax visto che spesso sono linee analogiche.
Per tracciare i pacchetti PPP si può usare pppstats
, oppure
pload
, che visualizza graficamente il traffico (in entrata e
in uscita) della connessione PPP. Si basa sui widget athena, per cui
è molto portabile. Inoltre impegna molto poco la CPU. La homepage di
pload
è
http://www.engr.utk.edu/~mdsmith/pload/ .
Se non siete sicuri riguardo al giusto supporto SCSI, compilate un kernel con tutti i driver SCSI disponibili come moduli. Caricate i moduli uno per volta finché non trovate quello giusto.
Per quanto ne sappia, non esiste alcun laptop con un disco rigido SCSI, benché ci siano due modelli con una porta SCSI integrata: Texas Instruments TI 4000 e HP OmniBook 800. Forse il PowerBook G3 ha un disco SCSI, ma non l'ho ancora verificato. I vecchi modelli Apple Powerbook Duo hanno un disco rigido SCSI.
Per altri modelli, se serve il supporto SCSI lo si può ottenere usando una scheda PCMCIA SCSI o tramite un adattatore SCSI in una docking station.
Dovreste ottenere informazioni sul controller USB con cat /proc/pci
,
e sui dispositivi USB con cat /proc/bus/usb/devices
.
Sui laptop più recenti è presente lo Universal Serial Bus (USB). Non l'ho provato su nessuno dei miei sistemi, perché non possiedo alcun dispositivo USB.
Visitate http://www.linux-usb.org per la home page di USB per Linux. Ho anche preparato una pagina che raccoglie informazioni sui laptop e su USB presso TuxMobil.
Non ci sono solitamente problemi nel collegare un drive floppy a un laptop
Linux. Nel caso di un drive floppy per laptop, in qualche caso non potreste
però sfruttarne tutte le funzionalità. Mi è capitato che il comando
superformat
(dal pacchetto fdutils) non formattasse più di 1.44MB
sul mio HP OmniBook 800. Potreste inoltre incontrare qualche difficoltà,
qualora il drive floppy e il drive CD si escludessero a vicenda, o qualora
il drive floppy fosse un dispositivo PCMCIA (come sul Toshiba Libretto
100). Con i laptop più vecchi, potrebbe presentarsi un piccolo problema
se si usa un drive da 720K. Per quanto ne sappia io, tutte le distribuzioni
offrono solo il supporto per i floppy da 1.44M (e talvolta 1.2M). Installare
Linux è comunque possibile. Consultate il capitolo sull'installazione e la
documentazione del kernel per i parametri di avvio relativi ai drive floppy
di certi laptop, per esempio i ThinkPad di IBM. Oppure man bootparam
.
La maggior parte dei notebook sono oggi provvisti di drive CD. Se il drive floppy e il drive CD sono scambiabili, solitamente si escludono a vicenda. Talvolta sono forniti come dispositivi PCMCIA oppure come dispositivo SCSI (HP OmniBook 800). Per quanto ne sappia io, sono disponibili dei discman con una porta per connetterli a un computer oppure a una porta SCSI. Ho trovato un articolo pubblicato da Ziff-Davis Publishing Company (sul numero di settembre 1996, ma ho trascurato di annotare l'URL) scritto da Mitt Jones: "Portable PC Card CD-ROM drives transform laptops into mobile multimedia machines" ("I drive CD-ROM PC Card portatili trasformano i laptop in macchine multimediali mobili"), che elenca: Altec Lansing AMC2000 Portable Multimedia CD-ROM Center; Axonix ProMedia 6XR; CMS PlatinumPortable; EXP CDS420 Multimedia Kit; H45 QuickPCMCIA CD; Liberty 115CD; Panasonic KXL-D740; Sony PRD-250WN CD-ROM Discman.
Il progetto video e DVD per Linux ha compiuto grandi progressi dopo il suo avvio, avvenuto lo scorso febbraio. È stato appena rilasciato il codice sorgente ( http://livid.on.openprojects.net/css.tgz) che permette a una scheda decoder di sbloccare e leggere i DVD. Sul sito vengono anche forniti i link a vari documenti che discutono delle specifiche dei chipset DVD. Il progetto video e DVD per Linux sta avidamente cercando aiuti nella comunità opensource per il proprio sviluppo.
Drive per Universal Disk Format (UDF): "UDF è uno standard recente di filesystem per CDROM richiesto dai DVD-rom. Dovrebbe rimpiazzare il filesystem ISO9660 usato sui CDROM attuali, ma l'impatto immediato riguarderà per lo più i DVD. I cdrom multimediali DVD usano il filesystem UDF per contenere gli stream audio e video MPEG. Per accedere ai cdrom DVD servirà un drive DVD, il driver del kernel per il drive cdrom, un qualche supporto video per MPEG e un driver per il filesystem UDF (come questo). Alcuni DVD potrebbero contenere sia filesystem UDF che ISO9660, nel qual caso potete cavarvela anche senza supporto per UDF."
Programmi utili sono hdparm
, dmesg
, fsck
e fdisk
.
Fate attenzione quando usate il laptop all'estero. Ho sentito di dischi rigidi distrutti dal campo magnetico emesso dai sostegni magnetici sui poggiaschiena dei sedili in un vagone delle ferrovie tedesche.
Per quanto sia piuttosto soddisfatto della qualità del disco rigido del mio laptop, estraendolo dal case lo feci inavvertitamente cadere, quindi raccomando la massima attenzione.
A quanto mi risulta esiste un unico fattore di forma per i dischi rigidi usati nei laptop, il formato 2.5". Tale formato sembra disponibile in differenti spessori (tenete presente che non ho ancora potuto verificare queste informazioni):
Modificando opportunamente il case è possibile montare un disco rigido altrimenti non compatibile.
Alcuni laptop sono venduti con un disco rigido removibile, per esempio il KAPOK 9600D. Non pare che siano disponibili drive SCSI per i laptop.
Alcuni laptop di fascia alta vengono offerti con una porta video o ZV (NTSC/PAL). Dato che non possiedo ancora nessun laptop con porta video o ZV, posso fornire solo alcuni URL http://www.thp.uni-koeln.de/~rjkm/linux/bttv.html (driver) http://www.mathematik.uni-kl.de/~wenk/xwintv.html (tvviewer). Per ulteriori informazioni si veda video4linux su http://roadrunner.swansea.uk.linux.org/v4l.shtml. Al fine di raccogliere informazioni sui laptop con porta video ho predisposto una pagina su http://tuxmobil.org/. In alternativa alla porta ZV si può usare la porta USB.
Questo HOWTO non dedica attualmente molto spazio a Palmtop e PDA. Potrebbe tuttavia risultare ugualmente utile. Ho semplicemente incluso alcuni link, per lo più ripresi dalla pagina di Kenneth E. Harker :
Poiché, in base alla mia opinione sull'argomento, questo testo non dedica ancora spazio adeguato a tali dispositivi, per informazioni d'ordine generale riguardo ai sistemi embedded, si rimanda a http://www.embedded.com . Per informazioni relative a Linux, fate riferimento ai progetti ELKS e uCLinux, oltre a news:comp.arch.embedded
Per i cellulari NOKIA visitate il progetto GNOKII e Linux Nserver. Quest'ultimo progetto intende sviluppare un sostituto GPL per Windows Nserver di Nokia ma via via potrebbe anche arrivare a migliorarlo. All'inizio emulerà la versione 3.1 di Windows (permetterà cioè il backup, il ripristino e l'installazione).
openWAP è un progetto open source per l'implementazione del Wireless Application Protocol (WAP) da usare con browser, server e strumenti vari. Il WAP è usato dai dispositivi PDA, i telefoni cellulari, i cercapersone e altri dispositivi senza fili per far arrivare ad essi contenuti internet. Questo progetto è tuttora in una fase iniziale e nessun file è ancora disponibile.
GSMLIB è una libreria per accedere a telefoni cellulari GSM tramite i modem GSM. Le caratteristiche comprendono: modifica delle rubriche conservate sul cellulare o sulla scheda SIM, lettura e scrittura dei messaggi SMS archiviati sul cellulare, invio e ricezione di messaggi SMS. In aggiunta vengono forniti alcuni semplici programmi da linea di comando per sfruttare tali funzionalità.
QuickPage è un pacchetto software client/server che vi permette di inviare messaggi ad un cercapersone alfanumerico. Il client accetta un messaggio dall'utente e lo inoltra ad un server SNPP. Il server trasmette per mezzo di un modem il messaggio al cercapersone del destinatario usando il protocollo TAP (noto anche come protocollo IXO).
mail2sms converte una mail (anche MIME) in SMS, permettendo ricerca/sostituzione, regole condizionali, azioni dipendenti da data/ora, personalizzazione del formato di output, ecc. L'output predefinito è di 160 caratteri, perfettamente adeguato per inviare il testo a un telefono GSM come messaggio SMS. Questo software non include alcun codice che invii il testo a qualsiasi cosa che non sia un altro programma o lo stdout.
email2sms è un filtro scritto in Perl per convertire una e-mail in un formato idoneo per l'invio come messaggio SMS. Il suo vantaggio principale rispetto ai concorrenti è che usa il modulo CPAN Lingua::EN::Squeeze per comprimere il testo fino al 40% delle sue dimensioni originali; in questo modo e-mail più lunghe possono essere fatte stare entro il limite di 160 caratteri imposto per gli SMS. È pienamente compatibile con MIME e dispone di molte opzioni configurabili, inclusa la rimozione delle citazioni. Ideale per l'utilizzo con procmail. È incluso uno script Perl per inviare l'output ad un gateway email-SMS.
SMSLink implementa un
gateway client/server come ponte verso il protocollo SMS (messaggi brevi sui
telefoni cellulari). Richiede tuttavia l'uso di hardware dedicato (un modulo
seriale GSM). Supporta sia l'invio che la ricezione di SMS. Al momento, il
server funziona solo sotto Linux e supporta anche la modalità interattiva
tramite telnet
. Il client a linea di comando esiste per Linux,
Solaris e HP-UX. Viene fornita un'interfaccia web di base. Si sta lavorando
su un client per Win32.
nmsms è un programma molto semplice per notificare l'arrivo di email ad un indirizzo SMS (o un indirizzo email) definito al momento della compilazione. Le intestazioni originali From: e Subject: sono incluse in ogni email notificata.
mepl è un software per i Messagemodem della 3COM/USRobotics per controllarne la modalità di utilizzo semi-automatico. Il programma può essere utilizzato per scaricare i messaggi e salvarli o inviarli nei formati gsm o fax.
Per informazioni su telefoni cellulari e fotocamere digitali seguite alcuni collegamenti presenti sulla mia pagina su Linux con i dispositivi a infrarossi e il mio IR-HOWTO.
Newsgroup: rec.photo.digital .
L'adattatore Flashpath è un dispositivo simile a un dischetto ed è usato per trasferire dati da una fotocamera digitale a un computer. Fate riferimento a Flashpath per Linux e la home page di flashpath di James Radley.
Informazioni sulle calcolatrici, per es. la HP-48, si trovano su HP-Calculator.Org e sulla pagina di Keith sulla HP-48. Dritte su Kermit e l'HP-48 mostra come dialogare con l'HP48 tramite il protocollo Kermit da linea seriale. L'HP-48 può anche essere usata come terminale Linux.
Visitate anche la mia pagina dedicata a Linux con i dispositivi a infrarossi.
Utilità di backup per agende CASIO. È un pacchetto portato dal DOS per consentire la comunicazione con le serie CASIO di organizer palmari. Permette il backup dal CASIO al computer e il ripristino di un file di backup dal computer al CASIO. Riesce anche a visualizzare i file dal CASIO in un formato direttamente comprensibile dall'utente. Al momento supporta: telefono, calendario, appuntamenti, appunti, promemoria. Visitate anche http://www.aloha.net/ alank/ http://www.casioworld.com, http://home.t-online.de/home/Milan.Urosevic/ e http://sunsite.unc.edu/pub/Linux/apps/
GtkTiLink è un programma che permette il trasferimento dati tra una calcolatrice Texas Instruments e un computer. Funziona con tutti i tipi di cavi (parallelo, seriale, Black and Gray TI Graph Link). Supporta le calcolatrici TI82, TI89, TI92 e TI92+. Può inviare/ricevere dati e backup, catturare una schermata della calcolatrice e rende possibile il controllo remoto.
Anche il computing indossabile è in tema, ma non sembra ancora adeguatamente trattato; si veda http://lcs.www.media.mit.edu/projects/wearables/, la pagina di Lionel, "trollhunter" Bouchpan-Lerust-Juery, http://infonomade.linuxfr.org/indexen.html per ulteriori informazioni, oltre a http://wearables.blu.org e http://www.wearcomp.org/.
Sulawesi venne sviluppato a seguito delle difficolta incontrate nell'adattare una GUI da scrivania ad un computer indossabile. È stato progettato e implementato per affrontare quelle che sono considerate sfide importanti in un'interfaccia utente per indossabili, la possibilità di accettare input da un qualsiasi numero di dispositivi di input, come visori, riconoscitori vocale, tastiere portatili, dispositivi GPS, ad infrarossi, ecc. e permettere servizi per manipolare le informazioni e produrre un idoneo output come generazione vocale, grafica su un display montato sul capo, stimolazioni vibrotattili, ecc. L'interfaccia utente Gili è stata aggiornata, vi è stata aggiunta più documentazione ed è stato introdotto lo Spatial Reminder.
La libreria datalink permette l'invio di informazioni agli orologi DataLink della Timex. La libreria datalink originale supporta l'orologio modello 150 e forse il modello 70. Questa versione è stata estesa per funzionare con l'orologio DataLink Ironman Triathlon. È stata testata con output SVGA solo sull'orologio Ironman, altri dispositivi di output e altri orologi potrebbero funzionare o meno, non dispongo di resoconti in tale senso. Il display deve essere un CRT (non un LCD).
Per i desktop sono disponibili zoccoli PCMCIA per i bus ISA e PCI.
Fonte: http://www.lapshop.de
Con il comando cardctl ident
potete ottenere
informazioni sulla vostra scheda. Tali informazioni vanno inserite in
/etc/pcmcia/config.opts se necessario. Tuttavia questo potrebbe
non bastare a far funzionare la scheda anche se talvolta è utile
con schede di rete o schede modem di marche sconosciute. Se riuscite a far
funzionare una data scheda o avete scritto un driver, non dimenticate di darne
notizia allo
sviluppatore del pacchetto PCMCIA-CS David Hinds. Controllate la versione attuale
del file
SUPPORTED.CARDS
per ottenere informazioni sulle schede supportate.
Dato che non tutte le schede sono menzionate, ho predisposto una pagina sulle schede PCMCIA "ufficiosamente" supportate da Linux.
Lettore di SmartCard, visitate il Project Muscle - Movimento per l'uso di SmartCard in ambiente Linux
Il progetto Linux Memory Technology Device intende fornire un sottosistema unificato per la gestione di RAM e flash card (dispositivi Memory Technology). Vuole mantenere la compatibilità con il codice PCMCIA di Linux, per evitare la duplicazione del codice e dell'impegno e si rivolge principalmente ai piccoli sistemi embedded, così sarà possibile compilare i driver all'interno del kernel per l'uso come filesystem root, mentre un occhio di riguardo sarà riservato all'ingombro di memoria.
Panoramica di piccole stampanti portatili:
Per quanto ne sappia io, solo la HP e la BJC-80 hanno una porta a infrarossi. Prestate attenzione alla tensione dell'alimentatore se progettate di viaggiare all'estero. Fonte: http://www.lapshop.de
Se avete intenzione di viaggiare all'estero, potrebbe rivelarsi opportuno portare con sé un corredo di spine elettriche e telefoniche differenti. Inoltre è senz'altro utile avere un alimentatore che lavori con varie tensioni di rete, per esempio dai 110V negli USA ai 220V in Germania. Esistono anche alimentatori per le batterie d'auto a 12V.
Alcuni modelli di spine elettriche:
____ / () \ _ _ _ vista frontale: |() ()| (_)=(_) (_) N.N. ------ abbreviazione.: C13 C8 ?? PS/2 simbolo......: ?? ?? -O)- N.N.
Vi starete chiedendo perché abbia inserito questo argomento. Il fatto è che dopo aver usato per un poco il mio COMPAQ Armada 1592DT mi accorsi che la parte posteriore della macchina (dove sono disposte le porte) era leggermente danneggiata. Per quanto avessi usato la massima cura per il trasporto del laptop, ciò era stato causato dall'aver posato la borsa a terra. Sembra che il laptop pesi così tanto da rimbalzare sulla parte posteriore, una volta all'interno della borsa. Perciò decisi di inserire nella borsa un'imbottitura morbida prima di inserirvi il laptop. Una buona borsa è altamente raccomandabile se portate il laptop in viaggio oppure a casa ogni sera.
I laptop vengono frequentemente distrutti all'interno delle loro borse di trasporto. Le cause principali sono gli urti sul display LCD e sui bordi. Una buona borsa dovrebbe avere le facciate molto rigide per ammortizzare i colpi e parecchia imbottitura lungo bordi per assorbire l'energia degli urti con i montanti delle porte. In realtà poche borse possiedono entrambe queste caratteristiche.
È più facile che un laptop venga rubato che distrutto a causa degli urti, per cui anche il camuffamento è una saggia misura di salvaguardia. Emerson, Tom # El Monte <TOMEMERSON@ms.globalpay.com> scrive: "Io uso come borsa da viaggio per il laptop un contenitore per casseruole, in Pyrex. Ehilà, potrà sembrare stravagante usare una borsa per casseruole per un laptop, ma la cosa ha parecchi vantaggi:
Il laptop viene utilizzato in differenti ambienti di rete? A casa? In ufficio? Dal cliente?
Se è così, il piccolo pacchetto "netenv" potrebbe esservi utile. Quando si accende il laptop, presenta una semplice interfaccia da cui si può scegliere l'ambiente di rete attuale. La prima volta che vi trovate in un ambiente nuovo, potete inserire i dati di base e salvarli per riutilizzarli poi in futuro.
Netenv predispone un file che contiene delle assegnazioni di variabili che descrivono l'ambiente attuale. Ciò può essere usato dallo schema di configurazione di PCMCIA, per es. quello fornito con Debian/GNU Linux ed altri.
I dati di netenv possono essere usati per cose del tipo:
Netenv è disponibile sia come pacchetto Debian/GNU Linux che come
tarball. Dipende da dialog(1)
per il sistema di menu. È
sviluppato da Gerd Bavendiek
bav@rw.sni.de e lo si può prelevare da
http://www.uni-bielefeld.de/~portgym/net/netenv.html .
divine è un'utilità per coloro che usano continuamente la propria macchina in ambienti differenti. "L'idea è questa:
divine
avvia un thread che immette false richieste arp nella
rete. Tale thread effettua fino a tre tentativi, inframmezzati da pause di
1 secondo. Se anche l'ultimo tentativo è infruttuoso, il thread stampa un
messaggio d'errore, lascia l'interfaccia nel suo stato originario e termina
in maniera ordinata.
divine
creerà un link simbolico da uno di essi a
/etc/resolv.conf.
zsh
):
export http_proxy="http://`</etc/proxy`/"
Il vantaggio essenziale di divine
rispetto ad altre soluzioni è che
queste usano normalmente ping
o qualcosa del genere. divine
può verificare un gran numero di reti istantaneamente, almeno se le
macchine a cui indirizzate i ping rispondono entro 1 secondo (0,4 secondi
sono la norma su ethernet). E dato che il ping di un indirizzo sconosciuto
comporterà in ogni caso una richiesta arp, perché non partire subito con
una richiesta arp?"
Dal NET3-4-HOWTO: "Il termine mobilità IP descrive la capacità di un host di cambiare la sua connessione alla rete da un punto all'altro di Internet, senza cambiare il proprio indirizo IP o senza perdere connettività. Normalmente, quando un host IP modifica il suo punto di connessione deve anche cambiare il suo indirizzo IP. La mobilità IP supera tali problemi allocando un indirizzo IP fisso per l'host mobile e usando l'incapsulamento IP (tunneling) con routing automatico in modo tale che i pacchetti ad esso destinati siano instradati all'indirizzo IP reale che sta attualmente usando."
IP mobile HUT è un sistema dinamico e gerarchico di IP mobile per il sistema operativo Linux. L'implementazione permette un modello gerachico per la mobilità IP, così da diminuire i tempi di aggiornamento della posizione via via che l'host si sposta. Il sistema dinamico è stato progettato con la tecnologia LAN Wireless in mente e le funzionalità sono ottimizzate per la mobilità nelle WLAN. È disponibile ora una mailing list, a cui potete aderire inviando un messaggio con subscribe come oggetto, a <dynamics-user-request@cs.hut.fi> - o potete semplicemente controllare l' archivio delle email.
Fonti: Kenneth E. Harker e Dag Brattli
Anche DHCP e BootP sono utili per lavorare in ambienti differenti. Fate riferimento al DHCP-HOWTO e al BootP-HOWTO.
Il comando pppd
può essere configurato tramite svariati file:
pppd file /etc/ppp/<your_options>
.
È possibile anche scegliere di intervenire sulla configurazione, modificando manualmente i file in /etc/init.d.
Come si possono ottenere configurazioni separate dei dispositivi PCMCIA per
casa e per ufficio? Ciò è piuttosto agevole grazie agli schemi
PCMCIA. Usate due schemi di configurazione, chiamati rispettivamente
casa
e ufficio
. Per dettagli, fate riferimento al relativo
capitolo nel PCMCIA-HOWTO di David Hinds.
Da
http://www.mjedev.demon.co.uk/index.html <Martin J. Evans
martin@mjedev.demon.co.uk> ho ripreso questa raccomandazione: Il primo
punto da considerare è che init
prenderà qualsiasi argomento nella
forma nome=valore
come assegnazione di variabile ambiente, se non
sarà riconosciuto in altra maniera. Ciò significa che potete impostare le
variabili ambiente dal prompt di avvio di LILO prima che partano gli script
rc. Io imposto la variabile ambiente LOCATION
in base a dove mi
trovo quando avvio Linux. Per es.
LILO: linux LOCATION=home
LILO: linux LOCATION=work
LILO: linux
LOCATION
equivale a
LOCATION=home
(per es. la mia configurazione predefinita). Anziché
digitare LOCATION=place
a ogni avvio, si può inserire una voce
nel file /etc/lilo.conf e usare l'istruzione ``append'', per es.
# Partizione Linux avviabile, per l'avvio di Linux a casa # image = /vmlinuz root = /dev/hda3 label = linux read-only # Qui termina la configurazione della partizione Linux # # Partizione Linux avviabile, per l'avvio di Linux sul lavoro # image = /vmlinuz root = /dev/hda3 label = work read-only append="LOCATION=work" # Qui termina la configurazione della partizione Linux
Attrezzati con gli strumenti di cui sopra, potete ora modificare gli
script rc pertinenti per testare le variabili d'ambiente prima di lanciare
ifconfig
, configurare route
, ecc.
Ci sono svariati altri gestori di avvio, spesso trascurati. Oltre a LILO, date un'occhiata a loadlin, CHooseOS (CHOS) (non GPL), GRand Unified Bootloader (GRUB), System Commander e date un'occhiata su ftp://metalab.unc.edu/pub/Linux/system/boot/loaders/. È possibile usare anche il bootloader di NT o di OS/2.
Da Steve <steve@cygnet.co.uk> ho ripreso una configurazione di X
windows con monitor esterno: Notate che ho introdotto un trucchetto! Per il
mio bel monitor da 17" lancio X senza opzioni e ottengo il display
predefinito a 16 bit 1152x864 - ma quando uso lo schermo LCD specifico un
display a 15 bit (startx -- -bpp 15
) e ottengo automaticamente la
corretta risoluzione 800x600. Questo mi evita di avere due file XConfig.
Una breve introduzione di Peter Englmaier <ppe@pa.uky.edu> su come configurare il servizio email su un laptop usato a casa (dial-up) e sul lavoro (ethernet):
In quanto utilizzatore di laptop, ho particolari esigenze per la configurazione del servizio di email. La configurazione descritta qui di seguito, mi permette di:
elm
o il semplice comando
mail
.La configurazione si basa su sendmail
, fetchmail
e un
account pop remoto per la posta elettronica.
Questa è la parte più complicata. Dopo aver installato
il pacchetto sendmail-cf
, ho creato un file
/usr/lib/sendmail-cf/laptop.mc:
divert(-1) include(`../m4/cf.m4') define(`confDEF_USER_ID',''8:12'') define(`confBIND_OPTS',`-DNSRCH -DEFNAMES') define(`confDOMAIN_NAME',''pa.uky.edu'') <---- qui definite il vostro dominio OSTYPE(`linux') undefine(`UUCP_RELAY') undefine(`BITNET_RELAY') define(`SMART_HOST',`server1.pa.uky.edu') <---- per l'invio della posta in uscita define(`LUSER_RELAY',`server1.pa.uky.edu') <---- per l'invio di posta a utenti che il mio laptop non conosce MASQUERADE_AS(pa.uky.edu) <---- ancora il dominio, come vogliamo essere visti FEATURE(allmasquerade) FEATURE(nouucp) FEATURE(nodns) FEATURE(nocanonify) FEATURE(redirect) FEATURE(always_add_domain) FEATURE(use_cw_file) FEATURE(local_procmail) MAILER(procmail) MAILER(smtp) HACK(check_mail3,`hash -a@JUNK /etc/mail/deny') HACK(use_ip,`/etc/mail/ip_allow') HACK(use_names,`/etc/mail/name_allow') HACK(use_relayto,`/etc/mail/relay_allow') HACK(check_rcpt4) HACK(check_relay3)
Sembra più complicato, di quanto non sia in realtà. Tutto quello
che fa è reindirizzare le email in uscita al server1 (SMART_HOST)
come anche quelle per utenti locali sconosciuti (LUSER_RELAY). In
questo modo, posso scrivere delle email ai miei colleghi senza usare il
loro indirizzo email completo. Più importante: la linea From nelle mie
email punta al mio dominio MASQUARADE_AS e non direttamente al mio
laptop. Se non fosse così, le email rispedite con il pulsante reply
potrebbero non arrivarmi mai. È necessario riavviare sendmail
perché le modifiche abbiano effetto. Nota: questa configurazione è per i
sistemi Redhat 5.2. Potrebbe essere necessario modificare alcuni dettagli.
Ora, non resta che generare il file /etc/sendmail.cf
m4 laptop.mc >/etc/sendmail.cf
e aggiungere tutti i possibili
nomi di dominio a cui il mio laptop potrebbe dover rispondere, nel file
/etc/sendmail.cw:
# sendmail.cw - inserite qui tutti gli alias per la vostra macchina. laptop laptop.pa.uky.edu 128.17.18.30 ospite1 ospite1.daqualcheparte.org
È importante avere tutti gli alias in questo file, altrimenti
sendmail
non accetterà la posta (e risponderebbe al mittente
we don't relay). Infine, dovete testare la configurazione inviando
e rispondendo alle email per tutte le possibili configurazioni. Ogni
configurazione errata potrebbe comportare la perdita dei messaggi di email.
Un metodo per ricevere le email sulla propria macchina è tramite
fetchmail
. Fetchmail controlla periodicamente la presenza di nuove
email su uno o più server di posta remoti. Io uso il seguente file di
configurazione di fetchmail (nella mia directory home):
fetchmailrc
set postmaster "myusername" set daemon 900 poll pop.uky.edu with proto POP3 user "mypopusername" there with password "mypoppassword" is mylaptopusername here
Fetchmail non fa che prelevare le email per inviarle a sendmail
che le inserirà nel file /var/spool/mail/$USER.
Sulla mia workstation, ho il seguente file .forward:
me@pop.acount.edu,me@server1
Dove server1 è la macchina su cui conservo la mia casella di posta. Tutte
le email sono inviate all'account pop per essere successivamente prelevate
dal mio laptop (usando fetchmail
). Tuttavia, quando il mio laptop
è connesso via ethernet, desidero che le mie email vadano direttamente al
laptop, anziché al pop:
me@laptop,me@server1
In entrambi i casi, un backup delle mie email è inviato al server1 (dove posso sempre leggerle, nel caso non possa disporre del laptop). Io conservo/archivio tutte le email sul laptop.
Lo smistamento è effettuato da tre file di script e da un file di crontab (sulla workstation):
forward_pop
#!/bin/sh echo "me@pop.acount.edu,me@server1" > ${HOME}/.forward
forward_laptop
#!/bin/sh echo "ppe@laptop,ppe@server1" > ${HOME}/.forward crontab ${HOME}/mycrontab ${HOME}/utl/check_laptop
check_laptop
#!/bin/sh if /usr/sbin/ping -c 1 laptop >/dev/null 2>&1 ; then : else # reindirizza la posta al pop ${HOME}/utl/forward_pop sleep 10 if /usr/sbin/ping -c 1 laptop >/dev/null 2>&1 ; then # ritorno alla normalità ${HOME}/utl/forward_laptop else # disattiva il controllo da parte di crontab /bin/crontab -l | grep -v check_laptop >${HOME}/tmp/mycrontab.tmp /bin/crontab ${HOME}/tmp/mycrontab.tmp rm -f ${HOME}/tmp/mycrontab.tmp fi fi
mycrontab
# mycrontab 0,10,20,30,40,50 * * * * ${HOME}/utl/check_laptop
Ogni volta che connetto il laptop alla rete ethernet, devo lanciare
forward_laptop
e ogni volta che mi disconnetto
lancio forward_pop. Nel caso mi dimentichi di lanciare
forward_pop
, il job di crontab lo lancia per me dopo meno
di 10 minuti. Per automatizzare il tutto, ho modificato gli script di rete
del mio laptop come segue:
/sbin/ifdown (questo script lancia, ogni volta che un dispositivo di rete viene arrestato, le istruzioni aggiunte tra INIZIO e FINE)
... fi # INIZIO nuove istruzioni # interrompe l'inoltro delle email mail ppe <<EOF interruzione dell'inoltro delle email device = ${DEVICE} hostname = `hostname` EOF if [ "${DEVICE}" = "eth0" -a "`hostname`" = "laptop" ]; then su -lc "ssh -l myusername server1 utl/forward_pop" myusername >& /dev/null fi # FINE nuove istruzioni ifconfig ${DEVICE} down exec /etc/sysconfig/network-scripts/ifdown-post $CONFIG
Notate che lo script verifica l'hostname. Nel caso fossi connesso a una ethernet estranea, l'hostname e l'indirizzo IP sarebbero differenti, per es. guest1.
/etc/sysconfig/network-scripts/ifup-post (questo script viene lanciato, ogni volta che un dispositivo di rete entra in funzione)
# Informa i programmi che abbiano richiesto di essere informati do_netreport # INIZIO nuove istruzioni # controlla la posta -- allo scopo viene usato fetchmail if [ "${DEVICE}" = "eth0" -o "${DEVICE}" = "ppp0" ]; then su -lc fetchmail myusername >& /dev/null & fi # imposta l'orologio se connessi a ethernet, reindirizza le email if [ "${DEVICE}" = "eth0" -a dquot;`hostname`" = "zaphod" ]; then ( rdate -s server1 ; hwclock --systohc --utc ) >& /dev/null & # forward email su -lc "ssh -l myusername gradj utl/forward_laptop" myusername >& /dev/null & fi # FINE nuove istruzioni exit 0
Questo passo è assolutamente opzionale. La configurazione di sendmail
descritta sopra invoca procmail
per ogni email ricevuta, ma si
potrebbe invocare procmail
usando il file .forward
(fate
riferimento alla pagina man di procmail). Procmail è un utile strumento
per bloccare lo spam e ordinare le email in arrivo.
Per usare procmail
si dovrà impostare un file
.procmailrc
. Consultate le pagine man di procmail, procmailrc e
procmailex (esempi). La mia configurazione dimostra come ignorare determinati
messaggi email e come suddividere in porzioni più piccole le raccolte
di email:
# -- filtraggio della posta -- procmail è invocato da sendmail -- PATH=/bin:/usr/bin MAILDIR=$HOME/Mail LOGFILE=$MAILDIR/from # si rammenti: # usare ":0:" se si scrive su un file # usare ":0" se si scrive su un dispositivo, per es. /dev/null, o si invia una email # - fa per prima cosa un backup di *tutta* la posta in arrivo (ma ignora le email etichettate come segue) - :0 c: *! ^Sissa-Repro backup # - conserva solo gli ultimi 50 messaggi :0 ic | cd backup && rm -f dummy `ls -t msg.* | sed -e 1,50d` # - cancella la posta proveniente dalla mailing list 'postdocs', se # non riveste alcun interesse :0 * ^From.*postdocs * ^From.*Ernst Richter /dev/null :0 * ^From.*postdocs * ^Subject.*card charge /dev/null # Suddivide la mailing list in anteprima di stampa dal server sissa in email singole # - il che è piuttosto complicato:( posso scorrere la lista molto # più velocemente e ignorare le anteprime di stampa che presentino # titoli non interessanti. Anziché scorrere l'intera lista, # il mailer si limiterà a presentare un'elenco di documenti. # 1. la suddivide in messaggi individuali :0 * ^From no-reply@xxx.lanl.gov | formail +1 -de -A "Sissa-Repro: true" -s procmail # 2. riformatta un po' i messaggi # 2.1. estrae il 'Title:' dal corpo della email e lo aggiunge all'intestazione come 'Subject:' :0 b * ^Sissa-Repro *! ^Subject TITLE=| formail -xTitolo: :0 a |formail -A "Subject: $TITLE " -s procmail # 2.2. archivia nella cartella di email in arrivo da sissa. Qui, # è possibile rifiutare (e quindi cancellare) 'Subject' non interessanti, # così come è possibile contrassegnare come urgenti oggetti # più interessanti o inviarne una copia a una casella postale regolare :0: * ^Sissa-Repro * ^Subject *! ^replaced with sissa
A proposito, c'è un'utilità GUI tk
per configurare procmail
(Mi pare che si chiami dotfiles
).
Un'altra possibile soluzione per le email consiste nell'utilizzare UUCP. Questo software venne creato per macchine non connesse e rappresenta di gran lunga la soluzione più semplice se sul laptop sono presenti svariati utenti (ricordatevi che stiamo parlando di Unix) , ognuno con il suo account.
Diversamente da ciò che pensa la maggior parte delle persone, UUCP non ha bisogno di un collegamento seriale: funziona egregiamente con TCP/IP, perciò il vostro corrispondente UUCP può essere una qualsiasi macchina su Internet, ammesso che sia raggiungibile dal vostro punto di innesto alla rete. Ecco un sys di UUCP per un tipico laptop:
system mylaptop
time any
chat "" \d\d\r\c ogin: \d\L word: \P
address uucp.mypartner.org
port TCP
Using a Laptop in Different Environments di Gerd Bavendiek. Questo articolo apparve sul numero di agosto 1997 della Linux Gazette. È un breve, eccellente articolo tecnico che descrive un semplice sistema per configurare il vostro notebook Linux per l'avvio secondo differenti configurazioni di rete e di stampa; è in particolar modo utile per coloro che usano la loro macchina sia a casa che in altri luoghi come in ufficio, a scuola, o da un cliente.
Non ho ancora esperienza con questo argomento, per cui mi limito ad una analisi di alcuni metodi per trasferire dati fra macchine differenti, mantentendone la coerenza.
Wade Hampton ha scritto: "È possibile usare dei dischi ZIP o dei floppy
formattati con MS-DOS per il trasferimento dati. Potreste poter usare pure
degli LS120. In un sistema SCSI potreste usare JAZ, MO o magari DVD-RAM
(ogni disco SCSI su cui sia possibile scrivere). Io ho uno ZIP interno
sul mio Toshiba 700CT e funziona alla grande (uso automount
per
montarlo). Uso VFAT sui dischi ZIP così posso usarli su macchine Windows,
Linux, NT, posso darli a chi lavora con me, ecc. Un problema: devo effettuare
uno SHUTDOWN per cambiare il CD interno con lo ZIP."
Per quanto non sia questa la loro funzione primaria, i software di gestione delle versioni come CVS (Concurrent Version System) sono uno strumento perfetto quando lavorate su svariate macchine e trovate difficoltoso mantenerle sincronizzate (il che è spesso definito come "filesystem scollegato" nella letteratura scientifica sui computer). A differenza di programmi quali rsync, che sono asimmetrici (un lato è il "master" e i suoi file sovrascrivono quelli dello "slave"), CVS accetta il fatto che i cambiamenti possano aver luogo su svariate macchine: proverà a riunificarli solo in sequito. Gli strumenti asimmetrici vanno bene solo se è possibile rispettare una rigida disciplina nel passare da una macchina all'altra. Al contrario, strumenti come CVS sono più tolleranti.
Per sincronizzare due o più macchine (tipicamente un desktop e un laptop), scegliete semplicemente un archivio CVS da qualche parte nella rete. Può trovarsi sia su una delle macchine che si desidera sincronizzare sia su un terzo host. In ogni caso, questa macchina deve essere facilmente raggiungibile attraverso la rete e avere dei buoni dischi.
Quindi digitate cvs co
seguito dal nome del modulo su cui desiderate
lavorare, modificatelo e
date un
cvs commit
non appena raggiungete un punto di sincronia e siete
connessi. Nel caso siano state fatte modifiche su entrambi gli host, CVS
proverà a fonderle
(il che di solito avviene automaticamente) oppure rinuncerà e chiederà
che la cosa venga risolta manualmente.
I limiti tipici di tale soluzione: CVS non gestisce bene i file binari, per cui tale soluzione si adatta più agli utenti di vi o emacs che che ai fan di GIMP. CVS ha problemi con alcune prerogative di Unix, come i link simbolici.
Per maggiori informazioni su CVS, si veda la pagina web. La documentazione di CVS è eccellente (in formato info).
Il filesystem Coda deriva dal filesystem Andrew (AFS). Come AFS, Coda permette di accedere a un dominio condiviso di file Unix, indipendentemente dalla vostra reale posizione. Il dominio è mappato su un insieme di file server dedicati. Coda rappresenta però un sostanziale progresso rispetto ad AFS poiché presenta una robustezza decisamente maggiore quando entrano in gioco guasti ai server o alla rete. Tale miglioramento è conseguito utilizzando tecniche complementari come replicazione dei server e capacità di funzionare in mancanza di connessione. Quest'ultima tecnica si dimostra particolarmente utile a supporto dei computer portatili http://www.coda.cs.cmu.edu/.
È un programma scritto in Perl che aggiorna le pagine web tramite ftp, a partire dalle pagine locali. Venne originariamente scritto per le pagine home di Demon, ma dovrebbe funzionare anche con altri provider che forniscono accesso FTP diretto alle vostre pagine web. Non l'ho ancora verificato per finalità relative ai laptop. È possibile prelevare il programma su http://www.alfie.demon.co.uk/wwwsync/.
rsync
è un programma che permette di copiare file su e da
macchine remote, più o meno allo stesso modo di rcp
. Rispetto a
rcp
ha molte più opzioni e usa il protocollo di aggiornamento
remoto di rsync per velocizzare notevolmente i trasferimenti di file
che già esistono a destinazione. Il protocollo di aggiornamento
remoto di rsync permette di trasmettere solo le differenze tra due
insiemi di file attraverso i collegamenti di rete.
Xfiles è un'utilità interattiva per la comparazione e la fusione di un albero di file con un altro attraverso la rete. Supporta interventi non strutturati su un elevato numero di macchine (senza necessità di tenere traccia di quali file siano modificati e su quale macchina). Xfiles può anche essere usato come disco per la convalida incrociata <-gt; strategia per il backup del disco (certe porzioni di un disco possono corrompersi in ogni momento e non è semplice dedurre quali file siano coinvolti. La convalida incrociata rispetto a un secondo disco prima di un backup permette di verificare che non si stanno archiviando dati rovinati).
Un programma client/server (GUI sul client) attraversa un albero di file e prende nota di quei file non presenti sulla macchina server o su quella client, oppure quelli che non combaciano. Per ognuno di tali file vengono visualizzate le dimensioni e le date di modifica; si può ottenere inoltre una loro confronto (tramite il diff di Unix). Per i file mancanti su un albero, i file con nomi simili su tale albero vengono riportati. I file che danno luogo ad un'inconsistenza possono quindi essere copiati in entrambe le direzioni o cancellati su una qualsiasi macchina. Non è necessario che gli alberi dei file siano accessibili via nfs. I checksum dei file sono calcolati in parallelo, così alberi in larga misura simili possono essere confrontati con un collegamento di rete lento. I processi client e server possono essere attivati sulla stessa macchina. Ci si può occupare della selezione dei file e dell'interazione con un sistema di controllo delle revisioni, come RCS, tramite scripting usando jpython. È necessaria Java1.1 o superiore e JFC/Swing1.1. Xfiles.
Sitecopy serve a copiare siti web archiviati in locale su server web remoti. Il programma caricherà sul server i file che siano stati modificati in locale e cancellerà dal server i file che siano stati invece rimossi in locale, in modo da mantenere il sito remoto sincronizzato con il sito locale con un unico comando. L'intento è quello di eliminare la scocciatura di caricare e cancellare singoli file usando un client FTP. sitecopy.
L'utilità KDE Kbriefcase si propone di conseguire uno scopo simile a quello di Sincronia File (briefcase) di Windows, anche se in modo differente. Anziché prelevare i file dal desktop, essi sono inseriti nel laptop. Quando si trascina un file dalla sua posizione locale sulla cartella di sincronia, verrà richiesto il percorso remoto in cui copiarlo. Il file verrà quindi copiato nella posizione remota e l'originale sarà reso disponibile in sola lettura. In caso di ripristino e cancellazione, il file sarà ricopiato nella posizione originale e gli saranno ripristinati i permessi di scrittura. Ovviamente, lo stato di sola lettura garantisce che non si modifichi ulteriormente il file prima di avere raccolto le modifiche effettuate sulla collocazione remota.
Non sono un esperto in sicurezza dei computer. Invito a leggere il Security-HOWTO per maggiori ragguagli. Qui sotto ho semplicemente raccolto alcune informazioni. Tenete presente che esse rappresentano solo piccoli miglioramenti in termini di sicurezza, ma raccomando comunque di seguirle.
LASG Fate riferimento alla Linux Administrator's Security Guide (LASG) - FAQ di Kurt Seifried.
antivir
. Controllate che il BIOS preveda un opzione per disabilitare
la scrittura sul settore di avvio.Un programma simile a cron, ma non temporizzato, è anacron
(come "anacronistico"), un pianificatore di comandi, eseguiti a
intervalli prefissati e misurati in giorni. Diversamente da cron
esso
non dà per scontato che il sistema sia sempre in funzione. Può quindi essere
usato per automatizzare l'esecuzione di compiti giornalieri, settimanali e
mensili (o secondo un qualsiasi altro periodo di n giorni), su sistemi non che
non rimangono accesi 24 ore su 24. Se installato e configurato adeguatamente,
anacron
farà in modo che i comandi siano eseguiti secondo
i piani, compatibilmente con i periodi di attività della macchina.
hc-cron
Questo programma è una versione modificata del demone
cron
creato da Paul Vixie <paul@vixie.com> e largamente
usato. Come il programma originale esso porta a termine compiti specifici
a intervalli regolari. Tuttavia, il crond
originale parte dal
presupposto che il computer rimanga acceso ininterrottamente; in caso
contrario essi non verranno eseguiti. Di tale problema si fa carico
hc-cron
, concepito per l'uso su computer casalinghi,
che tipicamente vengono spenti svariate volte al giorno; hc-cron
memorizzerà l'orario di spegnimento e, al suo riavvio, recupererà i
compiti che ricadevano nel periodo di inattività. Felix Braun
<fbraun@atdot.org> è l'autore del programma, disponibile su
http://metalab.unc.edu /pub/Linux/system/daemons/cron .
A causa della proliferazione di telefoni cellulari e walkman, oggi non è da tutti apprezzare un ambiente silenzioso. Ad ogni modo vorrei rivolgere alcune raccomandazioni alle persone più garbate.
Per la console setterm -blength 0
e per X xset b off
disattivano il segnalatore acustico. Fate riferimento anche al PCMCIA-HOWTO e,
per ancor maggiori dettagli, al Visible-Bell-mini-Howto di Alessandro Rubini.
Se all'avvio del vostro laptop il PCMCIA-CS è configurato correttamente,
il fatto vi verrà segnalato da due sonori bip. Se volete farne a
meno inserite la linea CARDMGR_OPTS="-q"
nel file di
configurazione di PCMCIA, per es. /etc/pcmcia.conf nel caso di
Debian/GNU Linux.
Si possono evitare i fischi del modem durante la composizione del numero aggiungendo
module "serial_cs" opts "do_sound=0"
a /etc/pcmcia/config.opts (da man serial_cs
). Ciò
disabilita completamente il suono dell'altoparlante, ma il comando
ATM
permette di scegliere in maniera più accurata in quali
fasi l'altoparlante si debba attivare.
È possibile configurare vi
con l'opzione flash
,
affinchè segnali gli errori con un flash al posto del segnalatore
acustico.
Almeno per una serie di laptop, i modelli Toshiba, sembra sia disponibile un pacchetto Linux per controllare la ventola e altre funzionalità.
Kenneth E. Harker mantiene un database piuttosto prezioso su http://www.linux-on-laptops.com/. Date un'occhiata a tale sito per avere informazioni recenti riguardo a mailing list, newsgroup, riviste, newsletter e siti WWW relativi ai laptop; trovate pure un ampio database contenente un grande numero di modelli.
Per far parte della mailing list linux-laptop@tuxmobil.org visitate la pagina d'iscrizione su http://tuxmobil.org/mobilix_ml.html, dove potete trovare anche l'archivio della lista.
Per aderire all'altra Linux-Laptop-Mailing-List inviate un messaggio
a <majordomo@vger.kernel.org> con subscribe linux-laptop
come
oggetto. Verrà inviato un messaggio di conferma a cui si dovrà rispondere
di conseguenza. Per quanto ne sappia, non esiste un archivio della lista.
Adesso esiste una mailing list debian-laptop. Ogni domanda
o discussione concernente il funzionamento del sistema operativo
Debian/GNU Linux sui laptop è ben accetta. Indirizzate
una mail a <debian-laptop-request@lists.debian.org> con
oggetto subscribe
. O usate il form online sul sito
http://www.debian.org.
Recentemente è saltata fuori anche Avviare Linux sui
ThinkPad IBM, a cui si può partecipare inviando una email a
linux-thinkpad-subscribe@topica.com
, i messaggi vanno
indirizzati a linux-thinkpad@topica.com
. Cercate
su
http://www.topica.com/lists/linux-thinkpad/.
Lionel, "trollhunter" Bouchpan-Lerust-Juery, <trollhunter@linuxfr.org> ha scritto un HOWTO simile, si prega di vedere le sue pagine sui laptop http://infonomade.linuxfr.org/index.html (versione francese) http://infonomade.linuxfr.org/indexen.html (versione inglese).
I newsgroup sono comp.os.linux.portable, comp.sys.laptops .
Ci sono svariate ragioni differenti che potrebbero rendere necessario aprire il case di un laptop.
Riparare un laptop può essere piuttosto costoso, se non si gode della garanzia del costruttore. Talvolta il supporto professionale è scadente. L'apertura del case di un laptop può risultare però difficoltosa. Spesso le procedure per l'aggiornamento della memoria e del disco rigido sono descritte nel manuale. Per ulteriori dettagli, si può cercare di entrare in possesso del manuale tecnico di manutenzione. Usate comunque la massima prudenza e prendete nota dell'esatta collocazione di ogni vite. La maggior parte di esse dovrà essere reinserita nel foro giusto, per non rovinare la macchina danneggiandone la scheda principale. Inoltre, dopo aver rimosso tutte le viti di un assemblaggio (alcune saranno nascoste), le varie parti saranno solitamente tenute insieme da graffette di plastica sagomata, perciò sarà necessario impiegare molta cura per separarle. In qualche caso saranno necessari attrezzi particolari, per esempio un cacciavite TORX o un kit di saldatura. Buona fortuna.
ATTENZIONE: Solitamente i costruttori di laptop dichiarano nulla la garanzia, qualora il case venga aperto da personale non autorizzato.
La potenza e le capacità di un laptop sono in qualche caso limitate, come descritto sopra. Per contro essi possiedono una caratteristica che manca ai desktop, la mobilità. Proverò ad analizzare alcune applicazioni particolarmente adatte ai laptop. Dato che non ho potuto provarle tutte, al momento la documentazione è poca. Chiunque sia in grado di aggiungere altro materiale è pregato di contattarmi.
Non sono un esperto in questo campo, per cui mi limito a citare gli strumenti
che conosco. Verificate se esistano anche altre simili applicazioni. Oltre ai
consueti programmi tcpdump
, netcat
, ci sono due strumenti
che prediligo, che possono essere usati per analizzare il traffico di rete:
Il Multi Router Traffic Grapher (MRTG) è un'utilità per il controllo del volume di traffico su collegamenti di rete. MRTG genera pagine HTML contenenti immagini GIF per fornire una rappresentazione visiva in TEMPO REALE di tale traffico. Controllate http://www.ee.ethz.ch/stats/mrtg/ per un esempio. MRTG è basato su Perl e su C e funziona sotto UNIX e Windows NT.
Network Top - ntop
http://www-serra.unipi.it/~ntop/ è uno strumento Unix che
mostra il livello di utilizzo della rete in modo simile al comando top
di Unix. ntop
è basato su libpcap
ed è stato scritto
in maniera portabile, in modo da poter funzionare virtualmente su ogni
piattaforma Unix e anche su Win32. ntop
può essere usato sia in
modalità interattiva che in modalità web. Nel primo caso, ntop
visualizza lo stato della rete sul terminale dell'utente. In modalità web,
un browser (per es. netscape) può connettersi a ntop
(che agisce
come un server web) per ottenere un'istantanea dello stato della rete. Nel
secondo caso ntop
può essere visto come un semplice agente sul
tipo di RMON con un'interfaccia web integrata.
Per quanto concepito per funzionare su un unico floppy, il Linux Router Project (LRP) sembra utile anche in combinazione con un laptop.
Quando si riflette sulle potenzialità dei laptop, si pensa subito alla violazione e compromissione di reti. Non intendo trattare qui quest'argomento, ma raccomando piuttosto il Security-HOWTO.
Un laptop potrebbe rispondere alle esigenze di chiunque tenga conferenze, lezioni o presentazioni in posti diversi. È possibile combinarlo con una lavagna luminosa, un proiettore o un secondo monitor. Nel caso del secondo monitor o del proiettore, accertatevi che siano supportati dal laptop.
Per quanto il PowerPoint della Microsoft sia spesso usato per queste cose, esistono anche soluzioni Linux:
KPresenter
e altri. E GNOME
http://www.gnome.org/.
mgp
, è uno strumento
per presentazioni basato su X11. La pagine home è
http://www.Mew.org/mgp
oppure
ftp://ftp.Mew.org/pub/MagicPoint/ oppure
http://jiji.mew.org/mgp/.
Un laptop Linux può essere usato per raccogliere dati al di fuori di un ufficio, per es. dati geodetici, dati sulle vendite, verifiche di reti, dati dei pazienti in un ospedale e altro. Esiste il supporto per trasferimento dati senza fili tramite i modem dei telefoni cellulari e le radio amatoriali. Non sono certo se le schede radio PCMCIA siano supportate, controllate su Aironet Wireless Communications http://www.aironet.com/.
Sono disponibili laptop con case costruiti per ambienti difficili (persino laptop impermeabili). In alcuni ambienti, per esempio gli ospedali, prestate attenzione alla compatibilità elettromagnetica del laptop, la quale è influenzata da svariati fattori, per esempio il materiale usato per costruire il case. Solitamente i case in magnesio offrono una migliore schermatura rispetto a quelli di plastica.
Con KDE http://www.kde.org (K-Office), GNOME, http://www.gnome.org/ e i prodotti commerciali WordPerfect, Staroffice e Applixware http://www.applix.com/ Linux dispone di un sempre maggior numero di applicazioni per ufficio. Con l'hardware adeguato, per es. una stampante portatile e un telefono cellulare da connettere al laptop, potrete disporre di un ottimo ufficio mobile.
Per quanto ne sappia io, al momento ci sono tre metodi per collegare una fotocamera digitale ad un laptop: la porta a infrarossi (IrDA), la porta seriale e forse quella USB. Ci sono anche alcuni programmi ausiliari per la conversione delle immagini, ecc.
Eric <dago@tkg.att.ne.jp> ha scritto: "Sono finalmente riuscito a scaricare le immagini dalla mia fotocamera digitale, ma non esattamente nel modo che mi aspettavo, cioé non tramite la porta USB, ma bensì per mezzo della porta pcmcia e del dispositivo Memory stick, parte dell'hardware della fotocamera digitale. Ad ogni modo sono da menzionare alcune cose interessanti:
Sony (facendo finta di rispettare uno standard) impiega il formato msdos per archiviare le immagini come file JPEG; così il modo migliore affinché il vostro SO le riconosca, consiste nel montare il dispositivo grezzo come filesystem msdos; usare mount direttamente non funziona (non so perché), ma una voce nel file /etc/fstab vi permette di montare il dispositivo correttamente, cioé:
/dev/hde1 /mnt/camera msdos user,noauto,ro 0 0
newfs
prima di mount
funziona,
ma in questo caso non c'è assolutamente nulla da vedere ;-) ritengo che
noauto
e ro
siano entrambi flag importanti; ho provato a
fare senza e la cosa non ha funzionato. Per qualche motivo, il mount ottenuto
sembra difettoso. E se si tralascia ro
, la fotocamera non riconosce
la Memory stick a meno di non formattarla come msdos.
In base alla documentazione della fotocamera, sia la porta pcmcia che quella USB si comportano allo stesso modo (per Mac e Windoze - per es. vedrete un filesystem montato automaticamente) - Ne deduco che anche per Linux dovrebbe essere lo stesso, purché il driver USB sia installato. Ora suppongo sia possibile montare il dispositivo USB grezzo nello stesso modo visto per il pcmcia, ma non riesco ancora a individuare il dispositivo da usare."
OpenDiS (Open Digita Support) è una libreria e un programma per fotocamere tipo le Kodak
DC-220, DC-260, DC-265 e DC-280 che si basano sul sistema operativo Digita
della Flashpoint. La libreria è un'implementazione Unix delle specifiche
Digita Host Interface, concepita per integrare il supporto a Digita in altri
prodotti come gPhoto
. Il programma è semplice e a linea di comando
e serve solo per scaricare le foto dalla fotocamera.
gPhoto permette di prelevare una
foto da una qualsiasi fotocamera digitale, caricarla su un PC su cui giri
un sistema operativo libero, come GNU/Linux, stamparla, spedirla per email,
inserirla nel proprio sito web, salvarla su un supporto di archiviazione in
uno dei formati grafici più popolari o semplicemente vederla sul proprio
monitor. gPhoto
sfoggia un nuovo motore HTML che permette la
creazione di gallerie tematiche (template HTML con tag speciali) rendendo
una bazzeccola la pubblicazione di immagini sul world wide web. Implementa
una modalità per il browse delle directory, semplificando la creazione
di una galleria HTML da immagini già presenti sul computer. Supporta le
fotocamere digitali Canon PowerShot A50, Kodak DC-240/280 USB e Mustek MDC-800.
photopc
è una libreria e un frontend a linea di comando per manipolare le fotocamere
digitali basate su chipset Fujitsu e sul firmware Siarra Imaging. È
stato verificato che il programma funziona con le fotocamere Agfa, Epson e
Olympus. Dovrebbe funzionare anche con Sanyo, ma la cosa non è certa. Le
fotocamere vengono solitamente fornite con software per Windows e per Mac,
senza alcuna descrizione del protocollo. Questa utilità permette di gestirle
tramite una macchina UNIX. Bruce D. Lightner <lightner@metaflow.com>
ha aggiunto il supporto per le piattaforme Win32 e DOS. Prestate attenzione al
fatto che il programma non dispone di alcuna GUI e funziona da linea di comando
anche sotto Windows. Per una GUI, si valuti il programma phototk
.
A quando mi risulta, ci sono al momento due sistemi per connettere
una videocamera a un laptop: tramite una porta ZV e forse via USB,
ma non so come ciò funzioni con Linux. Mi sono giunte voci sull'uso
di una scheda sonora per il trasferimento di dati video su una
macchina Linux, si veda
http://worldvisions.ca/~apenwarr/. Mi sono giunte voci di
un Linux-QuickCam-mini-HOWTO, ma non ho ancora potuto trovare un URL
attendibile. Controllate il pacchetto sane
creato per il supporto
agli scanner, visto che dovrebbe offrire anche il supporto per convertire
fermi-immagine.
kmc_remote fornisce un'interfaccia grafica per controllare le fotocamere digitali veloci Kodak Motion Corder tramite connessione seriale. kmc_remote è compilato con la libreria kmc_serial, parte del pacchetto kmc_utils. kmc_remote fornisce un pannello virtuale a pulsanti e dei semplici comandi one-touch per modificare le variabili di sistema, che richiederebbero altrimenti la pressione di svariati pulsanti sulla fotocamera vera e propria. Pulsanti, impostazioni di registrazione (dimensioni dell'immagine, frequenza di registrazione, velocità dell'otturatore, modalità di scatto) e controllo della velocità di playback dovrebbero essere pienamente funzionanti. Sono supportati tutti i modelli di fotocamera, così come sia i video PAL che NTSC.
Intel PC Camera Pro Pack è una delle prime webcam con porte USB. Anche SONY ha annunciato una webcam con porte USB. Si veda l'analisi su Steve's Digicams.
Se si dispone di una porta ZV nel laptop, dovrebbe essere facile collegarsi ad una TV, usando NSCA oppure PAL, ma non so se l'uno o l'altro o entrambi i sistemi funzionino con Linux.
Conosco solo due metodi per collegare un telefono cellulare a un laptop: attraverso la porta a infrarossi (IrDA) o attraverso la porta seriale. Si veda il progetto Linux/IrDA per lo stato attuale delle connessioni IrDA. Inoltre, che io sappia, solo l'Ericsson SH888, il Nokia 8110 e il Siemens S25 forniscono il supporto per gli infrarossi.
Nell'Hardware-HOWTO si legge che è disponibile il Trimble Mobile GPS. È possibile connettere un GPS anche tramite porta seriale. La maggior parte dei ricevitori GPS hanno una porta dati e possono connettersi ad un PC con uno speciale cavo seriale.
dgpsip
fornisce la corretta localizzazione GPS con il segnale DGPS
da internet.
Mi risulta che i laptop siano usati durante i contest radioamatoriali. Si veda HAM-HOWTO di Terry Dawson, VK2KTJ, <terry@perf.no.itg.telstra.com.au> .
È possibile usare un laptop assieme ad un'antenna e un software quale
seesat
o sattrack
per localizzare un satellite e quindi
passarne all'osservazione diretta. È anche possibile usare xephem
su un laptop per osservare le stelle.
Molte persone usano i laptop per scopi legati all'aviazione. L' Aviation HOWTO è un documento tipo FAQ, simile ad un HOWTO, che fornisce indicazioni su pacchetti software che funzionano sotto il sistema operativo Linux e che risultano utili per piloti privati, commerciali o militari. Il fine ultimo è quello di consentire ai piloti di usare il sistema operativo Linux per tutte le loro necessità informatiche legate all'aviazione.
Ci sono alcuni gruppi di persone che potrebbero trarre specifici benefici
dall'uso dei laptop: per esempio le persone non vedenti o con deficit visivi
(evito esplicitamente di dire persone handicappate). Fate riferimento
all'ACCESS-HOWTO e
Blinux - Linux per i non vedenti per maggiori informazioni. BRLTTY
è
un programma che supporta differenti terminali braille. Festival
è un sistema di sintetizzazione vocale. Sono disponibili anche dispositivi
per l'ingrandimento dello schermo e del cursore.
Sfortunatamente ci sono alcune ragioni per cui si potrebbe rendere necessario far convivere DOS/Windows e Linux su di un unico laptop. Spesso il supporto per la ROM flash delle schede PCMCIA e per i modem non è disponibile per Linux; oppure avete bisogno di recuperare informazioni sull'hardware che non risultano visibili sotto Linux, a causa della mancanza di supporto da parte di alcuni costruttori hardware. Non sono sicuro che per questi compiti basti un emulatore come DOS-EMU o WINE.
Se volete Linux con X, Netscape, ecc. e Windows95, il tutto entrerà a fatica in un disco rigido da 1GB. Io me la sono comunque cavata anche con un disco da 810MB.
Molto probabilmente vi siete trovati una versione di Windows preinstallata sul laptop. Se volete semplicemente rimpicciolire la partizione Windows, avrete bisogno di un'utilità per ridimensionare la partizione. Oppure potreste anche prima cancellare la partizione, ripartizionare e quindi reinstallare. La maggior parte delle informazioni che seguono provengono dalla pagina di Michael Egan <Michael.Egan@sonoma.edu> su http://libweb.sonoma.edu/mike/fujitsu/.
Un prodotto noto e affidabile, ma commerciale, è Partition Magic http://www.powerquest.com/product/pm/index.html della Power Quest.
Molte persone hanno usato FIPS 15c (che forse supporta anche FAT-32) http://bmrc.berkeley.edu/people/chaffee/fips/fips.html per il ridimensionamento delle partizioni FAT.) Esiste un'altra versione da una fonte differente: è FIPS 2.0 (che vanta il supporto per FAT-32) http://www.igd.fhg.de/~aschaefe/fips/ per il ridimensionamento delle partizioni FAT.)
Una più "recente" utilità per il partizionamento e il ridimensionamento delle partizioni FAT è Ranish Partition Manager/Utility (anch'essa dichiara il supporto per FAT-32, mentre viene preso in considerazione il supporto per Linux.) http://www.users.intercom.com/~ranish/part/.
È possibile far condividere lo spazio di swap tra Linux e Windows. Fate riferimento alla sezione "Confrontarsi con risorse limitate". Sotto Linux è possibile inoltre montare ogni tipo di partizione DOS/Windows. L'altra soluzione è rappresentata da alcune utilità, per esempio quella fornita da http://uranus.it.swin.edu.au/~jn/linux/ che permette di leggere e scrivere le partizioni ext2 sotto Windows9x/NT.
È possibile anche montare i dispositivi DOS del tipo msdos
,
vfat
e persino dispositivi compressi (Drivespace, ecc.). Se volete
i nomi di file lunghi, usate vfat
e, per ottenere l'autoconversione
(una caratteristica apprezzabile con i file di testo), si può sfruttare
l'opzione conv=auto
. L'ho usata nel mio /etc/fstab,
ma vi devo avvertire che talvolta può causare comportamenti strani, per
cui controllate la documentazione del kernel per ulteriori dettagli.
/dev/hda8 /dos/d vfat user,exec,nosuid,nodev,conv=auto 0 2
È possibile usare il dispositivo CD di un desktop (o copiare il contenuto del
CD sul disco rigido) e collegare le due macchine con un cavo nullmodem. Quindi
usate un floppy di avvio DOS e il programma INTERLNK.EXE
per
collegare entrambe le macchine.
Windows/NT offre: RAS - Servizio di accesso remoto
Windows/9x/NT offre il protocollo PPTP per collegarsi a siti remoti tramite un tunnel TCP/IP. Questo protocollo è supportato anche da Linux. PoPToP è la soluzione per un server PPTP per Linux che consenta ai server Linux di funzionare senza sbavature in un ambiente PPTP VPN. Ciò offre agli amministratori il considerevole beneficio di sfruttare sia i client Microsoft che i server Linux. La versione attuale di prerelease supporta i client PPTP sia di Windows 95/98/NT che di Linux. Il server PoPToP di prerelease non è ancora pienamente ottimizzato. Una volta rilasciato, PoPToP aderirà completamente alla Internet Draft PPTP della IETF e supporterà senza problemi i client PPTP di Windows PPTP, comprese tutte le funzionalità di cifratura e di autenticazione.
Sul sito Notebook/2 del Dr. Martinus si possono trovare informazioni su differenti notebook e schede PCMCIA compatibili con OS/2.
Non sembrano esserci problemi dal lato client con sistemi operativi stile
DOS/Windows9x, dal momento che sono disponibili molte schede PCMCIA con
relativi driver per Netware. Per connessioni Linux usate il pacchetto
mars_nwe
. Anche la distribuzione Caldera Linux è nota per il suo
supporto per Novell.
Non ho ancora avuto tempo di installare un server Netware su di un laptop e non ho potuto verificare se sono possibili delle connessioni di rete (driver PCMCIA per server Netware).
GNU Hurd è un sistema operativo totalmente nuovo messo insieme dal gruppo GNU. Infatti, GNU Hurd è il componente finale che rende possibile costruire un SO interamente GNU -- e Debian GNU/Hurd rappresenterà un tale (forse addirittura il primo) SO GNU. Il progetto attuale è basato sull'architettura i386, ma si pensa che altre seguiranno a breve.
La Guida della compatibilità hardware di GNU afferma che Hurd dovrebbe funzionare sui laptop, ma il supporto PCMCIA non è ancora pronto.
v0.1 13 gennaio 1999, prima stesura
v0.2 15 gennaio 1999, piccole modifiche
v0.3 28 gennaio 1999, inizio del capitolo su APM, piccole modifiche
v0.4 8 febbraio, riscritto il capitolo su APM, eliminati un po' di refusi
v0.5 17 febbraio 1999, aggiunto un breve capitolo sull'USB, aggiunto il capitolo Confrontarsi con risorse limitate, aggiunto il capitolo Soluzioni per i laptop, piccole modifiche editoriali, bozza distribuita pubblicamente
v1.0 19 febbraio 1999, aggiunto il capitolo Suono e tastiera, piccole modifiche, diffusione tramite LDP
v1.1 28 febbraio 1999, controllo di ortografia, grammatica e stile e molte informazioni addizionali aggiunte da W. Wade Hampton, aggiunti i capitoli su Drive CD, disco rigido e kernel, molte piccole modifiche
v1.2 5 marzo 1999, aggiunta la mailing list Debian-Laptop, aggiunte
informazioni su apmcd
e suspendd
al capitolo su APM,
cambiate alcune URL, piccole modifiche
v1.3 8 marzo 1999, piccole modifiche
v1.4 25 marzo 1999, aggiunte informazioni sull'ACPI, aggiunti i capitoli Appendice C - NeoMagic Chip NM20xx di Cedric Adjih e Appendice D - Bibliografia annotata, piccole modifiche
v1.5 4 aprile 1999, aggiunti i capitoli sulla configurazione delle e-mail di Peter Englmaier e sulla Riduzione del rumore, piccole modifiche
v1.6 26 giugno 1999, riscritto il capitolo sull'APM, aggiunto il metodo di installazione tramite cavo LapLink, URL modificati o aggiunti, controllo ortografico, piccole modifiche
v1.7 28 settembre 1999, modificati da <htmlurl ..> a <url ..> i
tag SGML, separato il capitolo sull'ACPI, separato e migliorato il capitolo sul
touchpad, riscritta la prefazione, aggiunte informazioni su divine
,
noflushd
e parted
, nuovo capitolo Utilità Linux per il
partizionamento del disco rigido, aggiunta l'appendice E relativa a specifici
laptop, alcune URL aggiornate, modifiche minori
v2.0 2 ottobre 1999, aggiunte informazioni su gphoto
,
kmc_utils
, Memory Technology Devices e HUT Mobile IP; cambiata
la struttura del documento (spostati i capitoli Accessori, Distribuzioni
per i Laptop e il capitolo sul partizionamento), nuovo capitolo sul DVD,
iniziato il capitolo sull'Aviazione, iniziato il capitolo su OS/2, iniziato il
capitolo Utilizzatori non vedenti o con deficit visivi, modificata nelle URL
l'entità ˜ in ~ per migliorare l'output PS delle utilità
SGML (in caso contrario la ~ andrebbe persa), link al nuovo driver
per il WinModem Lucent, piccole aggiunte e modifiche.
v2.1 2 novembre 1999, aggiunte informazioni sulle email con UUCP, l'uso di
CVS e altri strumenti per sincronizzare due macchine, l'opzione di mount
noatime
, sistemi GPS, gli strumenti per presentazioni e i fattori
di forma dei dischi rigidi, iniziato il capitolo su Hurd, cambiate le URL
del pacchetto PCMCIA-CS e di LDP, rielaborato il capitolo ringraziamenti,
rielaborato il capitolo sull'APM, modifiche minori
v2.2 2 dicembre 1999, riorganizzati i capitoli sui telefoni cellulari, i cercapersone, le calcolatrici, le fotocamere digitali, il computing indossabile e la riduzione del rumore, molte piccole modifiche e correzioni.
v2.2a 3 novembre 2000, aggiornati i link
v2.2b 27 febbraio 2003, aggiornati i link (TuxMobil.org, tldp.org, linux-on-laptops.com)
Desidero ringraziare le molte persone che hanno collaborato con correzioni e suggerimenti. Il loro contributo ha reso questo lavoro molto migliore di quanto sarebbe stato se avessi fatto da solo. Desidero specialmente ringraziare, in ordine di apparizione:
anacron
e altri pacchetti, oltre che per il supporto su Debian.
noatime
.
photopc
.
muLinux
.
A causa del loro ingombro ridotto o inesistente, i micro Linux sono particolarmente indicati per i laptop -- specie se ne utilizzate uno fornito dalla vostra azienda sul quale giri Windows9x/NT. Oppure per le installazioni eseguite appoggiandosi ad un'altra macchina non Linux. Esistono svariate distribuzioni Linux micro, in giro, che si avviano da uno o due floppy e si affidano ad un ramdisk.
Si veda http://www.linuxhq.com o http://www.txdirect.net/users/mdfranz/tinux.html per dettagli. È possibile trovare una FAQ e una mailing list riguardo ai floppy di avvvio su http://os.inf.tu-dresden.de/~sr1/boot-floppies/faq.html . È disponibile anche un BootDisk-HOWTO. Ringrazio Matthew D. Franz maintainer di Trinux per queste dritte e per aver raccolto la maggior parte delle seguenti URL. Si veda anche il contenuto di Console/Mini Distributions su FreshMeat.
Xdenu
è un piccolo programma per una
distribuzione che si installa come serie di file zippati all'interno di una
partizione DOS, fornendovi una completa workstation con X11."fdisk
e mkfs.ext2
per consentire l'installazione su disco rigido. Utile per avviare macchine
vecchie con meno di 4MB di RAM.mkrboot
(fornito come pacchetto Debian/GNU
Linux almeno) o pcinitrd
, che fa parte del pacchetto PCMCIA-CS di
David Hinds.
Come accennato nell'introduzione, i laptop hanno talvolta meno risorse rispetto ai desktop. Ho quindi scritto questo capitolo, su come confrontarsi con limitazioni di spazio, memoria, velocità della CPU e durata delle batterie.
Ci sono tipi differenti di tecniche per recuperare spazio disco, come la condivisione di spazio, il recupero di spazio inutilizzato o ridondante, affinamento e compressione del filesystem. Nota: alcune di queste tecniche usano la memoria al posto dello spazio. Come si vedrà, sono necessari molti piccoli passi per liberare un po' di spazio.
man strip
. Per rintracciare tutti i file non strippati
si può usare il comando file
o, più convenientemente,
l'utilità findstrip
. Attenzione: non usate strip sulle librerie,
talvolta si eliminano i simboli sbagliati a causa di cattive tecniche di
programmazione. Oppure si usi l'opzione --strip-unneeded
.zum(1)
legge una lista di file sullo stdin e tenta di
perforare questi file. Perforazione significa che serie di byte vuoti sono
rimpiazzati da lseek
, dando così al file system la possibilità di
non allocare spazio disco reale per tali byte. Esempio: find . -type f |
xargs zum
patch
. Per scovare i duplicati, si può
provare finddup
. Scegliete un sistema per dare un nome ai vostri
backup, file temporanei e di test, per es. con una sigla alla fine.
tmpwatch
.
binstats
per scovare le librerie inutilizzate (grazie a Tom Ed White).
rsfs
. Mettete a punto il filesystem, per es. con
tune2fs
. Scegliete un'appropriata dimensione delle partizioni e
dei blocchi. bzImage
compressa del
kernel. gzip
e decomprimerlo
al volo. In alternativa, è possibile scegliere di comprimere solo
determinati file. I file compressi possono essere perfino eseguiti con
zexec
- Per i filesystem e2fs, è disponibile la versione compressa
e2compr
, si veda
http://debs.fuller.edu/e2compr/.
- DMSDOS, che permette alla vostra macchina di accedere ai drive compressi di Windows95 (drivespace, doublestacker). L'autore stesso del programma lo sconsiglia quando la compatibilità con DOS/Windows95 non sia necessaria, quando desiderate cioé comprimere solo i dati Linux. Si veda http://fb9nt-ln.uni-duisburg.de/mitarbeiter/gockel/software/dmsdos/.
mount
). Per il montaggio di dispositivi compressi sotto
MS-DOS Windows95 (doublespace, drivespace) si può usare dmsdos
http://metalab.unc.edu/pub/Linux/system/filesystems/dosfs/.libc5
, che sembra più ridotta rispetto a libc6
, alias
glibc2
.
Si usi l'utilità hdparm
per incrementare le prestazioni del
disco rigido. Per quanto abbia visto dei dischi di laptop abilitati per lo
striping, non vedo alcuna ragione per farlo, perché secondo la
mia opinione lo striping con RAID0 necessita almeno di due dischi differenti
per incrementare le prestazioni.
Si veda UNIX and LINUX Computing Journal: Tunable Filesystem Parameters in /proc su come incrementare, ridurre e riconfigurare i parametri del filesystem all'interno di /proc.
Verificate l'utilizzo della memoria con free
e top
.
Progetto Mergemem. Molti programmi contengono aree di memoria con lo stesso
contenuto che non vengono rilevate dal sistema operativo. Tipicamente,
queste aree contengono dati che sono stati generati all'avvio e che rimangono
immutati per lunghi periodi. Con mergemem
tali aree vengono rilevate
e condivise. La condivisione è attuata a livello del sistema operativo e resta
invisibile ai programmi a livello utente. mergemem
è particolarmente
utile se si lanciano svariate istanze di interpreti ed emulatori (come Java
o Prolog) che mantengono il proprio codice in aree di dati private; ma anche
altri programmi possono trarne un, seppure minore, vantaggio.
Si può anche, fino a un certo punto, ridurre le dimensioni del kernel rimuovendo tutte le funzionalità non necessarie per le proprie esigenze e modularizzando il kernel fin dove possibile.
Si può anche arrestare ogni servizio o demone non necessario, per
es. lpd
, mountd
, nfsd
e chiudere alcune console
virtuali. Fate riferimento allo Small-Memory-mini-HOWTO per dettagli.
E ovviamente usate lo spazio di swap, quando possibile.
Se possibile, usate le risorse di un'altra macchina, per esempio con X, VNC
o perfino telnet
. Per maggiori informazioni sul Virtual Network
Computing (VNC), si veda
http://http://www.uk.research.att.com/vnc/.
Potreste volere incrementare la velocità della CPU; non ne ho esperienza ma sappiate che ciò potrebbe danneggiare l'hardware. Per alcuni esempi date un'occhiata all'Adorable Toshiba Libretto - Overclocking http://www.cerfnet.com/~adorable/libretto.html.
ls -lu
restituisce il tempo di accesso?). Perciò,
potete disabilitarlo senza rischi, impedendo quindi l'accesso al disco ogni
volta che si fa il
cat
di un file. Segue un esempio di /etc/fstab
con questa opzione di risparmio energetico:
/dev/hda7 /var ext2 defaults,noatime 0 2
update
; mobile-update
minimizza il numero di
ripartenze del disco e ne riduce gli il tempo di attività. Svuota i
buffer solo se è presente un'altra attività del disco. Per essere sicuri
della correttezza del file system invocate manualmente sync
,
altrimenti dei file potrebbero andare perduti in caso di mancanza di
energia. mobile-update
non usa APM, per cui funziona anche su
sistemi più datati.
noflushd
vigila sull'attività del disco e ferma quei dischi che
risultino inattivi per più di <timeout> secondi. Richiede un kernel
>=2.2.11 . Utile in combinazione con hdparm
e mount
con l'opzione noatime per ridurre l'attività del disco.
Molte funzionalità del kernel sono legate ai laptop. Per esempio APM, IrDA, PCMCIA e alcune opzioni per determinati laptop, per es. i ThinkPad IBM. In alcune distribuzioni non sono configurate e il kernel è solitamente più voluminoso del necessario. Personalizzare il kernel sembra quindi una buona idea. Per quanto questo compito sembri difficoltoso per i principianti, è tuttavia caldamente raccomandato. Dato che ciò comporta operazioni rischiose, è necessario comunque essere cauti. Ciononostante, se riuscirete ad installare correttamente un kernel ottimizzato vi meriterete la spilletta di amministratore Linux di livello intermedio. - Dato che questo argomento viene già trattato in altri documenti, non ne parlerò qui.
Una raccolta ancora limitata, ma sto cercando ulteriori informazioni
boa
è un server HTTP single-task. Ciò significa che, diversamente dai web
server tradizionali, non effettua un fork per ogni connessione in arrivo e
neppure esegue il fork di copie multiple di se stesso per gestire connessioni
multiple. Al suo interno esso effettua il multiplexing di tutte le connessioni
HTTP in corso, facendo il fork solo dei programmi CGI (che devono essere
processi separati). Test preliminari mostrano come boa sia capace di gestire
svariate centinaia di contatti al secondo su un Pentium a 100 MHz."
Alan Cox nel LINUX REDUX del febbraio 1998 " .. ce ne sono due che gestiscono le normali applicazioni molto elegantemente. LBX (Low Bandwidth X) è l'applicazione ufficiale dell'X Consortium (adesso OpenGroup www.opengroup.org). Dxpc http://ccwf.cc.utexas.edu/~zvonler/dxpc è l'alternativa preferita da molte persone. Questi sistemi agiscono come server proxy X11 e comprimono i flussi di dati ben oltre il 50 percento per le richieste normali, raggiungendo spesso una riduzione fino al 25 percento dell'originale utilizzo dell'ampiezza di banda. Con dxpc, le applicazioni X windows sono ragionevolmente utilizzabili attraverso un collegamento con modem 28.8 oppure Internet."
fdisk
e mkfs.ext2
per consentire l'installazione
sul disco rigido. Utile per l'avvio su vecchie macchine con meno di 4MB di RAM.
screen
- gestore di console piccolo ma potente. John M. Fisk
<fiskjm@ctrvax.vanderbilt.edu> nella LINUX GAZETTE del 1 luglio 1996
:"It's a GUI, GUI, GUI, GUI world! " -- o almeno, questo è quello
che i maggiori produttori di SO vorrebbero farci credere. Sebbene sia questa
la tendenza in atto, la verità è che ci sono occasioni in cui
l'interfaccia a riga di comando (CLI) rimane un'ottima scelta per portare
a compimento certe cose. È veloce, generalmente efficiente e rappresenta
una buona scelta su macchine con CPU o memoria limitate. E non scordatevi
che ci sono ancora un sacco di cose ingegnose che si possono fare alla
console."
Potreste prendere in considerazione l'opzione di aggiornare l'hardware stesso; per quanto ciò possa comportare alcune controindicazioni, fate riferimento al capitolo Aprire il case di un laptop, sopra. Per una valutazione sulle possibilità di riuscita, potete dare un'occhiata a http://www.upgrade.de, pagina disponibile anche in francese ed in inglese.
Dato che il chipset NeoMagic della serie NM20xx è uno dei chip grafici più usati sui laptop dei nostri giorni, ci spenderò sopra alcune parole. Per quanto per lungo tempo questo chip fosse supportato solo da server X commerciali, a partire dalla metà del 1998 RedHat ha fornito un server X binario prodotto da PrecisionInsight. A partire dalla versione 3.3.3 questo server X è disponibile anche per XFree86.
Questo capitolo è dovuto alla cortesia di Cedric Adjih < cedric.adjih@inria.fr >. Ho modificato solo alcune parti.
Un fatto apparentemente poco noto riguardo al chipset Neomagic NM20xx, è che lo si può lanciare in modalità testuale 100x37 (cioé 800x600). Questa modalità è molto piacevole (in confronto allo sgradevole 80x25). L'ho provato con un HP OmniBook 800 e suppongo possa funzionare anche con altri laptop che utilizzino il chip NeoMagic. Ciò che ho scritto sotto risulta più prolisso di quanto avessi preventivato, ovvero ho redatto una specie di mini-howto :-) :
Il problema principale è che la configurazione risulta un po' difficoltosa, e se ci si sbaglia con SVGATextMode/restoretextmode alcuni esisti sull'LCD possono essere terrorizzanti. Per quanto non sia arrivato a distruggere il mio LCD, neppure dopo veramente molti tentativi falliti, faccio questa LIBERATORIA: QUESTO PROCEDIMENTO POTREBBE DANNEGGIARE L'HARDWARE. SIETE STATI AVVERTITI. SEGUITE LE ISTRUZIONI SUCCESSIVE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO, IO NON SARÒ RESPONSABILE NEL CASO CAPITI QUALCOSA DI MALE.
È necessario effettuare tre passi principali:
restoretextmode
deve eseguirsi in automatico con i dati di registro
corretti.SVGATextMode
deve eseguirsi in automatico.Tutti i file che ho modificato sono da ora disponibili su http://starship.python.net/crew/adjih/data/cda-omni-trick.tar.gz
I kernel recenti (2.2.x) devono essere compilati definendo CONFIG_VIDEO_GFX_HACK, che per impostazione predefinita è disattivato. (si guardi in /usr/src/linux-2.2.x/arch/i386/boot/video.S)
Ciò si ottiene passando il parametro vga=770
ai kernel più
vecchi o vga=7
ai kernel 2.2.x. Esempio con lilo.conf:
image=/boot/bzImage-modif label=22 append="svgatextmode=100x37x8_SVGA" #spiegato più avanti vga=7 read-only
restoretextmode
e SVGATextMode
vengano lanciati all'avvioBisogna fare in modo che restoretextmode <nome di qualche file
textreg.dat>
e SVGATextMode 100x37x8_SVGA
vengano
lanciati all'avvio.
Un textreg.dat di esempio per restoretextmode (ottenuto usando
savetextmode
) si trova nel mio archivio tar in tmp/,
oltre ad un /etc/TextConfig di esempio.
Dato che sono pigro, ho semplicemente inserito SVGATextMode
e restoretextmode
nel file /etc/rc.boot/kbd del mio
Debian/GNU Linux, un file che viene eseguito all'avvio (anch'esso disponibile
nell'archivio tar).
A video appariranno immagini fastidiose se non si usa SVGATextMode nella giusta
modalità video testuale: per questo passo anche la variabile ambientale
"svgatextmode=100x37x8_SVGA"
(nome arbitrario)
al kernel (usando append=xxx in lilo.conf) laddove imposto vga=7
:
lo script /etc/rc.boot/kbd verifica questa variabile e invoca
restoretextmode
e SVGATextMode
SE E SOLO SE la trova
impostata.
vga=7
(lilo.conf),
dovreste vedere ad un certo punto uno sfondo bianco, ma i caratteri
saranno nero su nero. È tutto a posto, sarà ora necessario riavviare
alla cieca.vga=7
(lilo.conf)
Alcuni modelli di laptop hanno più di altri goduto di utenti Linux entusiasti. Questa lista non è probabilmente esauriente:
Utilità di configurazione dei ThinkPad per Linux tpctl
Mailing list linux-thinkpad.
Utilità Linux per Toshiba È un insieme di utilità Linux per il controllo della ventola, delle password dell'amministratore e delle funzioni delle hot key dei notebook Pentium della Toshiba. Esiste anche il pacchetto per KDE Klibreta.
Si veda anche Utilità Linux per Toshiba
Mailing list: linux-on-portege, Linux sul Toshiba Satellite 40xx linux-tosh-40xx <majordomo@geekstuff.co.uk>.
La stessa Toshiba ora offre il supporto Toshiba per Linux.
La homepage dei fan del COMPAQ Concerto e le Aero-FAQ.
L'ultima versione del driver Linux per il Compaq Concerto Pen è disponibile sulla pagina home di Joe Pfeiffer.
Mailing list su linux-dell-laptops